Titolo: L'educazione delle farfalle • Autore: Donato Carrisi • Editore: Longanesi • N.pagine: 431 • Data di pubblicazione: 7 novembre 2023 • Copertina rigida € 23,00 • Ebook € 11,99
TRAMA
La casa di legno brucia nel cuore della notte. Lingue di fuoco illuminano la vallata fra le montagne. Nel silenzio della neve che cade si sente solo il ruggito del fuoco. E quando la casa di legno crolla, restano soltanto i sussurri impauriti di chi è riuscito a fuggire in tempo.Ma qualcosa non è come dovrebbe essere. I conti non tornano. E il destino si rivela terribilmente crudele nei confronti di una madre: Serena.
Se c’è una parola con cui Serena non avrebbe mai pensato di identificarsi è proprio la parola «madre».
Lei è lo «squalo biondo», una broker agguerrita e di successo nel mondo dell’alta finanza. Lei è padrona del suo destino, e nessuno è suo padrone.
Ma dopo l’incendio allo chalet tutto cambia, e Serena inizia a precipitare nel peggiore dei sogni. E se l’istinto materno che lei ha sempre negato fosse più forte del fuoco, del destino, di qualsiasi cosa nell’universo?
E se davvero ci accorgessimo di amare profondamente qualcuno soltanto quando ci appare perduto per sempre?
Fino a qualche anno fa Carrisi era tra i miei autori preferiti, la sua capacità di tenere viva la suspance e di ingannare il lettore fino alla fine erano prerogative dei suoi romanzi. Negli ultimi anni però ho riscontrato un calo di livello che mi ha fatta accostare con titubanza ai suoi lavori più recenti.
Dopo l'uscita di questo romanzo la frase più ricorrente è stata "il Carrisi delle origini": l'ho quindi iniziato con altissime aspettative.
Saranno state confermate o disattese? Partiamo dalla storia.
Serena è una donna amante del lusso, della bella vita e degli "sballi", che ama primeggiare, soprattutto nel lavoro dove è conosciuta come "squalo biondo", adora essere desiderata scegliendo di avere storie intensi ma brevi, nessun ostacolo e nessun legame.
Quando scopre di essere rimasta incinta è troppo tardi per interrompere la gravidanza, ma un figlio non rientra in nessun modo nei suoi piani di vita, motivo per cui pianifica di darlo in adozione subito dopo la nascita.
Ma non tutti i piani vanno per il verso giusto e per una serie di vicissitudini Serena si ritroverà a dover crescere una figlia, Aurora. Lo farà rispettando tutti i parametri che lei reputa ottimali: un alto tenore di vita, la formazione di un carattere da leader e l'indipendenza affettiva, creando intorno a lei uno staff di persone - tata, autista, cuoca, ecc - pronte a soddisfare qualunque sua necessità o desiderio.
In quest'ottica, quando Aurora ha sei anni, Serena la spedisce in vacanza in uno chalet in Svizzera dove dovrà imparare a sciare in compagnia di altre bambine dell'alta società.
Durante l'ultima sera del suo soggiorno, lo chalet che ospita le bambine va a fuoco, vengono messi tutti in salvo tranne Aurora che non si trova da nessuna parte. Le indagini si concluderanno dichiarando la bambina ufficialmente dispersa ma tecnicamente morta nell'incendio.
Inizia per Serena il tempo dell'elaborazione del lutto, che passa anche dalla creazione di un cocktail di acqua, vodka e ansiolitici che nominerà teddy bear in ricordo della figlioletta, il tempo della presa di coscienza, dei sensi di colpa e dei mille dubbi, fino all'arrivo, un anno dopo, di un sms da un numero sconosciuto contenente un link a un video che rimetterà tutto in discussione.
Fino a metà lettura il mio entusiasmo era veramente alto, colpi di scena continui e un livello di tensione notevole, il che mi portava a confermare le recensioni lette.
Ma circa dalla metà in poi ho notato un calo di tensione, delle scelte narrative prevedibili, quello che sarebbe dovuto essere IL colpo di scena era esattamente quello che mi aspettavo sin dall'inizio, fino ad arrivare a un finale che ho trovato scontato e banale.
In sostanza una buona lettura, di intrattenimento, ma lontana da quello che era il Carrisi dei primi romanzi.
Oppure sono diventata troppo esigente io? Potrebbe anche essere.
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