TRAMA
Quando a settembre riapre la scuola, il liceo Tommaseo viene travolto da una scoperta che lascia tutti senza fiato: quattro ragazzi, gli unici maschi della quinta C, sono spariti. Erano in vacanza in Grecia, ma dal 22 luglio nessuno sa più niente di loro. E mentre un funzionario della Farnesina viene incaricato di assistere i genitori nel tentativo di capire cosa sia successo, uno dei quattro torna a casa, illeso ma chiuso in un mutismo inattaccabile. Fra di loro c'era un patto, e romperlo significherebbe tradire la fiducia degli altri. Dopo aver raccontato gli adolescenti in un romanzo che ha fatto il giro delle scuole di mezza Italia - Qualcosa c'inventeremo -, Giorgio Scianna sceglie di esplorare, senza mai giudicare, la complessa realtà di chi ha diciotto anni oggi. Perché è quella l'età in cui si prendono le misure di se stessi e del mondo, in cui la sete d'avventura si muove verso direzioni impensabili. La ribellione può assumere molte forme, tante quante sono le speranze. La regola dei pesci possiede il dono rarissimo di parlare a tutte le generazioni, rimanendo in perfetto equilibrio fra la cronaca più recente e il romanzo di formazione. Con una voce sincera e tersa, l'autore immagina che cosa può accadere quando un grido d'aiuto rimane inascoltato. «I pesci riescono a muoversi tutti insieme senza scontrarsi e senza perdere nessuno. Basta fidarsi del movimento degli altri».
Titolo: La regola dei pesci • Autore: Giorgio Scianna • Editore: Einaudi • N.pagine: 187 • Data di pubblicazione: 7 marzo 2017 • Copertina flessibile € 17,00 • Ebook € 8,99
Lunedì prossimo torna "Quante storie" dove la stagione scorsa Michela Murgia ci regalava i suoi consigli libreschi. Michela partirà con un nuovo programma, ma noi recuperiamo uno dei suoi consigli attraverso la nostra rubrica "A tutta Murgia" in collaborazione con il blog La libreria di Tessa.
In realtà la prima volta che ho sentito parlare di questo romanzo è stata in concomitanza alla sua uscita, dalla voce dell'autore che era ospite di Luciana Littizzetto, nel programma radiofonico "La Bomba". Ho segnato il titolo perché mi aveva incuriosita l'alone di mistero contenuto nella sua trama. In seguito altre letture avevano attirato la mia attenzione e questo romanzo è rimasto in attesa nell'e-reader. Poi ne ha parlato Michela Murgia dicendo: "Un libro che consiglio caldamente di leggere soprattutto agli adulti."
Quindi, complice l'estate con le sue giornate più lunghe e più tempo a disposizione, è arrivato finalmente il suo momento.
Premetto che non è un romanzo facile da leggere e ancor meno facile è parlarne, non perché abbia una scrittura complessa o pesante, anzi, Giorgio Scianna usa uno stile asciutto e scorrevole, ma per il tema che viene trattato.
La storia è quella di quattro ragazzi, Roberto, Ivan, Lorenzo e Anto, che al termine della quarta liceo si concedono una vacanza in Grecia, la classica vacanza dove l'imperativo è divertirsi senza pensare a nulla. Da quella vacanza, però, non tornerà nessuno di loro. I loro contatti con il mondo, sia telefonici che tramite social, si interrompono bruscamente il 22 luglio, dopodiché il vuoto assoluto.
A settembre la scuola riprende, con i loro quattro banchi desolatamente vuoti. Le loro famiglie si riuniscono settimanalmente per cercare di portare avanti le ricerche in collaborazione con un funzionario della Farnesina, ma ogni segnalazione si rivela un buco nell'acqua. Finché un pomeriggio, mentre è in corso una di quelle riunioni, improvvisamente si affaccia alla finestra Lorenzo. Dopo un primo momento di incredulità e sollievo ripiombano tutti nell'angoscia perché Lorenzo non dice una parola, è chiuso in un ostinato mutismo e in un apparente stato di totale apatia.
In realtà Lorenzo non parla non perché non ne sia in grado, ma perché lui e i suoi amici hanno stretto un patto, il patto del silenzio. Finché un episodio lo sconvolgerà al punto da farlo capitolare e raccontare quello che è successo dopo la loro partenza e nei mesi che l'hanno preceduta.
Inizia così un viaggio nel loro universo, fatto principalmente di mancanze: mancanza di punti di riferimento, di regole ferree da rispettare, di relazioni sociali solide che possano essere di conforto e di supporto. Durante l'anno scolastico si sono ritrovati a guardare dei video che mostravano l'addestramento di giovani terroristi e ne sono rimasti affascinati. In quei video non hanno visto la violenza, il male come unico fine, ma solamente un gruppo di ragazzi come loro che avevano tutti gli stessi diritti e doveri, guidati dalle stesse regole e con un senso appartenenza ad un progetto comune.
"Si chiama schooling ... è quella cosa per cui i pesci riescono a muoversi tutti insieme senza scontrarsi e senza perdere nessuno. Basta fidarsi del movimento degli altri. È questa la regola dei pesci."
È questo il quadro che Scianna traccia degli adolescenti, o meglio di una certa parte, di un'età che, come dice Michela Murgia "comincia ad essere bella solo quando è finita", dandone una visione dall'alto, quasi chirurgica, senza mai esprimere un giudizio. Un quadro certamente non ottimistico, ma forse in buona parte realistico.
Un romanzo che ho letto in pochissimo tempo, perché a tratti assumeva l'urgenza di un thriller, che mi ha lasciato una sensazione di angoscia e un senso di incompiuto sul finale, fin troppo aperto.
Una vicenda che fa riflettere su quelli che sono i reali bisogni degli adolescenti, che nulla hanno a che vedere con le necessità materiali, il cui mancato riconoscimento può portare a conseguenze inaspettate e impensabili.
Se siete curiosi di sapere cosa ne pensa La libreria di Tessa, qui trovate la sua recensione.
Buona lettura e alla prossima!
Buongiorno!
RispondiEliminaSto girando attorno a questo libro da mesi: lo vedo in libreria, lo prendo, poi lo riposo, poi ci torno... il mio timore era che avrei provato, leggendolo, proprio quella che hai descritto tu: angoscia. Con un figlio in piena preadolescenza, sono allo stesso tempo attratta e orripilata dallo scoprire prima del tempo quale mondo terribile potrebbe dover affrontare, senza che io sia lì a proteggerlo, come quando ea bambino.
Ma la tua recensione mi ha molto incuriosita, penso sia arrivato il momento di questo libro. Ora vado anche a leggere la recensione di Tessa, sono sempre colpita dai suoi punti di vista.
Buona giornata da Eva!
Ciao Eva!
EliminaSono nella tua stessa situazione: una ragazzina di dodici anni che si sta affacciando al mondo e le angoscie che questo passaggio si porta appresso sono difficili da affrontare. Conoscere le svolte peggiori, forse può in qualche modo aiutarci ad avere un occhio più attento. E poi incrociamo le dita, perché anche una buona dose di fortuna è necessaria.
Un abbraccio, Stefi
Non conoscevo affatto questo libro, ma adesso mi attrae tantissimo e sento il bisogno di leggerlo, anche se non sono mamma e i diciotto anni li ho passati da un pezzo. Bella recensione Stefy!
RispondiEliminaCiao Nadia e grazie!
EliminaÈ un bel romanzo a prescindere, parla di una realtà che comunque ci riguarda e secondo me è una di quelle letture che spaventano ma intrigano.
Ciao Stefania,
RispondiElimina"argomenti pesanti", sia l'adolescenza, che il tema sottaciuto ma intuibile,che cattura i 4 ragazzi.
Non è il mio momento x questo libro.
Come letture sono al momento distante anni luce.
E come pensieri sono già bombardata da mille preoccupazioni, evidenziate da eventi sempre tragici ed in prima pagina...
Da quello che avete scritto tu e Tessa sembra un libro profondo, uno spunto di riflessione.
Ma lascerò passare un po' di tempo...
Grazie per la presentazione e buona giornata. Ciao, Marina
Sono pronto. È nell'e-reader?
RispondiEliminaBellissimo e intenso. Mi ha folgorato e me lo sono bevuto. Peccato, troppo breve.
EliminaDeduco tu l'abbia trovato e, a quanto pare, bevuto. 😉
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