Otto perfetti omicidi - Peter Swanson

 

Trama: Un libraio. La passione per i gialli. L'ossessione per il delitto perfetto. Se esiste qualcuno in grado di selezionare i migliori "delitti perfetti" della storia della letteratura, omicidi così originali ed elaborati da essere praticamente impossibili da risolvere, quella persona è senz'altro Malcolm Kershaw. Titolare della libreria Old Devils di Boston, specializzata in gialli e thriller, collezionista di romanzi crime classici e moderni, nessuno conosce il genere meglio di lui. E, a dirla tutta, una lista di delitti perfetti Malcolm l'ha stilata. Otto, per l'esattezza, estratti da altrettanti capolavori, da Agatha Christie a Patricia Highsmith a Donna Tartt. L'ha pubblicata sul blog della Old Devils, per attrarre clienti. Non poteva sapere che, a distanza di anni, avrebbe invece condotto l'FBI alla sua porta. Infatti, in una giornata di neve nel gelido inverno di Boston, Malcolm è in libreria con Nero, il gatto che da tempo vive tra quegli scaffali, quando l'agente Gwen Mulvey si presenta all'improvviso per porgli alcune domande: sta indagando su una serie di omicidi irrisolti e sospetta che un assassino stia imitando le trame di famosi romanzi per compiere il delitto perfetto… i romanzi della lista di Malcolm. Suo malgrado, il libraio inizia così a collaborare con l'agente Mulvey per scoprire chi si nasconda dietro quei crimini inquietanti. Nel frattempo, però, l'uomo si ritrova a ripercorrere un'altra trama, e non è quella di un libro. È la sua vita, e forse è finalmente pronto a raccontarla. Ma, come ci insegnano i migliori gialli, a volte per varcare il confine tra ciò che è reale e ciò che non lo è basta un piccolo passo.

Titolo: Otto perfetti omicidi
Autore: Peter Swanson
Casa editrice: Einaudi
Anno pubblicazione: 2022
Pagine: 287

Mi piacciono i gialli e mi piace ribadirlo ogni volta che ne ho l'occasione. Il giallo è un genere meravigliosamente versatile: al suo interno un mondo nel quale puoi parlare di tutto.  I buoni gialli sono merce rara. Alcuni li ho rimossi dalla memoria meno di un'ora dopo averli terminati, altri addirittura prima di averli finiti. A questo invece ho dato subito credito perché dell'autore mi era piaciuto Quelli che meritano di essere uccisi e la trama di Otto perfetti omicidi mi è sembrata, da subito, attraente, quasi irresistibile. Un libraio che ha scritto sulla pagina di un blog la lista dei suoi otto libri con omicidio perfetto, un killer che seguendo la traccia da lui indicata sta assassinando delle persone. O forse no? Invito a cena con delitto per un amante del genere,
La deliziosa ambiguità di questo libro. Poteva, come molti altri, avere un avvio stuzzicante per poi perdersi nelle trappole del semplice citazionismo nel quale il divertimento è per pochi, invece il libro di Swanson è godibile per ogni tipo di lettore, con il pregio semmai di creare nuovi seguaci. Gli otto delitti perfetti tratti da altrettanti libri, come mollichine di pane,  ti conducono ad un livello superiore, al cospetto di grandi autori. Io stessa mi rendo conto, ad esempio, di dover leggere  almeno un libro della Highsmith e qualche altre classico che ancora non ho affrontato per completare la mia formazione.
Tornando a questo specifico giallo, le vicende del libraio Mal si complicano ad ogni pagina fino a farci dubitare che lui stesso sia un narratore veramente affidabile. Perché è finito il suo matrimonio? Perché gli omicidi possono in qualche modo riguardarlo? E soprattutto la domanda che mi girava in testa era "Un lettore può essere una persona potenzialmente pericolosa?". Penso proprio di sì con buona pace dello stereotipo che vede i lettori come sognatori incapaci di agire nel mondo reale, quando invece ciò che viene da loro assimilato attraverso i libri può essere  "messo a frutto" nei modi più svariati e non tutti a fin di bene.
Non intendo dare alcun indizio circa l'evolversi della trama, ma il viaggio alla scoperta dell'identità dell'assassino è ricco di deviazioni, mai inutili, di rivelazioni, via via sempre più sorprendenti. Bene e male si confondono. Mi è sembrato un territorio paludoso ed infido nel quale il narratore si muove profondamente a proprio agio. In due giorni il libro era terminato lasciandomi una sorta di comprensione per le miserie umane, con la speranza  di continuare a specchiarmici tra le pagine di un (buon) libro e non nella realtà. Perché mi rendo conto che a volte è veramente un attimo, il passaggio tra il pensare e l'agire, quando un pensiero malsano ti si insinua in testa.
Il matrimonio tra il giallo e il noir può generare belle storie, senza offesa per il thriller, che lasciamo leggere a chi cerca un altro tipo di emozioni.
Che bella lettura!








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