Recensione "Cinquanta modi per dire pioggia" di Asha Lemmie


 

Titolo: Cinquanta modi per dire pioggia • Autrice: Asha Lemmie • Traduttrice: Anna Ricci • Editore: Nord • N.pagine: 432 • Data di pubblicazione: 11 febbraio 2021 • Copertina flessibile € 18,00 • Ebook € 9,99

TRAMA

Kyoto, 1948. Nori Kamiza ha solo otto anni quando viene lasciata dalla madre davanti al cancello di un'enorme villa di proprietà della nonna. Sola e spaventata, la bambina viene accolta in casa, seppur a malincuore. La famiglia Kamiza è tra le più nobili del Giappone, imparentata addirittura con l'imperatore, mentre Nori, con quei capelli crespi e la pelle scura, è il frutto della scandalosa relazione con un gaijin, uno straniero, per di più di colore. Perciò la nonna fa il possibile perché Nori rimanga un segreto ben custodito. La relega nell'attico e la costringe a trattamenti per renderla «più giapponese»: le stira i capelli e la sottopone a bagni nella candeggina per rendere la sua pelle più bianca. Nori impara fin da subito le regole fondamentali: non fare domande, non lamentarsi, non opporsi. Ma tutto ciò che conosce viene sconvolto dall'arrivo di Akira, il suo fratellastro. Nori è certa che Akira la odierà: lui è il legittimo erede della famiglia, lei il marchio d'infamia che lo disonora. Eppure presto si rende conto che Akira non è come gli altri. Akira viene dalla grande e moderna Tokyo e non gli importa nulla né dell'aspetto di Nori né delle regole della nonna. Per lui, Nori è la sua sorellina e l'adora, almeno quanto Nori adora lui. Così, i due diventano inseparabili e Akira mostra a Nori un mondo nuovo. Un mondo in cui, finalmente, lei non è un'intrusa, non è sbagliata. Un mondo in cui il pregiudizio è sconfitto dalla forma più pura d'affetto: quello che non chiede nulla in cambio. Un mondo in cui anche lei ha il diritto di essere felice. Tuttavia ogni cosa ha un prezzo. E la libertà di Nori potrebbe richiederne uno altissimo...

Scrivo questa recensione con gli occhi velati di lacrime, grata per aver letto una storia che ha toccato le corde più profonde del mio cuore, che ha saputo emozionarmi e commuovermi per quasi tutta la durata della lettura. 
Amo le storie ambientate in Giappone, i romanzi che raccontano le consuetudini di un paese che ha una tradizione antichissima, di un popolo che ha mantenuto nel tempo la fierezza dei propri costumi, l'innato senso dell'onore le cui regole paiono incomprensibili ai miei occhi di rozza occidentale.
"Cinquanta modi per dire pioggia" è ambientato tra Kyoto, quintessenza della tradizione, e Tokyo, emblema della modernità, negli anni tra il 1939 e il 1965, con alcune incursioni in Europa, e le contraddizioni tra questi luoghi sono un elemento fondamentale.
La storia che ci viene raccontata dalle pagine di questo romanzo è quella di Nori, che conosceremo nel momento in cui la sua vita inizia a precipitare. Quando la incontriamo per prima volta Nori ha otto anni, la pelle simile al cocco, gli occhi a mandorla color ambra e i capelli indomabili tipici delle bambine di colore. La sua mamma, che durante quegli otto anni le ha insegnato l'obbedienza e le ha regalato un nastro colorato con il quale domare i suoi capelli ogni volta che ha messo in pratica i suoi insegnamenti, la lascia davanti al cancello del palazzo di sua madre, Yuko Kamiza, la cugina di sua maestà l'imperatore, con una serie di raccomandazioni 
"Promettimi che obbedirai sempre. Non fare domande. Non lottare. Non resistere. Non pensare, se il pensiero dovesse portarti dove non devi andare. Sorridi e fai quello che ti chiedono. Solo la tua vita è più importante dell'obbedienza. Solo l'aria che respiri. Promettimelo."
E poi scompare.
Da figlia amata, Nori diventa la persona più odiata del suo piccolo mondo, confinata in una soffitta fredda e silenziosa, tenuta lontana dagli occhi del mondo perché la sua pelle e i suoi capelli sono il simbolo del disonore. Indesiderata dalla sua famiglia, derisa dalla gente, sacrificabile.
"Il sole non fa rumore, in soffitta. - ... - Ma, quando c'è la pioggia, almeno posso sentirne il rumore sul tetto, e a quel punto ricordo che non sono... insomma..." Sola.
 Le uniche persone con le quali ha contatti sono Akiko, la sua governante, e la nonna, che vede solo quando deve essere redarguita o punita.
"Se darai fastidio a qualcuno, ti punirò. Se romperai qualcosa, ti punirò. Se cercherai di uscire di casa, ti strapperò la pelle da quelle tue ossa di bastarda."
Il personaggio di Yuko è tratteggiato talmente bene che non potrete non odiare quella vecchia megera che in nome dell'onore della sua famiglia è capace di nefandezze inenarrabili.
In mezzo a tanta pioggia d'odio, per Nori arriva però un raggio di sole, Akira, il suo fratellastro, il figlio che la madre ha avuto dal marito e che ha abbandonato in seguito al suo tradimento. Akira è il legittimo erede della famiglia Kamiza, il gioiello più prezioso di Yuko, colui che farà in modo che il nome di famiglia non muoia. 
Akira si innamora follemente, ricambiato, della sua sorellina; non vede la sua pelle, non nota i suoi capelli, vede solo la meraviglia che quel corpo "sbagliato" racchiude. E lotta per lei, per darle la dignità che merita, contro tutti e contro tutto. 
La scena di Nori che corre in giardino, assapora l'aria che le sfiora il viso, accarezza l'erba, dopo tre anni di reclusione è un momento che riempie di gioia e allo stesso tempo spezza il cuore.
Questo libro è una storia d'amore fraterno, puro, incontaminato, immenso; è la storia del coraggio di una bambina, della determinazione di un ragazzo, di un legame che va al di là del sangue, un amore che nemmeno Nori e Akira pensavano di poter provare.
Una volta entrati nella vita di queste due anime non potrete pensare a nient'altro che a loro, vorrete saperne sempre di più, vi ritroverete a sperare in una svolta positiva mentre il vostro cuore si gonfierà di compassione e le lacrime pungeranno i vostri occhi;  e quando penserete che quello che avete letto sia la cosa peggiore, arriverà un colpo di scena che vi darà una coltellata, e poi un altro e un altro ancora, quasi stiate leggendo un thriller, e vi chiederete quanto altro ancora dovrà sopportare la piccola Nori. 
Una volta chiusa l'ultima pagina sentirete il profumo di resina fresca, di limone e di wasabi. E il calore di un raggio di sole. E piangerete ancora.
"Lei sapeva che l'amaai, la pausa tra una pioggia e l'altra, non poteva durare a lungo. Non sapeva tipo di pioggia sarebbe arrivato, ma aveva la certezza di vederla arrivare."
Piccola Nori, orgoglioso Akira, rimarrete molto a lungo nel mio cuore.
Voi che state leggendo queste mie parole, fatevi un regalo, leggete questo libro.
Ringrazio la Casa Editrice per avermi fornito la copia digitale.





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