L'ultimo lupo di Corrado Fortuna

 Titolo: L'ultimo lupo • Autore: Corrado Fortuna • Editore: Rizzoli • Data di pubblicazione: 14 settembre 2021 • N.pagine: 172 • Copertina flessibile € 17,00 • Ebook € 9,99

TRAMA

Tancredi Pisciotta ha quarant'anni, è nato a Palermo ma vive a Milano. Sente forte la mancanza di un figlio, che sembra non arrivare mai. E sente forte la Camurrìa, che invece sembra perseguitarlo. Ha bisogno di staccare e così si rifugia a Piano Battaglia, nelle Madonie. In quel pezzetto di terra sperduto tra le montagne siciliane, mezzo secolo prima, suo nonno Adelmo ha portato una casa mobile, che è diventata l'abitazione di famiglia. In quel luogo Tancredi spera di ritagliarsi qualche giorno di pace. Mai però avrebbe immaginato di essere catapultato tra le maglie di un mistero. Dopo una notte di luna piena infatti è lui a ritrovare il corpo di Amir, un pastore marocchino: è riverso a terra, con un grosso ramo vicino alla testa. Dalla sua bocca escono due parole debolissime: «Il lupo». Ma l'ultimo lupo delle Madonie è stato ammazzato tanto tempo prima. A Piano Battaglia la gente mormora; c'è anche Angela. È bionda, sulla ventina, di una bellezza selvatica, e non parla da quando era bambina. Dentro i suoi occhi si celano segreti più grandi di lei. Toccherà a Tancredi guadagnarsi la fiducia di questa strana ragazza, per riportare a galla verità nascoste in un remoto passato. In un romanzo caldo e amaro come la Sicilia, Corrado Fortuna si misura con le passioni indecifrabili dell'animo umano. Rivelazione dopo rivelazione, esplora i lati più inaspettati di personaggi sorprendenti, costretti a fare i conti con le proprie vite e con un enigma insondabile custodito dai boschi.


Corrado Fortuna in questo romanzo ci racconta una Sicilia diversa da quella delle spiagge, delle località turistiche, una Sicilia selvaggia e animalesca, quella così simile ai lupi che la popolavano fino all'inizio del secolo scorso. Simili ai lupi sono anche i personaggi che abitano quella montagna e le pagine di questo libro, impregnate di passione e mistero.

Tancredi Pisciotta, il protagonista, appartiene a quei luoghi, pur non sentendosene mai affine e, appena ha potuto, ha cercato la sua dimensione a Milano, non riuscendoci. Si è sempre sentito incompleto, Tancredi, con una costante sensazione di inquietudine che gli scorre nelle vene che lui chiama Camurrìa.

Un corpo che sta perdendo la freschezza della giovinezza, un romanzo che non decolla, un figlio che non arriva e, come non bastasse, il fratello, la sua parte più saggia e selvaggia, che perde la propria battaglia contro un cancro al fegato, un'anima che si sta disgregando, che ha bisogno di raccogliersi per ritrovarsi: per farlo Tancredi sceglie la montagna del nonno Adelmo, dove c'è ancora la sua casa mobile, isolato da tutto per entrare in contatto con il suo dolore, per ricostruirsi.

Non è la tranquillità che si aspetta ad accoglierlo, però; tra quei monti si è appena consumato un delitto, un giovane pastore marocchino, Amir, viene infatti trovato morto con la testa fracassata.

Cos'è successo quella notte? L'assassino si aggira ancora tra quelle montagne o si tratta di qualcuno che si è avventurato tra quei monti di proposito? E cosa si nasconde dietro il silenzio ostinato della ventenne Angela, la figlia del proprietario dell'ostello, Piero, che ha pronunciato la sua ultima parola a cinque anni?

Misteri che si aggrovigliano, i cui fili si intrecciano e si dividono in un gioco di rimbalzi che Tancredi si ritrova suo malgrado a inseguire, mentre insegue sé stesso.
"Non si può vivere coi mostri dentro [ ... ] Perché i mostri dentro di noi sono più pericolosi di quelli lì fuori. Ci cambiano piano piano, ci mangiano la felicità, la leggerezza. Ci logorano lentamente. Ci addolorano. E con noi addolorano le persone che abbiamo intorno."
In questo romanzo troviamo una bella storia di sentimenti forti, un accenno alla spinosa questione dell'integrazione razziale e uno al difficile e tormentato percorso di fecondazione assistita e dei personaggi ben caratterizzati.

Un paio di elementi non mi hanno però completamente convinta: rispetto al racconto sulla fecondazione assistita ho riscontrato alcune inesattezze e incongruenze che mi hanno un po' infastidita, avrei preferito piuttosto che venisse evitato l'argomento, dato che non è, a mio avviso, funzionale alla storia se non per dare una sfumatura ulteriore al personaggio di Tancredi; inoltre ho trovato lo stile di scrittura un po' basico, per quelle che sono le mie preferenze.

Si tratta comunque di una lettura molto godibile che riuscirà a regalarvi qualche ora di piacevole compagnia.

Ringrazio la Casa Editrice per avermi fornito una copia del romanzo







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