Ok, ho dato una spolverata, cambiato un po' il mobilio, e ora provo a vedere se riesco ancora a scrivere qualcosa in merito alle mie letture. Non garantisco continuità perché è un periodo - luuuuungo - un po' particolare e la mente non è sempre a fuoco - qualcuno direbbe che non lo è da un bel po' - ma posso dirvi che cercherò di essere più presente anche da queste parti.
Titolo: 1991 La prima indagine di Franck Sharko • Autore: Franck Thilliez • Traduttrice: Daniela Di Lorenzo • Editore: Fazi • Data di uscita: 27 maggio 2025 • N.pagine 457 • Copertina flessibile € 19,50 • Ebook € 10,99
TRAMA
Conclusa la scuola ispettori, Franck Sharko a trent’anni approda a Quai des Orfèvres, prestigiosa sede dell’anticr1mine di Parigi. È l’ultimo arrivato: gli assegnano i compiti più noiosi e trascorre il suo tempo negli archivi passando al setaccio centinaia di informazioni alla ricerca di un indizio utile per risolvere un vecchio caso. Tra il 1986 e il 1989 tre donne sulla trentina sono state rap1te, brut@lmente ucc1se e abb@ndonate in campi di periferia. Nonostante centinaia di deposizioni, notti insonni e denunce, il pred@tore è ancora in libertà. Siamo all’inizio degli anni Novanta, le indagini procedono ancora alla vecchia maniera: computer, cellulari, internet sono novità di cui si comincia solo vagamente a sentir parlare, come di un sogno futuristico. Ma Sharko scalpita, vuole dimostrare di meritare il suo posto nella squadra. Una notte di dicembre, uscendo dagli archivi ormai deserti per tornare a casa, intercetta un uomo in preda al pan1co. Ha in mano una foto – ritrae una donna leg@ta, il volto coperto da un sacchetto di carta con sopra disegnati occhi e bocca – e gli racconta una storia confusa riguardo a una lettera con un enigma da risolvere e una poesia di Baudelaire. Sharko non ci pensa due volte: decide di aggirare le procedure e occuparsene di persona. Ha finalmente l’occasione di uscire dai box e iniziare la sua corsa. Con questo volume Fazi Editore inaugura la pubblicazione della serie con il detective Franck Sharko come protagonista. Ambientato in un mondo pretecnologico dove il tempo scorre in modo molto diverso da oggi, 1991 racconta la primissima indagine dell’ispettore Sharko, il suo battesimo del fuoco. Un’avventura inedita nei bassifondi parigini con la quale il maestro Franck Thilliez tocca uno dei suoi picchi più alti.

Torno da queste parti per parlarvi di un libro che mi è piaciuto, nonostante ci abbia messo un bel po' a leggerlo (come si dice in questi casi, "non sei tu, sono io")
Si tratta del romanzo in cui viene raccontato l'inizio della carriera di detective di Franck Sharko, protagonista di una serie di ben 14 volumi dei quali solo tre sono stati tradotti negli anni per il mercato italiano (scelti come? perché? belle domande, alle quali non saprei rispondere se non con un "ad mentula canis"); questo volume è stato scritto dopo ben 11 romanzi, seguito poi da altri due. La scelta di Fazi di pubblicarlo come primo, in vista della pubblicazione di tutta la serie, ha però un senso logico.
In questo romanzo, infatti, ripercorriamo la genesi dell'ispettore Sharko, dal suo primissimo ingresso a Quai des Orfèvres, e dal primissimo caso che gli viene assegnato.
Scopriamo anche che ha deciso di entrare in polizia a causa di un tr@uma vissuto da ragazzino (sì, ok, non è un'idea originalissima, ma nell'economia della narrazione ci sta). Inoltre è determinato a dare il proprio contributo nella soluzione di un caso rimasto aperto, dei brut@li om1cidi ai danni di tre donne interrottisi tre anni prima senza che si fosse trovata una valida pista investigativa.
L'incontro con un uomo in preda al panico con in mano la foto di una donna leg@ta darà il via a un'indagine intricata e piena di colpi di scena, il cui racconto si intreccia con la vita privata del giovane Sharko e dei suoi colleghi.
Ambientato nel 1991, un'epoca in cui per chiamare i soccorsi bisognava trovare una cabina telefonica, per avere una foto si doveva essere dotati di macchina fotografica e relativo rullino, fidarsi di quello che si vedeva dal mirino e sperare di aver beccato il particolare giusto.
Un periodo in cui le indagini erano lunghe e difficili, e l'intuito del detective non poteva essere sostituito dalla tecnologia, le analisi del DNA erano agli albori, le informazioni scritte a mano e conservate dentro a faldoni, uniche banche dati la cui consultazione comportava giorni e giorni di scartabellamenti, e gli ass@ssini avevano vita più facile.
Thilliez costruisce un'impalcatura dove la mente del lettore galoppa di pari passo con quella di Sharko, che si trova a sbrogliare una matassa intricatissima, fatta di enigmi da decifrare, tranelli tesi dall'ass@ssino a vitt1me designate e non, incongruenze, scambi di persona e particolari agghiaccianti che mettono a dura prova gli stomaci più deboli, anche dei lettori.
Durante la narrazione ricorrono anche numerosi rimandi a fatti reali, come la storia dell'escapologo Houdini e un caso reale di cronaca francese, a dimostrazione di come la fantasia dello scrittore non riesca mai ad eguagliare l'aberrazione della realtà e di quanto ogni avvenimento si porti dietro conseguenze inaspettate.
Un thriller più "classico" rispetto alla trilogia di Traskman, nel quale però lo stile di Thilliez è riconoscibile, che mi ha piacevolmente intrattenuta e che si aggiudica ben quattro micetti.
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