Recensione "Nato da nessuna donna" di Franck Bouysse

 

Titolo: Nato da nessuna donna • Autore: Franck Bouysse • Traduttore: Maddalena Togliani • Editore: Neri Pozza • N.pagine: 268 • Data di pubblicazione: 5 novembre 2020 • Copertina flessibile € 18,00 • Ebook€ 9,99

TRAMA

Ogni storia è resa grande dal proprio mistero, soprattutto quando tende al dolore. Di questo è convinto Gabriel, un giovane curato di campagna, cui viene inaspettatamente affidata un'ardua missione. Un giorno una sconosciuta si affaccia al suo confessionale, bisbigliando la storia di una donna morta in manicomio dopo aver ucciso il proprio figlio. Tra i suoi abiti sono nascosti dei quaderni che il curato dovrà prelevare durante la benedizione del corpo e portare via con sé. Per quanto confuso, Gabriel acconsente alla richiesta della sconosciuta. Il giorno della sepoltura, senza neanche aprirli, afferra i quaderni e li nasconde sotto la tonaca. Tra quelle pagine, scoprirà, è contenuta una storia che non può andare perduta e non può essere dimenticata: la storia di Rose... Rose ha quattordici anni e vive con la sua famiglia a Les Landes, una vecchia fattoria, quando suo padre, per colmare i numerosi debiti, decide di venderla a un ricco signore. Ignara, la giovane viene condotta a Les Forges, un imponente castello immerso nella foresta. Nell'antica magione vivono Charles e la sua anziana madre, una vecchia arcigna magra come un chiodo, perennemente avvolta in un lungo abito nero. La moglie di Charles, Marie, malata, trascorre le sue giornate chiusa nella propria stanza, da cui non trapela mai il minimo rumore. Rose dovrebbe occuparsi della casa e della cucina, un lavoro per cui la ragazza è ben disposta. Charles e sua madre non tardano, però, a svelare il loro vero volto: il volto di un mostro a due teste che non esita a costringere la giovane donna ad accettare il più crudele degli abbandoni.

Franck Bouysse è un autore che sa esattamente come arrivare nel punto più profondo del lato crudele dell'animo umano, e sa esattamente come riportarlo in superficie per donarlo al lettore. Mi era già successo di rimanere senza fiato leggendo alcune scene di "Ingrossare le schiere celesti" e mi è successo di nuovo con questo romanzo. 

Questa è la storia di Rose, una ragazza che la vita ha messo a dura prova: trascorre un'infanzia povera ma serena, in compagnia delle due sorelle minori e di una madre che non conosce il linguaggio dell'affetto ma  dimostra il suo amore togliendosi di bocca l'unico tozzo di pane secco rimasto e dividendolo tra le figlie, o confezionando loro una bambola con il cartoccio secco delle pannocchie. Giunta all'età di 14 anni il padre, Onésime, stremato dai debiti, prende una decisione estrema e la vende a un signore di campagna che la porterà nella sua magione per farle fare i lavori domestici e dedicarsi alla cucina. Almeno questo è l'accordo che viene stipulato. 

Ma la realtà si rivelerà ben diversa.

Una volta giunta nella grande casa isolata troverà ad attenderla la vecchia madre del padrone, una donna arida ed enigmatica; conoscerà poi Edmond, giardiniere e stalliere, un giovane uomo compassionevole ma codardo, che nasconde oscuri segreti; scoprirà infine l'esistenza della moglie del padrone, malata di una male misterioso, sempre chiusa nella sua camera, confine tassativamente inviolabile per Rose. 

Con il passare dei giorni la sua presenza in quel luogo prenderà una valenza completamente diversa, gettando Rose nel più profondo sconforto, rendendole non solo intollerabile il pensiero di passare la sua vita tra quelle mura, ma facendole anche diventare insopportabile il pensiero di cedere al sonno.

"Mi sono messa a pregare Gesù, Maria, Giuseppe e tutti i santi di venirmi in aiuto, uno qualunque di loro, di far sparire il padrone e la vecchia, o di far sparire me, ma nessuno di loro ha mosso un dito, come ogni volta che avevo avuto bisogno di loro in passato. È stato lì che ho capito che il diavolo, invece, viene senza che ci sia bisogno di chiamarlo."

Bouysse ci racconta questa storia attraverso più voci, alternandole nei vari capitoli: i capitoli dedicati ad Onésime sono brevi e carichi di dolore e rimorso; quelli dedicati ai diari di Rose, invece, sono dei lunghi racconti intrisi d'ansia; i capitoli dedicati ad Edmond, infine, sono brevi, fatti di frasi spezzettate come i pensieri di chi sa, desiderando il contrario, a cosa sta andando incontro Rose. Ogni capitolo ci trasmette lo stato d'animo del suo protagonista, in un'altalena di sensazioni che ci conducono fino al cuore della disperazione più nera.

C'è un altro personaggio che funge un po' da guida, ed è Gabriel, il curato al quale un giorno si presenta una misteriosa donna, chiedendogli di recuperare dei diari nascosti tra le vesti di una donna morta nel manicomio locale, che si riveleranno essere i diari dove Rose ha annotato tutta la sua miserabile storia. Sarà con Gabriel che inizieremo questo viaggio e sarà sempre con lui che arriveremo ad un epilogo inaspettato.

Con questo romanzo Bouysse indaga ancora una volta il lato oscuro, generando nel lettore sempre le stesse domande "Quanto dolore può sopportare un essere umano? Quanta crudeltà può abitare un animo umano?" dando stavolta una risposta in più, ad entrambe le domande: "Se uomo, tanto, se donna, troppo"

Un romanzo che consiglio vivamente agli amanti del noir, delle narrazioni che rimestano nel torbido, senza paura di uscirne imbrattati e con la necessità, una volta chiusa l'ultima pagina, di uscire a respirare una boccata d'aria pura, rigenerante.

Ringrazio la Casa Editrice per avermi fornito una copia del romanzo.




Commenti

  1. Intrappolato nel limbo di chi non sa se attendere ulteriormente il corriere o comprarlo, aspetto un altro po' ma ribadisco la voglia fortissima di leggerlo!

    RispondiElimina

Posta un commento