Emily di New Moon

 

 

Trama: Emily è nata con una straordinaria sensibilità per la bellezza e il potere delle parole. A undici anni va a vivere dai parenti di sua madre nella vecchia fattoria di New Moon, dove la sua passione per la scrittura cresce e matura, grazie anche alla presenza di un cugino poeta e nonostante la severa opposizione della zia Elizabeth. Ma a New Moon Emily troverà anche un gruppo di inseparabili e talentuosi amici con i quali vivere meravigliose avventure, talvolta più incredibili di quelle che escono dalla sua penna.


Titolo: Emily di New Moon - Autore: Lucy Maud Montgomery - Casa editrice: Gallucci - Anno pubblicazione: 2021 - Pagine: 397

 

 

 

 

Ci sono persone speciali che seguono questo blog: una sicuramente sei tu che lo stai leggendo in questo momento e un'altra è senza ombra di dubbio Paola di Trieste che è molto interessata a tutte le recensioni, specialmente a quelle dei libri per ragazzi. Nel tempo, utilizzando Messenger, ci siano spesso confrontate e scritte per una comunanza di gusti e di interessi e in particolare per una grande ammirazione che entrambe abbiamo nei confronti di Lucy Maud Montgomery. Scambi brevi e sporadici, ma sempre molto graditi da entrambe. E' stata proprio Paola a parlarmi la prima volta di questo libro che forse aveva addirittura preferito al più noto Anna dai capelli rossi. Lei lo aveva letto in un'edizione Mursia degli anni Novanta che io invece (mannaggia) non ero riuscita a trovare. Mi era rimasto un vago rimpianto per un romanzo che desideravo leggere, ma che non trovavo ed ora Gallucci ha fatto la magia e presto saranno tradotti tutti e tre i libri che compongono la serie di Emily. Un bel guadagno per i lettori piccoli e grandi. 

Questo romanzo mi è piaciuto tantissimo e mi ha convinta e conquistata per due motivi che apparentemente sono opposti: da un lato ha soddisfatto il mio desiderio di storie ottocentesche con trame classiche che mi riconducono ai libri che ho amato (storie di orfanelle, di zie severe, di crescita) e dall'altro la protagonista possiede qualcosa di modernissimo e di indomito. Una strana commistione. In Emily io credo ci sia molto della sua autrice, della sua passione per la scrittura, dell'intima e potente necessità di trovare le parole giuste per descrivere il proprio vissuto. Emily è prima di tutto una scrittrice, anche quando non ha la penna e la carta. Scrive con gli occhi, dentro alla testa, scrive nei suoi pensieri e questo la appaga. La scrittura è bellezza, un approccio personalissimo alla vita. E' un personaggio unico, sfaccettato e complesso, ma non con un carattere complicato. E' affascinante seguirne i ragionamenti, il suo prendere coscienza di se e degli altri che avviene anche attraverso la scrittura. Scrivendo e rileggendo, correggendo e a volte bruciando i fogli che non la soddisfano più e nei quali non si riconosce, Emily esercita costantemente su se stessa e sugli altri il suo senso critico, pur mantenendo viva la sua umanità e dolcezza.

La sua condizione iniziale è molto triste: orfana si trova a vivere con due zie che l'accolgono per senso del dovere e del decoro. La piccola proviene da una famiglia importante dell'Isola del Principe Edoardo, i Murray, noti per il grande orgoglio, che ne avevano ripudiato la madre perché aveva scelto di sposare un uomo che loro non approvavano. Il padre, Douglas Starr, rimasto presto vedovo, l'ha cresciuta lontana dal mondo e dalle convenzioni. Quando anche lui prematuramente se ne andrà saranno i Murray a decidere a sorte con chi dovrà vivere Emily. Questa prima parte è cupa e straziante: i sentimenti della piccola e il suo dolore vengono completamente ignorati, il suo carattere frainteso. Sarà la severa e apparentemente anaffettiva zia Elizabeth  e farsi carico della sua crescita, insieme alla sorella Laura, più dolce, ma totalmente priva di carattere. Lo zio Jimmy, come un folletto mai cresciuto, completerà il quadro di questa nuova e insolita famiglia. In questo nuovo nucleo, giorno per giorno il carattere di Emily, la sua sua forza, la sua meraviglia verso il mondo saranno come la fiamma di una candela che a poco a poco scioglie un iceberg. Il romanzo avvince, diverte e a volte, molte volte, fa riflettere.  E' stato impossibile non fare un raffronto con Anna dai capelli rossi, con un giudizio tutto a favore di Emily.

Tutto in questo romanzo è ben calibrato e al tempo stesso vibrante: ogni amico di Emily è interessante e ha alle spalle una storia che potrebbe reggere un intero libro. Non ci sono cooprotagonisti, tutti sono descritti in modo accurato e completo. Notevole come l'autrice riesca a giocare con il genere, a padroneggiarlo e al tempo stesso a introdurre elementi innovativi. L'attaccamento morboso della madre di Perry, un caro amico di Emily, per il figlio è inquietante, come l'egoismo di zia Nancy seppur mitigato dalla sua mondanità, per non parlare di quanto zia Laura, apparentemente dolce, sia invece un esempio negativo di remissività non supportata da ideali e per questo lei non riesce mai ad essere veramente decisiva nel rapporto con Emily. Perché in fondo anche la ragazzina riconosce in zia Elizabeth la vera guida, l'antagonista e al contempo una sua pari. Con Paola penso potremo parlare a lungo di tutti i personaggi e rallegrarci della bravura, secondo noi non ancora completamente riconosciuta, della Montgomery. Se dovesse venirvi il dubbio che Pollyanna possa essere un libro simile, sarebbe un errore. Qui ci troviamo al cospetto di qualcosa di diverso e di più grande. Non vedo l'ora di leggere il prossimo libro: Emily avrà modo di stupirmi ancora, ne sono certa.







 

Commenti

  1. La trilogia di Emily è un'opera semplicemente idilliaca, non posso che preferirla ad Anna (che comunque resta uno dei miei libri preferiti) perchè Emily è più "umana" e ha quella punta di "cinismo" che la rende più vicina ai lettori

    RispondiElimina

Posta un commento