L'enigma della camera 622 - Joël Dicker


Titolo: L'enigma della camera 622 • Autore: Joël Dicker • Traduttore: Milena Zemira Ciccimarra • Editore: La nave di Teseo • Data di pubblicazione: 11 giugno 2020 • N. pagine: 632 • Copertina flessibile € 22,00 • Ebook € 9,99

TRAMA
Un fine settimana di dicembre, il Palace de Verbier, lussuoso hotel sulle Alpi svizzere, ospita l'annuale festa di una importante banca d'affari di Ginevra, che si appresta a nominare il nuovo presidente.
La notte della elezione, tuttavia, un omicidio nella stanza 622 scuote il Palace de Verbier, la banca e l'intero mondo finanziario svizzero.
L'inchiesta della polizia non riesce a individuare il colpevole, molti avrebbero avuto interesse a commettere l'omicidio ma ognuno sembra avere un alibi; e al Palace de Verbier ci si affretta a cancellare la memoria del delitto per riprendere il prima possibile la comoda normalità.
Quindici anni dopo, un ignaro scrittore sceglie lo stesso hotel per trascorrere qualche giorno di pace, ma non può fare a meno di farsi catturare dal fascino di quel caso irrisolto, e da una donna avvenente e curiosa, anche lei sola nello stesso hotel, che lo spinge a indagare su cosa sia veramente successo, e perché, nella stanza 622 del Palace de Verbier.
Joël Dicker torna sugli scaffali delle librerie a due anni di distanza dall'uscita de "La scomparsa di Stephanie Mailer" e lo fa con una storia che riesce a incatenare il lettore dalla prima all'ultima pagina.
Un po' giallo, un po' spystory, un po' storia d'amore e un po' biografia: c'è di che accontentare un po' tutti tra queste 632 pagine.

Il giallo ruota attorno al misterioso assassinio commesso il 16 dicembre 2003 nella stanza 622 del lussuoso Hotel Palace de Verbier, dove anche l'identità della vittima resterà un mistero per oltre 400 pagine. Nel percorrere gli avvenimenti culminati con l'omicidio ci imbatteremo in una spystory degna di una sceneggiatura hollywoodiana e, soprattutto, vivremo le sofferenze di un'intensa e tormentata storia d'amore da romanzo d'appendice.
A fare da collante al tutto, la storia di uno scrittore in lutto per la morte del suo editore, che tanto lo aveva apprezzato e che lo aveva reso famoso: per questo motivo decide di omaggiarlo nella stesura del suo nuovo romanzo.

Non è certamente elemento nuovo, la presenza di Dicker scrittore tra le pagine dei suoi libri, in questo romanzo, però, è presente con il suo nome e diventa personaggio a tutti gli effetti.

La storia prende il via proprio dal racconto della stesura di questo romanzo, dalla necessità dello Scrittore di prendersi una pausa andando a trascorrere qualche giorno al famigerato Hotel Palais de Verbier. Raggiungendo la propria camera nota che la numerazione delle stanze ha qualcosa di strano, ci sono la 621, la 621bis e la 623: manca la stanza 622!
Insieme a una misteriosa e affascinante ospite dell'hotel lo Scrittore indaga su questa stranezza e scopre che quindici anni prima, nella stanza 622 si era consumato un delitto; inizia così il lungo racconto delle vicende che hanno portato a quell'evento, per il quale non si è mai trovato il colpevole.
La scrittura di Dicker ha sempre la particolarità di tenere il lettore incollato alle pagine, spargendo piccoli indizi, facendo rivelazioni sconvolgenti alla fine dei capitoli, in una sequenza di colpi di scena che spingono a voler sapere, a girare pagina su pagina e a far scorrere la lettura senza che niente possa farci distogliere l'attenzione.

Dicker è decisamente un autore prolisso, ma mai pesante, anzi. La conclusione del caso, in questo romanzo, è molto cinematografica, quasi surreale e forse in altri libri l'avrei trovata troppo fantasiosa, ma questo autore riesce a compiere la magia, incastrando talmente bene gli elementi da farmeli trovare geniali.
Mi sento di dire che ho trovato questa lettura ancora più piacevole rispetto a "La verità sul caso Harry Quebert" perché mi ha intrigata allo stesso modo ma non ho mai avuto la sensazione di incertezza, di aver perso un particolare, come mi era successo con quel primo romanzo, e questo è un valore aggiunto.

Il finale poi, ha un qualcosa di particolare, amabile, che me lo fa paragonare a una buona tazza di tè coi pasticcini - per farvene comprendere la piacevolezza - e il motivo con il quale all'ultima pagina, in una sorta di chiusura del cerchio, ci viene spiegata la scelta del titolo mi ha confermato ancora una volta che Dicker ha una mente decisamente brillante.
Amanti del giallo, non potete lasciarvi sfuggire questo romanzo!



Commenti

  1. Una bella recensione, complimenti! Ho il libro in lista, spero non mi deluda!

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    1. Grazie mille! Se conosci e apprezzi già la scrittura di Dicker non ti deluderà. Se invece ancora non lo conoscessi, c'è una buona probabilità che ti conquisti.

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  2. Tra i libri che ho letto di Dicker, pur essendomi piaciuto, questo è quello che mi ha convinto di meno

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    1. È sicuramente molto sopra le righe, io l’ho trovato piacevole, ma comprendo le ragioni di chi non l’ha apprezzato a pieno.

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