"Luna fredda su Babylon" di Michael Minchia Dowell: recensione gotica, horror e atmosfere da brivido
Titolo: Luna fredda su Babylon • Autore: Michael McDowell • Traduttrice: Elena Cantoni • Editore: Neri Pozza • N.pagine: 440 • Data di pubblicazione: 21 ottobre 2025 • Copertina flessibile € 14,90 • Ebook € 8,99
TRAMA
Babylon, Florida, 1980. Il caldo soffoca la città, le superstizioni tormentano i pavidi, i serpenti uccidono gli incauti. Un fiume oscuro corre, rapido e letale, tavolta reclamando la sua libbra di carne. Quando la giovane Margaret Larkin scompare, è come se quelle acque volessero tornare alla sorgente, restituire chi non avrebbero mai dovuto inghiottire. Mentre una fredda luna si leva, accecante, sui peccati e le colpe di Babylon. Nessuno vuole avvicinarsi al fiume Styx, che lambisce la cittadina di Babylon, Florida. Solo i Larkin vivono in quelle terre paludose, che sono la loro fonte di sostentamento. Eppure il fiume non è sempre stato benevolo con loro e, quando anche l’ultima dei Larkin scompare, tutti si convincono che c’è del marcio a Babylon. Ma la maledizione che sembra funestare quelle rive è poca cosa rispetto alla cupidigia e alla brutalità degli uomini. La danza macabra tra i vivi e i morti è appena cominciata.
La sentite la mia gioia?
Michael McDowell è tornato! E stavolta è tornato il McDowell che mi aveva rapita e incantata con la serie Blackwater, finalmente! In questo romanzo ho ritrovato le sensazioni e le atmosfere che tanto ho amato.
Sarà la presenza del fiume?
Sì, anche in questo romanzo il gorgoglìo maligno delle acque del fiume è la colonna sonora che accompagna tutta la lettura. Stavolta è lo Styx, che nel suo corso incontra il familiare Perdido, il fiume che nasconde il segreto sulla morte di Margaret Larkin, adolescente orfana cresciuta con la nonna e il fratello dopo che lo stesso fiume è stato testimone della morte dei suoi genitori, quando era ancora una bimba piccola.
Ma no, non è il fiume a fare la differenza tra questo e i due romanzi pubblicati dopo Blackwater, bensì la capacità dell'autore di raccontare sentimenti intimamente antropici, anche quando il soprannaturale si insinua nelle vite dei protagonisti. È la scelta di dare un senso al dolore e alla follia, di raccontare il Male per quello che realmente è: qualcosa di profondamente umano, che abita in ognuno di noi.
Quando McDowell decide di scandagliare l'animo umano, così come gli investigatori scandagliano il fiume alla ricerca di Margaret, la sua maestria si manifesta con potenza.
A differenza dei due romanzi precedenti, Gli aghi d'oro e Katie, in Luna fredda su Babylon il Male non è un vestito che i personaggi indossano per giustificare le loro azioni, ma è qualcosa di subdolo e profondo che cresce alimentato dall'egoismo e dalla paura, dando così vita a personaggi sfaccettati e completi, dei quali il lettore può comprendere l'evoluzione, anche quando l'unico sentimento che ispirano è disprezzo allo stato puro.
A differenza dei due romanzi precedenti, Gli aghi d'oro e Katie, in Luna fredda su Babylon il Male non è un vestito che i personaggi indossano per giustificare le loro azioni, ma è qualcosa di subdolo e profondo che cresce alimentato dall'egoismo e dalla paura, dando così vita a personaggi sfaccettati e completi, dei quali il lettore può comprendere l'evoluzione, anche quando l'unico sentimento che ispirano è disprezzo allo stato puro.
Durante la lettura ho provato odio viscerale, compassione, orrore, tristezza, fastidio, ho anche avuto difficoltà a leggere alcuni passaggi particolarmente disgustosi - segnatevelo: è un libro da leggere rigorosamente a stomaco vuoto! - e quando succede questo significa che l'autore ha centrato in pieno il bersaglio!
Quando poi sono arrivata all'ultima pagina ho urlato di soddisfazione - non avevo i pon pon da cheerleader, altrimenti li avrei usati - con un senso di appagamento che poche volte mi è capitato di provare.
In questo romanzo troverete atmosfere gotiche con un pizzico di soprannaturale, senso di inquietudine, rabbia, tenerezza verso una nonna che ha votato la sua vita all'accudimento, e proverete rabbia, tanta, mentre le pagine scorreranno rapide come le acque del fiume.
Sentirete freddo, lo stesso freddo che la luna di Babylon irradia sui propri abitanti, lo stesso freddo che emana dalla cattiveria e dalla cupidigia dell'uomo.
Bentornato Michael McDowell!






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