La biblioteca delle ultime possibilità - Freya Sampson

 

Trama: June Jones, timida bibliotecaria trentenne, non ha mai lasciato il sonnolento villaggio inglese in cui è cresciuta. Solitaria e riservata, preferisce trascorrere il tempo sepolta nei libri piuttosto che avventurarsi nel mondo, e si chiude sempre di più in se stessa e nei ricordi, sopravvivendo con cibo da asporto cinese e rileggendo i suoi libri preferiti a casa. A un certo punto, però, il consiglio comunale annuncia di voler chiudere la biblioteca dove June lavora e lei è costretta a uscire da dietro gli scaffali e trovare il coraggio necessario per salvare il proprio lavoro, il cuore della comunità e il luogo che custodisce i ricordi più cari di sua madre. Un gruppo di eccentrici ma devoti frequentatori della biblioteca decide di portare avanti una campagna, "Friends of Chalcot Library", per impedirne la chiusura e June, sostenendo la stessa causa, si apre ad altre persone per la prima volta da quando sua madre è morta e scopre cosa vuol dire avere degli amici. Incontra inoltre Alex Chen, un vecchio compagno di scuola diventato avvocato, che è tornato in città per prendersi cura del padre malato, ed è disposto a dare una mano. I sentimenti di Alex per June sono evidenti a tutti tranne che a lei, ma la vita riserva sempre delle sorprese e, per salvare il luogo e i libri che significano così tanto, June dovrà finalmente imparare a fidarsi degli altri. Per una volta, è determinata a non cadere senza lottare. E forse, combattendo per la sua amata biblioteca, potrà salvare anche se stessa.

Titolo: La biblioteca delle ultime possibilità
Autore: Freya Sampson
Casa editrice: Mondadori
Anno pubblicazione: 2022
Pagine: 280

A meno che non siano dichiaratamente dei romance, io li compro tutti. I libri con la parola biblioteca o libreria nel titolo, intendo. Nemmeno ci provo a sottrarmi al richiamo, devo leggerli. Punto. Spesso sono un po' delle fregature, qualche volta sono dei bei romanzi e altre volte sono dei romanzi gradevoli senza voler essere nulla di più. La Biblioteca delle ultime possibilità, che in inglese si intitola The Last Library (titolo decisamente più appropriato), è un libro che si legge in un pomeriggio, in uno di quelli in cui non si ha nulla da fare se non prendere il sole e bere una granita: un piccolo pomeriggio perfetto da trascorrere in compagnia di un libro che non ha ambizioni di grandezza, ma che sa intrattenerti in modo piacevole e intelligente.
La trama e i personaggi sono forse un po' stereotipati: una piccola cittadina inglese, una ancor più piccola biblioteca che sta per chiudere per mancanza di fondi, una bibliotecaria di una timidezza quasi patologica e il suo passato triste, di rinuncia unito alla sua totale inesperienza sentimentale, un ex compagno di scuola che ritorna al paesello e non è più il ragazzino brufoloso che lei ricordava e i soliti libri di contorno che rendono la sua vita meno solitaria. Ebbene sì, anche questa volta è stato  scomodato Orgoglio e pregiudizio, ma forse è più funzionale alla trama Matilde di Roald Dahl. Certo, potrà sembrare io non stia rendendo un buon servizio al romanzo, ma attenzione, attenzione c'è un "nondimeno" bello grosso che si sostanzia nella grazia del racconto che ti fa chiudere un occhio su alcune ingenuità e situazioni classiche e soprattutto c'è la vita di biblioteca. Che cosa sono effettivamente le biblioteche per i propri fruitori? Un luogo nel quale prendere in prestito un libro o molto di più? Ad esempio un luogo nel quale socializzare? Un posto in cui rifugiarsi quando la vita familiare è troppo affollata? Uno spazio di condivisione e di incontro? Questi servizi così importanti che non si possono misurare in base ai prestiti, sono parte di ciò che concorre a formare il benessere di una comunità. Quando si parla di biblioteche, di centri sociali, di luoghi della cultura non si può fare un ragionamento di costi e ricavi. Bisogna andare oltre.
Di conseguenza è giusto lottare perché questi presidi non vengano mai smantellati. Un biblio-bus che passa ogni 15 gg non potrà mai fornire lo stesso servizio. Mai.
June è timida al punto da non riuscire nemmeno a fare le letture animate ai bimbi e si fa tiranneggiare dalla sua responsabile ... sotto certi aspetti è proprio una frana. Non sa dire di no, nemmeno sa mentire nel gioco "Non ho mai" per togliersi dall'imbarazzo. E' sconcertante che possano esserci persone come lei, ma po' alla volta grazie agli utenti/amici prenderà coraggio e combatterà a modo suo, prima nascostamente e poi mettendoci la faccia per mantenere aperta la sua piccola biblioteca. La sua crescita e la sua presa di coscienza sono lente, ma irreversibili.
Un po' ho riso e un po' mi sono riconosciuta in certe situazioni perché per un certo periodo ho vissuto come June: solo lavoro e libri da leggere spesso accompagnati da cene surgelate da scaldare. E' uno stallo che può capitare (ma per June dura da troppo), ma una vita piena è fatta anche di altro, di un bilanciamento tra lettura ed esperienza. I libri servono ad esaltare la vita, a goderla a pieno, ma non possono sostituirsi ad essa. Restano comunque accanto a noi, come talismani, ci consolano e ci motivano.  E se il libro è tutto questo,  cosa saranno mai le biblioteche che li ospitano? Qualcosa di altrettanto grande
Le biblioteche non riguardano soltanto i libri. Le biblioteche sono luoghi in cui un bambino di otto anni può scoprire per la prima volta le meraviglie del mondo, in cui un'ottantenne sola può trovare un contatto umano imprescindibile. In cui un'adolescente può ritagliarsi un prezioso angolino di quiete per fare i compiti, e un'immigrata che è da poco nel paese può inserirsi in una nuova comunità. La biblioteche sono luoghi in cui tutti, ricchi e poveri, di qualunque provenienza possono sentirsi al sicuro. E possono avere accesso ad informazioni in grado di renderli più consapevoli di loro stessi.


Tra le pagine ho ho ritrovato diverse caratteristiche di molti miei utenti e della mia vita lavorativa e pur essendo così diversa la mia biblioteca da quella di una piccola cittadina inglese credo debba proprio esserci  un filo rosso che ci lega, a qualsiasi latitudine, noi amanti dei libri e delle biblioteche. Mi piace rivendicare questa appartenenza e The Last Library mi ha donato un'autentica partecipazione, qualche risata e un pizzico di commozione.






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