Tutti nella mia famiglia hanno ucciso qualcuno - Benjamin Stevenson

 

Titolo: Tutti nella mia famiglia hanno ucciso qualcuno • Autore: Benjamin Stevenson • Traduttrice: Elena Cantone • Editore: Feltrinelli • N. pagine: 384 • Data di pubblicazione: 11 ottobre 2022 • Copertina flessibile € 19,00 • Ebook € 11,99

TRAMA

A Ernie Cunningham le riunioni di famiglia non sono mai piaciute. Di sicuro c’entra il fatto che tre anni prima ha visto suo fratello Michael sparare a un uomo e lo ha denunciato, un oltraggio che non gli è ancora stato perdonato. Perché i Cunningham non sono una famiglia come le altre. C’è solo una cosa che li unisce: hanno tutti ucciso qualcuno. Ora hanno deciso di ritrovarsi per un’occasione speciale: trascorreranno un fine settimana in un resort di montagna per festeggiare l’uscita di prigione di Michael. Ma i Cunningham non sono tipi da stare in pantofole davanti al caminetto. Il giorno dell’arrivo di Michael, viene trovato il cadavere di un uomo. Ha le vie respiratorie ostruite dalla cenere, come se fosse morto in un incendio, ma non ha ustioni sul corpo. Mentre una bufera si abbatte sul resort isolandolo e la polizia brancola nel buio, spetterà a Ern capire se il colpevole è uno dei suoi familiari, prima che vengano uccisi tutti.


Quando ho deciso di leggere questo romanzo ero spinta dalla necessità di una lettura leggera e di evasione, cosa che ho trovato tra le sue pagine, ma ho trovato anche altro.

"Tutti nella mia famiglia hanno ucciso qualcuno" è un giallo nella maniera classica di intenderlo, per capirci alla "Dieci piccoli indiani": un gruppo di persone radunate in un hotel in montagna, isolate a causa di una tormenta di neve, un cadavere palesemente assassinato e ogni presente ha movente e alibi.

In questo caso la compagnia è formata dai componenti della stessa famiglia, più i gestori dei locali e un poliziotto dalle abilità decisamente discutibili. L'occasione del ritrovo è il ritorno in libertà di Michael dopo tre anni di detenzione per aver sparato a un uomo e la voce narrante è quella di Ern, fratello di Michael e colui che tre anni prima lo aveva denunciato.

Ern è un autore di manuali per giallista che si rifà al decalogo del giallo perfetto di Ronald Knox, pubblicato nel 1929 e riportato in apertura di questo romanzo. Posso assicurarvi che tutte le regole in elenco vengono puntualmente rispettate.

Il valore aggiunto di questo romanzo è il dialogo continuo tra narratore e lettore; nel prologo l'autore ci presenta il romanzo, indicandoci anche tutti i numeri di pagina dove avviene o viene riferita una morte, puntualizza ogni aspetto necessario e sottolinea ogni punto del decalogo che viene rispettato. Fa cenno anche a un buco nella trama, ma vi sfido a riconoscerlo!

Questo patto di lealtà con il lettore viene mantenuto per tutta la durata del libro, ricorrendo a volte a espedienti bizzarri, divertenti e funzionali a mantenere sempre vivo il dialogo. In alcuni punti ho pensato che ci fosse un eccessivo scollamento dalla realtà, quasi che più che a un giallo mi trovassi di fronte a un passaggio di "Scuola di polizia"... ma nulla in questo romanzo è lasciato al caso, anche quegli episodi surreali trovano una spiegazione e sono funzionali alla narrazione.

In apertura dicevo che ci ho trovato anche altro oltre a una lettura piacevole: la storia della famiglia Cunningham è sicuramente bizzarra e surreale, ma intrecciati alla trama troviamo anche temi delicati, come il senso di colpa per aver agito in maniera etica ma tradendo un legame affettivo importante, argomenti come la crisi che può colpire una coppia che non riesce a comunicare o in caso di scelte non condivise, la dignità di un genitore che affronta una tragedia da solo, dovendo crescere dei figli piccoli senza supporto. Temi importanti come le dipendenze o la sete di vendetta.

Un romanzo che vi impegnerà nella ricerca della soluzione ai vari intrighi, ma che può avere un doppio piano di lettura, assolutamente godibile e divertente a una lettura veloce, uno spunto di riflessione se si sceglie di entrare in profondità tra le pieghe della narrazione.

Assolutamente consigliato, magari da leggere davanti a un camino acceso, in una giornata uggiosa, con plaid e tazza di cioccolata calda in mano. (Ma anche sotto l'ombrellone o in treno!)




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