The Atlas six - Olivie Blake

 

Trama:  Segreti. Tradimenti. Potere. Benvenuti nella Società Alessandrina. «Cos'altro se non la morte potrebbe conferire una tale vita alla conoscenza che proteggiamo?» Ogni dieci anni, ai sei maghi più talentuosi in circolazione viene offerta la possibilità di conquistarsi un posto nella Società Alessandrina, l'istituzione più segreta ed esclusiva del mondo, che garantirà loro potere e prestigio oltre ogni limite. In occasione della nuova iniziazione, il misterioso Atlas Blakely sceglie: Libby Rhodes e Nico de Varona, due fisicisti che controllano gli elementi e sono in competizione da tempo immemore; Reina Mori, una naturalista che comprende il linguaggio della vita stessa; Parisa Kamali, una telepatica per cui la mente non conosce segreti; Callum Nova, un empatico in grado di far fare agli altri qualunque cosa; e Tristan Caine, capace di smascherare qualsiasi illusione. Ciascuno dei prescelti dovrà dimostrare di meritare l'accesso alla Società e lottare con tutte le sue forze per ottenerlo, sebbene ciò significhi stringere alleanze con i nemici giurati e tradire gli amici più fidati. Perché, anche se i candidati straordinari sono sei, i posti nella Società sono solo cinque. E nessuno vuole essere eliminato.

Titolo: The Altlas six
Autore: Olivie Blake
Casa editrice: Sperling & Kupfer
Anno pubblicazione: 2022
Pagine: 436

Torno dopo più di un mese di silenzio per parlarvi di un libro intrigante, un fantasy/distopico che sulla carta aveva al suo interno molti degli ingredienti che mi sono sempre piaciuti: la magia, la competizione, un gruppo di amici/rivali e l'ambientazione scolastica. College, accademie...non mi serve neppure scomodare Hogwarts, perché la mia passione per questo genere di storie risale all'orrido istituto per ragazze orfane nel quale veniva mandata Jane Eyre! In the Altlax six ci sono sei ragazzi dalle doti magiche che accettano di vivere insieme in un luogo isolato per studiare e prepararsi ad un'iniziazione che promuoverà solo cinque dei sei. In queste circostanze ho sempre grandi aspettative nei confronti dei personaggi che partono svantaggiati, apparentemente deboli e sfortunati e che poi invece hanno un'evoluzione incredibile, un riscatto che porta al rovesciamento della situazione iniziale. Solo che in questo caso dopo poche pagine mi sono ritrovata in territori sconosciuti senza un  personaggio preferito perché francamente i sei sono un concentrato di antipatia, egoismo, edonismo e vanità che forse potranno anche nascere dalla sofferenza, ma questo non basta a farceli sentire vicini. Nico e Libby sono due fisicisti, alterano le leggi fisiche, Callum è un empatico e riesce a convincerti di qualsiasi cosa, Reina è una naturista e le piante la chiamano madre, Parisa è una telepatica e usa la sua sensualità per ottenere in cambio ogni sorta di vantaggio mentre Tristan vede tutti i trucchi e le mistificazioni. Chi è il più forte? Chi il leader? Chi quello che non passerà allo stadio successivo e non entrerà nella società Alessandrina, una sorta di oligarchia che detiene il potere che corrisponde alla conoscenza? E soprattutto quale è il ruolo  dell'enigmatico mentore dei ragazzi e custode della società Atlas?
The Atlas six sfugge alle definizioni, è originale, dissonante. L'autrice ha compiuto un'operazione degna di attenzione, ma il suo disegno, essendo parte di una trilogia, non mi è ancora del tutto chiaro. Potrebbe essere interessante, come risultare invece solo un bluff ben congegnato, ma nel dubbio si resta avvinti, desiderosi di proseguire nella lettura. I pregi del libro sono pari ai difetti, la sua complessità a tratti viene sbilanciata da qualche elemento stonato e sgradevole. E' più facile definire questo libro per negazioni: non è un romanzo pieno di azione, veloce e scorrevole ma piuttosto una lunga analisi psicologica, comportamentale di tutti gli iniziati. Un'analisi implacabile, che mette a dura prova la pazienza del lettore. Non è un romanzo che offre risposte, ma pone molte domande che restano tutte aperte. Non è uno young adult perché è molto lento, analitico e soprattutto non offre un personaggio nel quale immedesimarsi a parte forse uno, che è un tale concentrato di insicurezze che hai il sospetto di aver scelto  la pedina sacrificabile. Non è un libro per adulti che difficilmente possono venir attratti dagli elementi fantasy contenuti nella trama e dall'ambientazione, senza contare che alcuni passaggi cadono in picchiata in uno squallore che può disturbare. Io almeno mi sono sentita disturbata, non per le scene in sé, ma per il linguaggio troppo diretto e triviale che non riuscivo metabolizzare dopo dieci pagine di disquisizioni complesse. La scrittura a volte si eleva fino a trattare del senso della vita, della conoscenza e poi ricade giù, in picchiata, nella quotidianità dei ragazzi, con una mancanza di delicatezza sicuramente voluta che te li fa vedere nei loro aspetti più umani e meno nobili: sono governati da appetiti e desideri, da brama di emergere e da grande individualismo e soprattutto da sete di conoscenza priva di grandezza d'animo.
The Altlas six è un romanzo disincantato, ma molto seducente. Sembra che due differenti autrici  coesistano nella Blake: un'accademica e un folletto dispettoso e malevolo che ogni tanto ti ricorda che in fondo siamo fatti di impulsi e te lo dice nel modo più crudo, tanto per darti fastidio.
In definitiva di che libro stiamo parlando? Non lo so, ma a fine lettura ero abbastanza arrabbiata perché tutte quelle disquisizioni mi avevano distratta da un aspetto per me fondamentale. Perché mai si deve desiderare di entrare in una società esclusiva che decide anche per gli altri cosa sia meglio o cosa sia peggio, chi debba sapere e chi debba essere tenuto all'oscuro? Datemi pure dell'ingenua visto che è la storia più vecchia del mondo, ma io sono ancora sufficientemente idealista che in un fantasy pretendo almeno un mago buono che qui non esiste. C'è solo e in abbondanza quel senso di inutilità che avvertivo più di 30 anni fa leggendo Meno di zero di Breat Easton Ellis. Il sapore amaro che ti lascia in bocca una società sazia di tutto e avviata verso la dissoluzione per eccesso di noia o di brama di potere...il risultato non cambia. 
A conclusione del volume mi è presa la folle voglia di urlare agli iniziati: distruggete tutto, scardinate le regole, lasciate che il mondo imploda, ma che lo faccia per democrazia. Tutti dovrebbero avere la possibilità di accedere alla  biblioteca (alessandrina e non) e che poi ognuno decida individualmente cosa fare di questa possibilità.
Nel dubbio e nella speranza che la trilogia prosegua con questo sogno rivoluzionario, che scardini quanto ha costruito, che gli iniziati brucino tutto e diventino un po' meno stronzi ed individualisti io continuerò a leggerla. Come ho scritto all'inizio può essere un bluff o una bella sorpresa, ma mentre attendo di scoprirlo ammetto che non mi ha lasciata indifferente.







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