Titolo: Noi siamo la Belinda •Autrice: Patrizia Fortunati • Editore: Giunti • N.pagine: 192 • Data di pubblicazione: 21 febbraio 2024 • Copertina flessibile € 9,90 • Ebook € 5,99
TRAMA
Cosa succede quando una ragazzina esce dagli schemi e non si veste come la moda vuole, non fa lo sport canonicamente definito per il genere femminile, non è alta, magrissima e non ha i capelli lunghi? In questo divertente romanzo la passione per il gioco del calcio è centrale ed è il fulcro della crescita di un gruppo di ragazzini ‘outsider' impegnati per la loro squadra mista, la scalcagnatissima “Belinda”. Età di lettura: da 7 anni.
Come mai un libro per ragazzi, vi starete chiedendo.Presto detto: "Noi siamo la Belinda" è un libro di Patrizia Fortunati, autrice che ho conosciuto con "Puzza di morto a Villa Vistamare" (recensione qui ) e ho apprezzato molto il suo modo di raccontare la vecchiaia, un momento della vita dove la fragilità spesso è compagna delle nostre giornate. Fortunati, in quell'occasione ha saputo dosare bene ironia e profondità e quando mi ha proposto la lettura di questa storia non ho potuto dire di no.
Questa volta i protagonisti non sono anziani ma ragazzini di circa undici anni, un periodo in cui la vita è spesso in salita, tra la difficoltà di capire chi siamo e come riuscire a gestire la convivenza forzata con coetanei non sempre accoglienti. Anche in questo caso la delicatezza dell'autrice ha saputo tessere una storia che con ironia e profondità ci cala in un mondo fatto di sogni, aspettative, autodeterminazione e caparbietà.
In questo libro seguiamo le giornate di Gioconda (che nome facile da portare, eh?) con la passione per il calcio (anche qui, strada spianata!)
"Nella mia famiglia, vai a capire perché, deve sempre esserci una Gioconda in vita e, siccome quando sono nata io l'ultima Gioconda aveva ottantanove anni e oggettivamente non stava in gran forma, è toccato a me questo fardello."
Gioconda non vuole proprio andare in prima media (prova a far di tutto per farsi bocciare e rimanere in quinta), scrive lettere all'avvocato "Ally Mc Beal", si veste come le piace anche se agli occhi degli altri può sembrare ridicola, viene accompagnata a scuola dall'amica della madre che guida un furgoncino tutto rosa con le tendine di pizzo (ecco, questo lo eviterebbe volentieri, se potesse), viene tormentata da "Number One", un bullo che la perseguita fin dalla materna (e anche questo lo eviterebbe) e sogna di mettere su una squadra di calcio. Proprio alle medie, però, incontrerà nuovi amici, ognuno con qualche difficoltà ad integrarsi, e con l'aiuto di una super suora, un mister eccezionale, proverà a realizzare il suo sogno, costituendo una sgangherata squadra "la Belinda" che, tra un calcio al pallone e una pacca sulle spalle, diventerà un porto sicuro, un abbraccio quando tutto sembra diventare più nero e un posto dove ognuno può esprimere sé stesso senza paura di essere giudicato, oltre che una corazza indistruttibile per affrontare chi conosce solo il linguaggio della prevaricazione.
"Devo ricordarmi che è tutto relativo: la bassezza/altezza delle persone e la sensazione che danno i colori. Quel marrone chiaro che per me era diarrea, per Ugo Biancucci significava equilibrio e buona salute!"
Un libro sull'amicizia, sull'importanza di rimanere fedeli a sé stessi e su quanto sia determinante avere accanto guide illuminate e lungimiranti.
Commenti
Posta un commento