Titolo: Il mondo invisibile • Autrice: Liz Moore • Traduttrice: Ada Arduini • Editore: NNEditore • Data di pubblicazione: 15 maggio 2021 • N.pagine 429 • Copertina flessibile € 19,00 • Ebook € 9,99
David agli occhi di Ada è la persona più brillante e intelligente al mondo, è la perfezione, e quando alcuni episodi evidenziano delle anomalie, dei "buchi" nella sua memoria, Ada si autoconvince che siano dovute a stanchezza, anche se in cuor suo i dubbi affiorano. Quando poi gli episodi diventano macroscopici e si rende necessario intervenire, Ada si ritrova a fare i conti con il vuoto affettivo, la totale mancanza di parenti ai quali fare affidamento.
Devo dire che si percepisce che questo romanzo sia stato scritto prima de "I cieli di Philadelphia", la scrittura di Liz Moore è molto meno fluida e ritmata, alternando parti molto intense quando si entra in profondità nelle emozioni di Ada e David, a parti più noiose e prolisse quando si tratta del mondo in cui David si muove, cosa che ha mi reso un po' difficoltosa la lettura.
TRAMA
Ada Sibelius ha dodici anni, non ha mai conosciuto sua madre e vive con il padre David, un genio dell’informatica che dirige un importante laboratorio nella Boston degli anni Ottanta, dove si lavora su ELIXIR, un programma per replicare il linguaggio umano. Per Ada David è tutto, la sua infanzia trascorre tra la casa e il laboratorio del padre, e la sua fantasia è affascinata dall’esattezza di formule e codici. Ma quando la mente di David inizia a vacillare, Ada viene affidata a una collega, Liston, che la cresce insieme ai suoi tre figli. Ada scopre così la vita normale da cui è stata protetta fino a quel momento, e cerca di adattarsi senza tradire quel padre eccentrico e sfuggente, sulla cui identità inizia a emergere più di un dubbio. Anni dopo, ormai adulta e professionista insoddisfatta nella Silicon Valley, Ada riprende la ricerca della verità su di sé e sulla propria famiglia, una verità nascosta in un codice enigmatico che David le ha affidato. Dopo "I cieli di Philadelphia", Liz Moore torna con un libro profondo e ci parla dell’infinito potere dell’amore, capace di infondere una misteriosa tenerezza persino al rapporto tra uomo e tecnologia, e di travalicare i limiti e le inesattezze della vita.
Quando ho saputo che sarebbe uscito un nuovo romanzo di Liz Moore ho desiderato ardentemente leggerlo, dopo aver amato "I cieli di Philadelphia".
Sicuramente Moore è maestra nel sondare i rapporti familiari complicati, non convenzionali, e anche in questo romanzo ne dà prova, raccontando la storia di Ada, bimba prodigio nata da madre surrogata, che ha sempre vissuto con David, suo padre, il suo insegnante, il suo mentore, il suo TUTTO.
David Sibelius negli anni ottanta è un genio dell'informatica, lavora al Boston Institute of Technology e sta sviluppando un programma di intelligenza artificiale, una sorta di antenato di Alexa.
Ada, una ragazzina dodicenne, lo segue ogni giorno in ufficio dove, oltre a studiare con lui, partecipa alle riunioni con i suoi colleghi, dà il suo apporto e viene trattata da pari.
"Per tutta la vita aveva agito nel mondo degli adulti, che l'aveva accolta."
Non ha mai avuto interazioni con i suoi coetanei ed è convinta che la sua sia una vita decisamente migliore rispetto a quella degli altri adolescenti, nonostante abbia talvolta la sensazione che qualcosa le sfugga.
"Nonostante la completezza di ciò che le offrivano gli adulti che la circondavano, il senso di sicurezza e il conforto, alla finora breve esistenza di Ada mancava qualcosa, e lei sapeva, anche se non riusciva a formulare bene il pensiero, che si trattava dei suoi coetanei."
David agli occhi di Ada è la persona più brillante e intelligente al mondo, è la perfezione, e quando alcuni episodi evidenziano delle anomalie, dei "buchi" nella sua memoria, Ada si autoconvince che siano dovute a stanchezza, anche se in cuor suo i dubbi affiorano. Quando poi gli episodi diventano macroscopici e si rende necessario intervenire, Ada si ritrova a fare i conti con il vuoto affettivo, la totale mancanza di parenti ai quali fare affidamento.
Viene presa in affido da Liston, la collega e amica fraterna di David, che la accoglie nella casa che divide con i tre figli. Per Ada si apre un mondo nuovo, fatto di normalità, di interazioni con ragazzi della sua generazione, di frequentazione scolastica e relazioni di amicizia codificate. E con le novità arrivano i dubbi, le indagini sulle proprie origini e la scoperta della persona che David era prima di essere suo padre. Molti tasselli non combaciano, le informazioni che David le aveva dato, i suoi racconti, non trovano corrispondenze effettive e Ada non sa più chi sia l'unica persona che l'abbia mai amata, non sa più nemmeno chi sia lei stessa, perché senza origini non si ha un'identità. Cerca rifugio nell'unica presenza che non è mai cambiata, ELIXIR, il programma al quale David stava lavorando prima che la sua mente iniziasse a vacillare.
Chiacchierare con un computer è più confortante che dover rispondere a domande scomode.
Da Elixir arriva l'ultimo messaggio di David, un enigma che solo Ada può risolvere, la soluzione a tutte le sue domande. È meglio sapere o continuare a ignorare?
"Solo gli esseri umani sono in grado di farsi del male tra loro; solo gli esseri umani vacillano e si tradiscono con frequenza straordinaria e spaventosa."
"Il mondo invisibile" è un romanzo sull'amore declinato in varie forme, che passa anche attraverso i pixel di un monitor, sull'importanza delle relazioni, vera linfa delle nostre vite, e sulla necessità di costruire un "mondo invisibile" che renda l'esistenza tollerabile quando il mondo che ci circonda non la rende tale.
Devo dire che si percepisce che questo romanzo sia stato scritto prima de "I cieli di Philadelphia", la scrittura di Liz Moore è molto meno fluida e ritmata, alternando parti molto intense quando si entra in profondità nelle emozioni di Ada e David, a parti più noiose e prolisse quando si tratta del mondo in cui David si muove, cosa che ha mi reso un po' difficoltosa la lettura.
Rinnovo i miei complimenti alla traduttrice che è riuscita a riportare nella nostra lingua atmosfere e situazioni non semplici da adattare alla nostra esperienza.
Un romanzo che posso consigliare a chi gli anni ottanta li ha vissuti da adolescente, che ha visto nascere quel meraviglioso mondo tecnologico che oggi mi permette di farmi leggere da voi, di arrivare nelle case di persone a migliaia di chilometri da me con un semplice click, a patto di avere la pazienza per sostenere cambi di ritmo altalenanti.
Ringrazio la Casa Editrice per avermi fornito la copia cartacea del romanzo
Lo leggerò, ma in un momento migliore. Il mondo dei protagonisti mi spaventa un po', so che potrei fare la tua stessa fatica a entrarci. Intanto mi mangio le mani, perché ai tempi avevo ignorato l'altro della Moore!
RispondiEliminaAppena riesci, recupera il precedente, merita davvero 😉
EliminaAppena riesci, recupera il precedente, merita davvero 😉
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