ELP - Antonio Manzini

Titolo: ELP • Autore: Antonio Manzini • Editore: Sellerio • N.pagine: 436 • Data di pubblicazione: 6 giugno 2023 • Copertina flessibile € 17,00 • Ebook € 10,99

TRAMA
Non si fa che parlare dell'ELP, l'Esercito di Liberazione del Pianeta. Il vicequestore Rocco Schiavone guarda con simpatia mista al solito scetticismo ai gesti clamorosi di questi disobbedienti che liberano eserciti di animali d'allevamento in autostrada. Semmai è incuriosito dal loro segno di riconoscimento che si diffonde come un contagio tra ragazze e ragazzi. La vera violenza sta però da un'altra parte e quando Rocco viene a sapere di una signora picchiata dal marito non si trattiene, «come una belva sfoga la sua rabbia incontenibile»: «un buon suggerimento» per comportamenti futuri. Solo che lo stesso uomo l'indomani viene trovato ucciso con un colpo di pistola alla fronte. Uno strano assassinio, su cui Schiavone deve aprire un'inchiesta da subito contorta da fatti personali (comici e tragici). Per quanto fortuna voglia che facciano squadra clandestinamente anche i vecchi amici senza tetto né legge di Trastevere, Brizio e Furio, che corrispondono al suo naturale sentimento contro il potere. Nel caso è implicata una società che sembra una pura copertura. Ma dietro questa copertura, qualcosa stride e fa attrito fino a bloccare completamente Rocco sull'orlo della soluzione del caso. Intanto crescono in aggressività gli atti dell'ELP fino a un attentato che provoca la morte di un imprenditore di una fabbrica di pellami. Indagando, Rocco si rende conto che forse, dal punto di vista della sensibilità ambientale, sullo stabilimento non c'è molto da ridire. Ma perché i «simpatici» ambientalisti sono giunti a tanto? ELP è particolarmente narrativa e mette sotto un unico segno due casi e due inchieste. Le riunisce lo sfondo di calda attualità sociale. Anche il brusco vicequestore è più ombroso e stanco, sente più acutamente quanto importante sia l'amicizia, e deve investire nell'indagine tutta la sua irruente e sincera passionalità, e tutta la tenerezza della sua invincibile malinconia.

Antonio Manzini riporta tra gli scaffali delle librerie il vicequestore Rocco Schiavone, stavolta con un romanzo corposo, oltre le 500 pagine.

Come di consueto Manzini intesse le sue trame prendendo spunto dal quotidiano, da quella che è la realtà che viviamo quotidianamente, elemento che mi ha sempre fatta sentire partecipe delle vicende narrate,e  stavolta il faro è puntato su due argomenti più che attuali: i cambiamenti climatici e la violenza domestica.

In tutta Italia infatti si susseguono atti provocatori per sensibilizzare cittadini e autorità su un tema che non può più venire ignorato, e così strade di mezza Italia vengono occupate da mandrie di animali da allevamento, atti poi rivendicati in video dove personaggi incappucciati salutano alzando quattro dita davanti al viso, un saluto che pian piano diventa simbolo di vicinanza alla causa anche da parte dei comuni cittadini. Le stesse quattro dita stilizzate all'interno di un cerchio iniziano a comparire sui muri di varie città, tra cui anche Aosta, per affermare la presenza di componenti del gruppo di disobbedienza civile ELP, ossia Esercito di Liberazione del Pianeta, un gruppo che manifesta in modo non violento.

Quando però l'attentato da loro rivendicato ad uno stabilimento di lavorazione pelli provoca una vittima, Rocco sente puzza di bruciato.

Parallelamente alle vicende dell'ELP il vicequestore si ritrova ad indagare su un caso di violenza domestica, il classico (purtroppo è diventato un classico...) marito che picchia brutalmente la moglie, che evolve con la morte sospetta di quest'ultimo. Molti tasselli non si incastrano e Rocco non ci vede troppo chiaro.

In questo volume ho ritrovato un po' il Rocco dei primi tempi, sempre inevitabilmente malinconico, ma meno cupo, quasi abbia finalmente fatto i conti con i suoi demoni e abbia deciso di conviverci pacificamente, senza dar loro la possibilità di mangiarlo da dentro. A fargli da spalla nel lavoro c'è Scipioni,  pian piano i due stanno entrando in sintonia, e anche se si sente forte l'assenza di Italo, Gabriele e soprattutto Sebastiano, Rocco è determinato a non piegarsi sotto il peso dei tradimenti.

Stavolta è il momento di D'Intino di vivere una sua piccola evoluzione, con situazioni esilaranti (con lui non potrebbe essere diversamente) attraverso le quali conosceremo ancora meglio l'essenza di quest'uomo a dir poco singolare.

Ho avuto la percezione che in questo romanzo Manzini abbia voluto un po' ripercorrere questi dieci anni trascorsi insieme, con una consapevolezza nuova, e tra queste pagine mi sono sentita di nuovo a casa, tra vecchi amici.

Il libro si conclude senza grosse questioni aperte, così da lasciare una doppia possibilità: continuare con nuove storie e nuove indagini o salutare un amico che ha trovato una sua dimensione nella quale un po' vivere e un po' lasciarsi vivere.

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