Come uccidono le brave ragazze - Holly Jackson

 

Trama: Little Kilton, aprile 2012: Andie Bell, una delle ragazze più popolari della scuola, viene uccisa. O meglio, scompare, e il suo corpo non verrà mai ritrovato. L'assassino è Sal Singh, compagno di scuola e amico della vittima: la polizia e tutti in città ne sono convinti. Il suo suicidio a qualche giorno di distanza ha cancellato tutti i dubbi. Ma Pippa Fitz-Amobi, che al tempo dei fatti aveva dodici anni e che ora si prepara a fare domanda per il college, non ne è per niente sicura. Quando sceglie di studiare il caso come tesina di fine anno, comincia a scoprire segreti che qualcuno in città vuole disperatamente che rimangano tali. E se l'assassino fosse davvero ancora là fuori?

Titolo: Come uccidono le brave ragazze
Autore: Holly Jackson
Casa editrice: Rizzoli
Anno pubblicazione: 2021
Pagine: 463


Titolo, copertina e trama mi hanno intrigata da subito, poi non mi risulta che ci siano tanti gialli young adult  e questo non solo lo è, ma è anche ambientato in Inghilterra, che nella mia scala di valori  significa che vale doppio. Gli ingredienti per un buon romanzo c'erano tutti e sono stati miscelati nel modo migliore. Ma cosa rende un buon libro sulla carta anche un libro riuscito nel momento effettivo della lettura? Ambientazione, scrittura e soprattutto le caratteristiche dell'investigatore. L'autrice ha fatto centro. Pippa, detta Pip è una ragazza caparbia, empatica e nerd. E' fiera della sua famiglia multietnica (ha un padre adottivo nigeriano affettuoso e simpatico e un fratellastro di nove anni che adora), non  sopporta i pregiudizi, il razzismo ed è abituata a non fermarsi alle prime impressioni. Conosce il valore, la fatica e il piacere dello studio. Non è una ribelle, è oltre la ribellione: sa cosa le piace, cosa le interessa e non gliene frega nulla di essere popolare perché ha altri valori, altri obiettivi. Ed è coraggiosa.
Ha anche dei super poteri, per quanto particolari:

Abbiamo fatto un'ora di lezione sule note delle tesine oggi - disse Pip, tornando a guardare le strada - Come pensassero che non conosca già tutto. Sono uscita dalla pancia che già sapevo come stendere i riferimenti bibliografici.

            

Ok, lo ammetto, è un umorismo da bibliotecaria, ma a me questa Pip è piaciuta molto e ho voglia di ritrovarla presto, alla prossima indagine: ad una studentessa brillante che si vuol dedicare al giornalismo investigativo non mancheranno mai i delitti. E' assodato.

All'inizio di questo romanzo (il primo di una serie a quanto ho potuto scoprire) Pip ha deciso di scrivere la tesina di ingresso al college su un delitto avvenuto anni prima nella sua scuola e del quale è stato ritenuto responsabile un ragazzo, poi suicidatosi. Il corpo della vittima, Andie Bell, una golden girl, classica ragazza bellissima e popolarissima, non è mai stato ritrovato. Non sarà che le indagini sono state chiuse troppo presto una volta trovato un capro espiatorio? 

A Pip non tornano molte cose, soprattutto non crede che Sal Singh, presunto assassino e fidanzato di Andie, sia il reale responsabile visto che anni addietro proprio lui l'aveva difesa durante un episodio di bullismo. Invece la cittadina ha decretato la colpevolezza di Sal condannando lui e la sua famiglia, immigrati di origine indiana, ad un fine pena mai, senza nemmeno delle prove concrete, se non un messaggino partito dal cellulare di Sal prima della sua morte. Tanti sono i punti oscuri sui quali Pip, metodica, ordinata e puntigliosa, si mette ad indagare coinvolgendo da subito anche il fratello di Sal, Ravi. La sensazione sin da subito sarà la stessa di quando sposti un masso per trovarci sotto un marciume brulicante di vermi. Ah che bella la vita nelle scuole superiori inglesi dei piccoli paesi di provincia! Brave ragazze che non lo sono per nulla, invidie, festini in cui circola della droga, stupri, bullismo, razzismo e persone che sembrano perbene e che invece si portano l'inferno dentro l'anima. Una volta avviata l'indagine sarà impossibile delimitarne le ripercussioni e Pip scoprirà cose molto dolorose che la toccano da vicino. Inizieranno ad arrivare lettere minatorie che le consiglieranno di lasciar perdere, fino ad un epilogo spiazzante.

Il giallo è costruito molto bene, nonostante qualche colpo di scena di troppo... ma si legge con tale piacere e coinvolgimento che si tratta di un difetto perdonabile. Un po' di "Ho visto cosa hai fatto e so chi sei", mescolato con sesso, abusi, rimpianti... e l'anima nera della storia non è neppure l'assassino. E' un effetto a cascata che ha travolto e sporcato tutto e a ritroso lo si comprende benissimo.

Molto gratificante trovare un giallo ben fatto rivolto ai più giovani, una sorta di "cavallo di Troia" per agganciarli a questo genere versatile e intrigante. E poi Pip, con la sua bella famiglia affiatata, le sue amiche e la sua determinazione è una protagonista che lascia il segno, proprio per la sua distanza dai classici investigatori tormentati. Pip è energia, intelligenza, amore e grandissima intuizione. Promosso. 





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