Trama: Il viaggio in corriera di un ragazzo che si trasformerà nell'avventura di una vita, in un'America vasta e sconfinata, fatta di cieli enormi, lunghe strade e personaggi umili, umani, calorosi, tristi e felici al tempo stesso, uomini in fuga e affascinanti cameriere. Un viaggio nella saggezza, costellato di prime volte, il primo bacio, le prime amicizie, i primi dolori, fino all'incontro con un non ancora famoso Jack Kerouac. E poi una folla di hobo, nativi e vagabondi raccontati da una delle grandi voci del romanzo americano. "L'ultima corriera per la saggezza" è un incredibile, dolce viaggio in cui Doig rivisita alcuni ricordi della sua infanzia e riesce a farci vedere l'America come la vedevano i suoi occhi da bambino.
Titolo: L'ultima corriera per la saggezza - Autore: Ivan Doig - Casa editrice: Nutrimenti - Anno pubblicazione: 2020 - Pagine: 543
Dal punto di vista delle letture il mio anno è iniziato benissimo. Seguendo un consiglio di Simonetta Bitasi (nella blogsfera conosciuta come Lettore Ambulante - www.lettoreambulante.it) ho avuto la fortuna di leggere questo splendido libro. Oltre 500 pagine che mi sono gustata con calma perché mentre leggevo in me già si faceva strada la nostalgia, il desiderio di non lasciar andare i protagonisti, le atmosfere, tutto di questa storia così unica ed universale. Ho quasi la certezza che Bruce Springsteen e Clint Eastwood abbiano questo romanzo nella loro libreria, tanto mi sembra vicino alla loro poetica musicale e filmica. Io pure lo acquisterò e poi lo regalerò. E a tutti quelli che in cambio del mio fervore risponderanno con un poco entusiasmo, io tributerò la mia velata commiserazione perché qui di dubbi non ce ne sono: si tratta di grade letteratura, di quella che ti entra sottopelle e ti ridefinisce i confini, allargandoli naturalmente.
Cosa potremmo mai trovare all'interno di questo libro che mi ha conquistata? Tutta la vita. Un romanzo di formazione ambientato negli anni Cinquanta che ha per protagonista un ragazzino di undici anni che si chiama Donal, senza la d. A questo ragazzino è già capitato quanto di più triste possa accadere, perché è orfano di entrambi i genitori. A dire il vero anche la sua esistenza insieme a loro non è stata idilliaca nonostante il grande amore che li legava, in quanto lo spettro dell'indigenza li aveva sempre seguiti da vicino. Dopo questa dolorosa perdita Donny si è trasferito dalla nonna, burbera, ma buona alla quale dopo un certo periodo viene purtroppo diagnosticata una malattia. Dovrà fare un'operazione complicata e non potrà prendersi cura del nipotino durante la lunga degenza in ospedale e quindi lui tutto da solo partirà su una corriera per andare da lontani parenti che nemmeno conosce. Non parliamo di un viaggio di 200 chilometri, tanto per intenderci, ma piuttosto dello sconfinato West. Con lui solo una vecchia valigia di vimini, 30 dollari e un libro delle dediche. Quanta varia umanità incontrerà nel suo viaggio! Tra gli altri una cameriera con il nome ricamato sulla divisa e due labbra rosso fuoco, uno sceriffo bilioso, un galeotto che assomiglia a Gregory Peck, un truffatore, tante signore troppo appiccicose ed inopportune, autisti e ragazzini terribili. Ognuno di loro verrà descritto con partecipe comprensione e con simpatia. Durante questo lungo viaggio staremo spesso con il fiato sospeso, preoccupati per l'incolumità del ragazzino, desiderosi di proteggere la sua innocenza, la sua giovinezza che già tante volte si è scontrata con le peggiori realtà. Eppure Donny resta puro, per quanto non sia un santo, ma piuttosto un monello irresistibile, scaltro e ingenuo al tempo stesso. Arrivato dagli zii il ritmo della narrazione rallenta. Gli zii Kate ed Herman sono due personaggi incredibili, tanto lei è meschina e dispotica quanto un po' alla volta non possiamo che amare lui, con il suo occhio di vetro e le sue manie. Lo zio Herman è tragico, divertente, buffo, saggio e stralunato, un mix impossibile. Pagina dopo pagina diventa sempre più importante, prima spalla e poi cooprotagonista insieme a Donny. Non posso svelare altro perché presto saremo di nuovo on the road, all'avventura, con imprevisti di tutti i tipi e l'America sconfinata negli occhi e nel cuore. Il narratore non ci nasconde le miserie dei lavoratori stagionali, dei nativi americani, la dura, durissima vita di chi vive nei ranch e degli ultimi tra gli ultimi, ma al tempo stesso, attraverso gli occhi di Donny, ogni cosa è ingentilita, filtrata dalla giovinezza e dalla speranza. La disperazione viene tenuta ai margini, la percepiamo, ma allo stesso tempo non ne restiamo prigionieri, non arriva mai a scalfire l'idea che ci sia sempre un porto sicuro, alla fine, per chi si affida all'amore e all'amicizia. Da questa lettura si esce rinfrancati, dopo aver riso tanto e provato momenti di commozione. Si è grati di aver trovato un romanziere come ne esistono pochi, un testimone della miglior letteratura americana. Questa storia è vento, respiro, risate e lacrime. Fatevi un regalo e salite su questa corriera con Donny ed Herman.
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