Il leone vede il colibrì andare verso la foresta in fiamme con una goccia d'acqua nel becco. Gli dice "Ma che fai?". E lui risponde "Faccio la mia parte"
Il campo d'azione dei ragazzi protagonisti riguarderà l'ambiente e in particolare il trovare un'alternativa, nel servizio della propria mensa scolastica, all'utilizzo di materiali di plastica non riciclabile. Uno spunto minimo, tra l'altro nato a seguito di una lezione impartita alla classe da un esperto chiamato dalla stessa scuola. Una questione di coerenza e di quanto alla teoria debba seguire sempre un esempio virtuoso. Puoi insegnare a dei giovani quanto sia dannoso un certo comportamento e poi come istituzione fare esattamente il contrario di quanto hai spiegato? No. Andiamo a vedere in quante mense si usano piatti, bicchieri, posate e altro materiale di plastica? In quanti uffici i bicchierini del caffè non sono riciclabili?
Matteo, Anita, Zahira e Luca scopriranno subito che prezzo abbia perseguire un bene comune, quando costi guardare la luna e non il dito che la indica e come sia complicato e frustrante mettere a nudo le ipocrisie del mondo adulto. Per raggiungere un piccolo obiettivo sperimenteranno l'ingiustizia, la rabbia e la tristezza nel vedere le buone intenzioni sporcate da chi vuol distruggere e non costruire e da chi minimizza ogni cosa per l'incapacità di mettersi in gioco. Dalla loro professoressa di storia, la Carati, impareranno una lezione ancora più dura. Lei, testimone delle giornate dal G8 del 2001, racconterà loro una verità quasi impossibile da accettare.
Sai non si tratta di sentirsi chiedere scusa. Non mi interessa perdonare, e meno che mai voglio che qualcuno si senta assolto per il fatto di essere stato perdonato. Mi interessano le responsabilità e le intenzioni. Mi interessano le connessioni tra potere e violenza. Per evitare che si ripeta.
Questo romanzo pone delle domande profonde, mette il lettore di fronte a delle scelte. Non è possibile chiuderlo e non pensarci più. Ci si sente in dovere di essere migliori, di fare veramente qualcosa. Di essere quel colibrì con la goccia d'acqua nel becco.
In quanto bibliotecaria la mia goccia d'acqua sarà portare questo libro al maggior numero di lettori e di lettrici. Perché sono sufficienti 4 studenti in una scuola di 300 a mettere in moto un cambiamento, a fare qualcosa.
Ringrazio dal profondo l'autore per questo romanzo che definirei con un solo termine: necessario.
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