La gara dei cartografi - Eirlys Hunter

 

Trama: A causa di un disguido Sal, Joe, Francie e Humphrey si ritrovano senza la madre, famosa cartografa, proprio all'inizio della Grande gara che consiste nel mappare un territorio inesplorato e scegliere il migliore percorso per la nuova tratta ferroviaria. Decidono di gareggiare da soli anche se dovranno vedersela con condizioni meteorologiche avverse, fiumi da guadare, dirupi, orsi e pipistrelli, e, non ultimo, le squadre di concorrenti adulti che si dimostreranno sleali. Ma vincere la gara significa ottenere una cospicua somma di denaro per intraprendere le ricerche del padre esploratore, scomparso nell'ultima spedizione. I quattro fratelli Santander non possono arrendersi.

Titolo : La gara dei cartografi
Autore: Eirlys Hunter
Casa editrice: La nuova frontiera
Anno pubblicazione: 2022
Pagine: 281

Ma quanto è bello questo libro??? Tanto, tanto. Era da un pezzo che non parlavo di libri per ragazzi e non era un caso. Nel 2022 ne ho letti diversi, ma ogni volta mi è mancato lo slancio necessario per scriverne. Invece finalmente questo romanzo avventuroso e godibilissimo mi regala quell'entusiasmo che con altri mi è mancato. Ha il sapore tutto particolare di un classico, ma con un gusto moderno. In realtà non si capisce bene quando possa essere ambientato, ha un'atmosfera steampunk che lo rende intrigante. 
La famiglia Santander sfugge a qualsiasi classificazione: la mamma ce la perdiamo ad inizio narrazione, il padre risulta disperso in una precedente avventura e i quattro figli sono tenacemente allo sbaraglio, alla ricerca di un possibile riscatto attraverso la vittoria di una gara di cartografia, con il sogno di poter tornare su un terreno tranquillo, magari con la giusta dotazione economica per mettersi alla ricerca del padre.
Purtroppo come ho anticipato perdono la madre all'ultima fermata del viaggio in treno, poco prima dell'avvio della gara: non è risalita in tempo e loro arrivano a destinazione senza di lei. Che fare? Rinunciare ed attenderla o iniziare il percorso? Si tratta di mappare un territorio inesplorato e di trovare il miglior percorso per far passare la ferrovia. Ce la possono fare?
Sal (Salvatora), quasi adolescente,  è un genio della matematica, i gemelli Frances (che non parla) e Joe di undici anni hanno la capacità, la prima di disegnare le mappe e volare letteralmente con la fantasia, mentre il secondo di trovare la strada e Humphrey il piccolino...è solo adorabilmente piccolo, ma in grado di camminare e camminare senza stancarsi mai. Al gruppo si unisce Beckett un ragazzino del luogo di quindici anni molto interessato  a trovare il modo per far passare la ferrovia proprio attraverso il suo paese in grave crisi economica. Il passaggio della ferrovia ne risolleverebbe le sorti. Beckett ha talenti non speciali, ma indispensabili: sa far da mangiare, condurre gli asini e ha un grandissimo senso pratico. 
Il gruppo dei Santander decide di partire assicurando agli organizzatori che la madre arriverà a breve e si trova da subito, sulla carta, in grande svantaggio. Le altre squadre sono composte da uomini virili (cowboy), esploratori famosi, scienziati straordinari e addirittura un gruppo di donne. L'elemento steampunk qui diventa evidente tra cavalli meccanici e nuvole che si materializzano per trasportare l'equipaggiamento al posto degli asini.
Tutto bellissimo, tutto interessante e soprattutto molto avvincente perché, diciamolo, i grandi giocano sporco! Già i ragazzi partono sfavoriti, senza un adulto che li protegga e li guidi, ma l'universo rappresentato dagli altri concorrenti è veramente corrotto e sleale (con una sola eccezione che non vi anticipo).
Ogni giorno c'è una fatica diversa, un peso da sopportare, non solo fisico, ma anche emotivo, eppure  il gruppo si compatta e resiste e la sera è scandita da un racconto e dal conteggio alla rovescia dei giorni che mancano all'arrivo.
Io da piccola non ho mai letto i libri d'avventura dell'epoca considerati per ragazzi, come quelli di Verne o di Defoe, e credo di aver fatto male. Che viaggio ho fatto con questo libro! Come mi sono incavolata per alcune bassezze degli avversari e per i pericoli, la solitudine, gli agenti atmosferici.
Penso che questo romanzo possa venire letto a puntate a voce alta in classe con forte coinvolgimento degli alunni. Avrei voluto ascoltarlo alla radio in un salotto, bevendo una tisana calda in un'epoca priva di internet e di televisione e avrei atteso con impazienza, ogni settimana, la puntata successiva. 
Del finale non svelo nulla, ma lasciatemi dire che forse, e dico forse, ci sono i presupposti per un seguito e ne sono felice: voglio ritrovare i ragazzi Santander così umani nei loro conflitti e così speciali nelle loro specifiche caratteristiche.
Mi metto in attesa, felice di aver scoperto questo romanzo che merita un posto speciale tra i libri della mia biblioteca. Fategli posto anche nella vostra: spazio ben speso. I Santander hanno mappato la miglior strada per arrivare al centro dell'interesse del lettore.









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