La seconda vita di Missy Carmichael - Beth Morrey

 

Trama: La mia casa è grande. Troppo grande. Ma io non sento la solitudine. La mia vita mi piace così. Uguale, giorno dopo giorno. Non ho bisogno degli altri. La maggior parte di loro, comunque, non si accorge di me. E io non faccio nulla perché questo accada. Eppure una mattina al parco qualcuno si è avvicinato. Due donne mi hanno vista persa nei miei pensieri e mi hanno offerto un caffè. Niente di che. Un piccolo gesto. Qualcosa che nessuno faceva per me da tanto tempo. Una gentilezza dopo la quale nulla è stato come prima. La mia seconda vita ha avuto inizio. La mia casa non è più così grande, se intorno al tavolo della cucina siamo in tanti. Com'era una volta. Le mie passeggiate sono diventate più lunghe, se fatte con qualcuno accanto. Ho aperto uno spiraglio nel guscio in cui mi ero rifugiata. Ma all'inizio l'ho richiuso subito, per paura che qualcuno potesse conoscere i segreti che non ho mai confessato a nessuno. Sono sempre stata brava a nasconderli. A poco a poco, però, ho scoperto la magia del fidarsi e del lasciar andare. Anche gli sbagli. Anche il dolore. Perché le persone sono pronte non solo a giudicare, ma anche a starti vicino. Basta permetterglielo."

Titolo: La seconda vita di Missy Carmichael - Autore: Beth Morrey - Casa editrice: Garzanti - Anno pubblicazione: 2020 - Pagine: 333






Anche a 80 anni si può decidere di cambiare e si possono modificare le abitudini e le certezze di una vita? Se la vita passata ci ha lasciato tanti rimpianti e insoddisfazioni penso si possa, non c'è mai un termine ultimo per cambiare rotta e per cercare di ricominciare. Che poi non significa mettere in discussione tutto, rinnegare il passato, ma forse solo acquisire consapevolezza e andare avanti con nuova forza e disponibilità. 
Bella ed esemplare da questo punto di vista la parabola di Missy Carmichael. Il romanzo si sviluppa su due diversi piani temporali, presente e passato, per presentarci la sua esistenza forse votata un po' troppo alla cura degli altri (marito egocentrico e figli). Per Missy ritrovarsi sulla soglia degli ottanta anni con i figli lontani e il marito che non c'è più è un attimo... e quando si è trascorsa tutta l'esistenza dietro le quinte, senza mai prenderne le redini in mano, è difficile adattarsi. Vivere  soli in una casa immensa, senza punti di riferimento e con troppe bollette da pagare. In situazione ci viene presentata Missy ad inizio libro e ogni salto indietro nel suo passato svela una persona che nella propria vita non ha mai rivendicato un ruolo da protagonista. Quasi troppo grata per quel marito bello, intelligente ed egoista che si è degnato di sposarla, per poi relegarla senza sensi di colpa al solo ruolo di moglie. Per lui Missy ha rinunciato al lavoro, pur avendo anche lei una mente brillante, e ha camminato in punta di piedi, sola nelle fatiche di una vita domestica e familiare a volte pesante, con due figli da crescere, con un padre che se ne è occupato solo quando era facile farlo, ma mai in tutte le piccole e fastidiose questioni quotidiane. Una storia che appartiene a molti, anzi a molte, quella di Missy. Leggermente triste, senza essere straziante. Però ad un certo punto accade qualcosa e la vita finalmente irrompe, si insinua attraverso l'amicizia non certo da cartolina di Angela, una ragazza madre con tanti tratti sgradevoli, eppure così umana, così vera. In poco tempo le abitudini della protagonista vengono stravolte e si trova anche ad accudire un cane: la meravigliosa e frenetica Bob. Tutto si modifica, nuove amicizie ridefiniscono i confini del suo mondo, gettano nuova luce su vecchie e stantie prese di posizione. Anche il rapporto conflittuale con la figlia si apre al dialogo. Mettersi in gioco però al tempo stesso significa amare nuovamente e chi ama è più fragile. Missy se ne rendo conto perfettamente

La serenità richiedeva una certa spietatezza, oltre che mancanza di immaginazione. Perché non si trattava di essere contenti del proprio destino, giusto? Significava anche non preoccuparsi di quello degli altri. Una volta che iniziavi, si aprivano le cateratte.

Avremo modo di piangere un pochino (e le persone più sensibili piangeranno molto), ma a fine romanzo non ne saremo delusi. Per rinascere è necessario  lasciar andare una parte di noi stessi. Non è mai un'operazione indolore.
Un romanzo veramente gradevole, venato di malinconia e dalle atmosfere molto inglesi. 








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