Labirinti - Franck Thilliez

Titolo: Labirinti • Autore: Franck Thilliez • Traduttrice: Federica Angelini • Editore: Fazi • N.pagine: 332 • Data di pubblicazione: 30 maggio 2023 • Copertina flessibile €19,00 • ebook € 10,99

TRAMA
Una giovane poliziotta, Camille Nijinski, si trova nello studio del dottor Fibonacci, uno psichiatra che si accinge a raccontarle una storia incredibile di cui è l’unico depositario. Si tratta della testimonianza raccolta da una paziente, la quale è stata trovata priva di sensi e di memoria in un bosco accanto al cadavere di un uomo. Camille, incaricata di seguire le indagini, ha bisogno di capire di più riguardo a questa improvvisa perdita di memoria, ma lo psichiatra ha molto altro da rivelarle. Prima di dimenticare tutto, la sua paziente ha condiviso con lui i fatti del suo passato: una storia lunga e complessa, senza dubbio la più straordinaria che Camille ascolterà in tutta la sua carriera. Le protagoniste sono cinque. Tutte donne. La giornalista, la psichiatra, la rapita, la scrittrice… E la quinta? La quinta donna è il filo del labirinto, è colei che fornirà le risposte a tutte le domande e, forse, anche una via d’uscita



Uno dei ritorni da me più attesi e contemporaneamente temuti è quello di Franck Thilliez, amato alla follia ne "Il manoscritto" e "C'era due volte", mi ha lasciata invece con l'amaro in bocca con "Puzzle", se pure un buon thriller psicologico, ma sostanzialmente la copia de "Il ladro di anime" di Fitzek.

"Labirinti" è il capitolo conclusivo della trilogia iniziata appunto con Il manoscritto e proseguita con "C'era due volte". Ebbene, è la conclusione PERFETTA di questo viaggio, chiude tutti i cerchi in maniera magistrale, prendendo per mano il lettore e accompagnandolo in un viaggio all'interno di un vero e proprio labirinto nel quale nulla è come sembra.

Ma andiamo con calma.

Siamo in ospedale, sul letto una donna addormentata, davanti a lei una poliziotta e un medico. La poliziotta, Camille, controlla gli appunti, dove è indicato che la donna è arrivata all'ospedale dopo essere stata

 "ritrovata ricoperta di sangue, nel bosco, accanto a un cadavere; da allora non ha pronunciato una sola parola"

Il medico, Fibonacci, invita Camille nel suo studio per raccontarle che la donna, che quando è stata trovata stringeva tra le mani un alfiere nero, gli ha parlato.

"Quello che sto per raccontarle sarà come iniziare a leggere un thriller particolarmente cupo e stare sulle montagne russe per cinquecento pagine."

"Deve sapere che ci sono cinque protagoniste nel racconto che sto per condividere con lei. Solo donne. Scriva, è importante per il prosieguo: "la giornalista", "la psichiatra", "la rapita", "la scrittrice"..."

E la quinta? 

"Arriva solo in seguito ed è la chiave di tutto"

Questo succede nel primo capitolo di quello che sarà a tutti gli effetti ciò che Fibonacci ha promesso: un giro sulle montagne russe. I capitoli seguenti alternano le storie delle quattro donne elencate.

Lysine è la Giornalista, orfana e profondamente sola, scappata dalla casa dei genitori dopo che dei ladri vi hanno fatto irruzione. Mentre prende informazioni per un articolo su persone che accusano disturbi fisici a causa delle onde elettromagnetiche, si imbatte in Vera, la Psicologa, ritiratasi a vivere in isolamento in una zona lontana dall'inquinamento elettromagnetico. 

Sophie invece è la Scrittrice con un dono che è più una maledizione: le storie, cruente, che scrive poi si avverano.

Infine Julie, la Rapita, una vecchia conoscenza per i lettori di Thilliez: già, si tratta proprio della figlia del poliziotto che mentre sta indagando sul suo rapimento ha un blackout di dodici anni, il protagonista di "C'era due volte". Intrecciato alla storia di Julie ritroviamo anche Caleb Traskman, lo scrittore protagonista de "Il manoscritto".

Ogni capitolo si conclude con un cosiddetto cliffhanger, che verrà ripreso solo qualche capitolo dopo, perché le storie delle quattro donne si alternano: più di una volta ho avuto la tentazione di di saltare i capitoli successivi per andare a scoprire come proseguiva quella determinata vicenda, ma il dubbio di lasciare indietro elementi importanti mi ha sempre fatta desistere.

Un libro che una volta iniziato faticherete a chiudere, che vi farà friggere il cervello facendo mille congetture per vederle miseramente crollare un pugno di pagine dopo e che mette in ordine tutti i tasselli di una storia lunga tre libri, in un finale col botto, che spiazza e allo stesso tempo spiega ogni minimo particolare.

La chiave per interpretare tutto Thilliez la consegna al lettore già dal primo capitolo, ma allo stesso tempo lo porta a percorrere strade che confondono e distolgono l'attenzione da quello che fin dall'inizio è ovvio e sotto i nostri occhi.  A onor del vero sono arrivata alla giusta conclusione (lungi dall'essere sicura che fosse quella corretta) qualche pagina prima dell'epilogo, ma questo non ha assolutamente inficiato il piacere nello scoprire quanto sia stato perfettamente cesellato ogni particolare.

È un libro che può essere letto tranquillamente anche senza aver letto i due precedenti, perché ogni riferimento ai libri precedenti è argomentato e comprensibile, ma a mio avviso l'esperienza di lettura avendo letto i precedenti è enormemente più appagante, perché mette in luce tutto il genio di questo autore.

In ogni caso, amanti del thriller psicologico, leggetelo!

Alla fine del romanzo troviamo un labirinto che, se seguito nel modo corretto, porta a comporre una parola molto particolare. Ho cercato il significato in rete perché non la conoscevo, e non ricordavo nessuna attinenza con il racconto. Poi però sono stata illuminata da una lettrice che ha appena intrapreso il viaggio nella mente contorta di Thilliez, con la lettura de Il manoscritto: è proprio lì che ho incontrato quella parola per la prima volta! (e questa, salvo colpi di testa di Thilliez, sarà anche l'ultima)





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