Attenti all'intrusa - Sophie Kinsella

 

Trama: È passato un anno e mezzo da quando i genitori di Effie hanno divorziato e lei, che credeva fossero una coppia felice, ancora non si capacita che sia potuto succedere. Da allora ha progressivamente preso le distanze da suo padre che sta con una donna molto più giovane di lui, Krista, postando foto imbarazzanti su Instagram con hashtag del tipo: #sessoasessantanni e #vivailviagra!. Quando poi Effie scopre che i due hanno venduto la vecchia e stravagante casa di famiglia dove lei è cresciuta e, come se non bastasse, hanno organizzato un party esclusivo per l'occasione, è davvero furiosa. Sua sorella e suo fratello accettano l'invito – quei traditori! – ma lei non intende andarci, finché non le viene in mente che, nascoste sopra un camino, ci sono ancora le sue preziose bambole russe: Effie deve assolutamente trovare il modo di recuperarle senza farsi vedere durante la festa. Sembra un gioco da ragazzi, ma non lo è. Le matrioske sono introvabili e mentre lei le cerca affannosamente, nascondendosi di volta in volta in posti improbabili, si ritrova a tu per tu con Joe, l'ex fidanzato di cui è ancora innamorata, e ascolta suo malgrado conversazioni private scoprendo verità sconcertanti sulla sua famiglia… 

Titolo: Attenti all'intrusa
Autore: Sophie Kinsella
Anno pubblicazione: 2021
Casa editrice: Mondadori
Pagine: 290 


Leggere un libro della Kinsella è come mangiare un Lindor o forse come far fuori l'intera confezione. Dopamina e allegria, ma senza sensi di colpa. Ogni tanto ho la necessità di leggere un chick lit e la Kinsella ne è la regina. La trama del suo ultimo libro mi attirava: un'imbucata ad una festa che senza farsi vedere osserva tutta la sua famiglia. Effie, la protagonista, non accetta che i genitori da (quasi) anziani si siano separati: questo le compromette tutti i felici legati all'infanzia e adolescenza e in più il padre oltre ad essersi fidanzato con un'odiosa quarantenne ha deciso di vendere la magione di famiglia alla quale lei, il fratello e la sorella sono molto affezionati. La casa in questo libro è un ulteriore personaggio, il simbolo di quell'armonia familiare che ha contraddistinto tutta la vita dei tre fratelli e dei loro amici. I ricordi, la crescita, quanto sia stata speciale la loro famiglia tutto è connesso a Greenoaks, una casa non bella, ma con una grande personalità. La Kinsella tratteggia sapientemente tutti i personaggi a partire dalla nuova compagna del padre che non invita Effie alla festa di addio alla casa, per poi passare alla sorella sempre troppo ragionevole ed accomodante, al fratello fintamente noncurante e alla sua dispotica fidanzata, alla madre che sa rendere tutto speciale, fino all'ex fidanzato che l'ha lasciata senza una spiegazione plausibile. Senza trascurare la figura chiave del padre naturalmente, quel padre tanto teneramente amato che ora sembra restio a colmare quella distanza che si è creata tra loro due.  L'autrice, al solito, sa come farci ridere; Effie vestita completamente di nero stile Audrey Hepburn in Sabrina si intrufola alla festa e nascosta in posti improbabili (dentro un armadio, sotto un tavolo, in cantina e in soffitta) ascolta diverse conversazioni interessanti. In realtà sta cercando le sue vecchie bamboline russe (le matrioske) quale ricordo da conservare. Lei è buffa e tenera e anche molto agguerrita e determinata. Non ha peli sulla lingua e non è certo una persona che subisce i colpi avversi del destino senza provare a contrastarli in qualche modo. Il libro è pieno di trovate divertenti, ma è anche un ragionamento ininterrotto sull'importanza e il valore della famiglia, sulla differenza tra vissuto e percepito tanto che la protagonista si chiede se felicità del passato sia stata vera felicità o solo una messa in scena dei genitori a beneficio dei figli. Su questo la Kinsella è molto seria e porta avanti il suo ragionamento, lo articola e lo amplia in modo  approfondito. Più volte mi sono stupita di quanto un chick lit possa essere al contempo leggero e divertente e così analitico e profondo, quasi a tratti insistito nel porsi domande su questioni quotidiane, ma intellegibili. La realtà, le persone che ci sono vicine sono sempre difficilmente interpretabili. Alla fine, non serve scriverlo, tutto si sistemerà, ma solo dopo ripetuti  buffi fraintendimenti e chiarimenti. Effie maturerà e imparerà a non dare tutto per scontato, che il dialogo e la mediazione sono delle buone pratiche, da non abbandonare mai. C'è  pure un momento di commozione al ritrovamento delle bamboline russe, con una sorpresa che non avevo intuito.
Tra queste pagine  si nota il mestiere unito al talento. Un libro che diverte, ma che ti regala delle riflessioni che possono essere trasposte nella vita di tutti i giorni. Tanti buoni sentimenti, ma con un livello di zuccheri  tale da non cariare i denti perché qui e lì del sano sarcasmo stempera e infine la risata libera.









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