Fino all'inizio - Alessandro Busi



Titolo: Fino all'inizio • Autore: Alessandro Busi • Editore: Pièdimosca • N.pagine: 288 • Data di pubblicazione: 2 dicembre 2021 • Copertina flessibile € 17,00 

TRAMA
In un presente alternativo in cui gli attentati terroristici – dalle matrici più disparate – sono linguaggio quoti- diano, Luca è un trentenne che ha fatto terra bruciata delle relazioni attorno a sé: dal lavoro perso agli amici schivati, dalla fidanzata storica lasciata ai genitori trasferiti in Australia. Luca vive nell’ossessione, nella paranoia che un attentato possa nascondersi ovunque, anche nella cassetta delle lettere che esplode per un botto di Capodanno, e trova quasi rassicurazione nel rito del bollettino quotidiano alla tv.
L’Europa è un campo minato, forse gli Stati Uniti sono il luogo giusto per provare a ricominciare; ma in questo mondo neanche andarsene è una cosa semplice, e Luca parte da clandestino.
Nel viaggio non è solo. C’è una presenza, una persona?, così almeno pare nel buio cui Luca è costretto, sicuramente è un corpo. Porta il nome di Marta, anche lei scappa; che sia o meno lì per farsi esplodere è il pensiero fisso di Luca mentre, senza potersi vedere, a tentoni, i due si scoprono, in un gioco di fiducia e sospetto, di speranze e paure, di bisogno e di cura.
Fino all’inizio è una storia di emigrazione, ma anche un viaggio dentro di sé attraverso lo specchio dell’altro, nove ore e venticinque minuti nelle proprie ansie e timori, alla ricerca di un’identità e di un futuro che sa di nuovo inizio, nove ore e venticinque minuti per scappare ma forse, per una volta, non scappare. Forse.


"Fino all'inizio" è un romanzo che potrei definire distopico, ambientato in un presente alternativo caratterizzato da attentati terroristici che vengono attuati in tutto il mondo, frutto di avvenimenti del nostro passato reale. Vengono raccontati gli attentati che si sono susseguiti in Europa in seguito al momento che ha segnato un nuovo inizio nelle vite di tutti noi: l'attentato alle Torri Gemelle, il fatidico 11 settembre. 
Ancora oggi, al solo nominare quella data i brividi percorrono la pelle di chi all'epoca aveva un'età che permetteva di comprendere la portata di quell'evento. 
Per Luca, il trentenne padovano protagonista di questo romanzo, l'11 settembre e le sue conseguenze sono una vera ossessione, tanto da condizionarne ogni scelta, ogni pensiero, da fargli realizzare che che nessun luogo è sicuro, nessuna persona è al sicuro.
Luca è una contraddizione vivente: vuole essere visto, spinto da quello che la società impone, tenta di essere sempre all'altezza delle situazioni, sull'onda della tendenza del momento; dall'altro lato non fa che nascondersi, seguendo la propria inclinazione personale.
Luca vuole essere amato, ma agisce in modo da farsi detestare; il suo timore di essere ferito diventa paura di ferire, e per evitare di sbagliare finisce sempre per decidere di non agire e subire gli eventi, salvo poi non accettarli.
Figlio di una madre sognatrice e un padre fermamente ancorato alla realtà, a volte cinico, che lo hanno cresciuto in un tira e molla di opportunità da cogliere e limitazioni da affrontare, Luca è un personaggio complesso, sfaccettato, con il quale è difficile entrare completamente in sintonia, forse perché significherebbe venire a patti con la nostra stessa complessità, con quella parte di noi che tentiamo di ignorare.
"L'illusione di controllo è un'autostrada verso la delusione."
Nel momento in cui Luca sceglie di fare finalmente qualcosa, tentare di salvarsi decidendo di abbandonare l'Europa e provare a ricostruirsi una vita negli Stati Uniti, vivrà un'esperienza terrificante. 
Per una serie di vicissitudini si ritroverà a viaggiare nella stiva di un aereo, chiuso in una scatola, al buio, in compagnia di una persona che non può vedere e della quale non sa nulla. 
Nove ore e venticinque minuti di angoscia, un viaggio verso l'ignoto condiviso con qualcuno da conoscere e da cui farsi conoscere. Il racconto di sé, da un piano superficiale si fa via via sempre più intimo, in una sorta di introspezione e presa di consapevolezza.
"Penso che le nuvole sono come le bombe, nascondono per dare luce, che come il cielo è tanto più azzurro quanto più è disegnato dalle nuvole, così la figura umana è tanto più umana quanto più è devastata dalla deflagrazione. La bomba ci rende l'umanità che l'abitudine ci toglie."
In questi giorni in cui le notizie dal mondo sono particolarmente allarmanti, lo scenario che Busi dipinge si rivela quanto mai possibile, un'emigrazione, quella di Luca, DAll'Europa anziché VERSO l'Europa assume un significato ancora più inquietante.
Il ritmo della narrazione veste perfettamente le emozioni, gli stati d'animo che vengono raccontati.
Il panico assume una scrittura ritmata, veloce, claustrofobica, mente il sollievo assume un respiro più lungo, rigenerante; allo stesso modo, nei momenti di malinconia le parole si fanno più dense, difficili da assimilare, tanto da rendere questo romanzo perfetto per essere reso in audiolibro.
Un romanzo che parla di emigrazione, di amicizia, di relazioni, di confronto con se stessi, di paure, di vita; un esordio di tutto rispetto, per un autore che, a mio avviso, ha molto da dare alla letteratura italiana.

Ringrazio l'autore per avermi fornito una copia del romanzo



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