Malinverno - Domenico Dara

 

Trama: Ci sono paesi in cui i libri sono nell'aria, le parole dei romanzi e delle poesie appartengono a tutti e i nomi dei nuovi nati suggeriscono sogni e promesse. Timpamara è un paese così, almeno da quando, tanti anni fa, vi si è installata la più antica cartiera calabrese, a cui si è aggiunto poco dopo il maceratoio. E di Timpamara Astolfo Malinverno è il bibliotecario: oltre ai normali impegni del suo ruolo, di tanto in tanto passa dal macero, al ritmo della sua zoppia, per recuperare i libri che possono tornare in circolazione. Finché un giorno il messo comunale gli annuncia che gli è stato affidato un nuovo, ulteriore impiego: alla mattina sarà guardiano del cimitero e al pomeriggio starà alla biblioteca. Ad Astolfo, che oltre a essere un appassionato lettore possiede una vivida immaginazione, bastano pochi giorni al cimitero per essere catturato dalla foto di una donna posta su una lapide. Non c'è altro; nessun nome e cognome, nessuna data di nascita e morte. Col tempo Astolfo è colto da un quasi innamoramento e si trova a inseguire il filo del mistero racchiuso in quel volto muto. Attorno a lui si muovono i lettori della biblioteca, gli abitanti di Timpamara e i visitatori del cimitero, estinti e in carne e ossa, con le loro storie comiche, tenere, struggenti – dal "resuscitato" alla ragazza rimasta vedova alla vigilia delle nozze, che tinge l'abito nuziale di nero e chiede ad Astolfo di unire lei e il trapassato in matrimonio.
Titolo: Malinverno
Autore: Domenico Dara
Casa editrice: Feltrinelli
Anno pubblicazione: 2020
Pagine: 331
Se io mettessi questo libro aperto sul davanzale in una giornata di vento, l'aria non solo ne sfoglierebbe le pagine, ma ne soffierebbe via le parole e intere frasi prenderebbero il volo per cercare un ascoltatore, una persona ricettiva che poi parlando darebbe loro voce. E lo farebbe con frasi bellissime, poetiche, incantate, come quelle che abitano questa storia. Entrare in questo romanzo significa addentrarsi nello stupore, in un tempo senza tempo eppure sempre presente. Non basta una matita per sottolinearne i passi significativi, tanto varrebbe invece sottolinearlo tutto, anche se l'autore di certo non sarebbe contrario ad utilizzi alternativi della sua opera. Verrebbe quasi voglia di fare di ogni pagina una barchetta origami da liberare lungo un fiume. 

Astolfo Malinverno e il paese di Timpamara ti si materializzano davanti agli occhi e ti sembra che ci siano sempre stati, forse un po' più avanti rispetto al possibile, lungo una stradina nascosta a sud di tanti altri luoghi letterari che hai amato e che hanno un posto stabile nel tuo immaginario di lettore. Astolfo zoppicando fa la spola tra la biblioteca e il campo santo e tu con lui percorri quei luoghi in cui  libri e anime dei trapassati sono tenute insieme da un filo rosso fatto di storie

Con la bocca di mia madre che narrava e animava il mondo, come se il mondo esistesse solo nella parola e con la parola, conobbi la vita ed imparai ad amare i racconti e a capire presto a capire che uomini e libri narrano in fondo le stesse storie

Una trama che si dispiega e svela poco a poco, ricca di personaggi indimenticabili, di suggestioni di lieve ironia  e di struggimento. Ogni dolore, per quanto lancinante, è destinato a ricomporsi nella bellezza e nella ricchezza  che sta all'interno dei libri, libri che sono gli uomini come Astolfo a rendere immortali e al contempo reali. Non è solo l'autore a produrre magia, ma l'incontro della sua opera con il lettore giusto. Per noi che viviamo di libri, che attendiamo la sera per ritornare tra le pagine di un'esistenza di carta, ogni riga è un balsamo, una conferma. Ora ne abbiamo la certezza: è stata vita incredibilmente intensa anche quella trascorsa seduti a leggere. Pensando ad Astolfo potremmo, con i libri e attraverso di loro, portare un messaggio di umanità, diffonderlo. Libri che diventeranno polvere che si disperde nell'aria, in un ciclo di vita e morte che ci chiama, senza spaventarci.

Una scoperta, questo libro di Domenico Dara, un felice incontro che lascia stupefatti e ammirati anche per la prosa ricca, elegante e rigogliosa, che sembra esigere anche una lettura a voce alta.

Questo è un romanzo destinato a superare la prova del tempo, da prestare e regalare e promuovere in tutti i modi possibili perché la sua bellezza e originalità meritano di arrivare al maggior numero di persone.  Non leggetelo e basta, vivetelo.






Commenti

  1. Molto affascinante e poetico, sapevo che ti sarebbe piaciuto!

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    1. Eh eh, mi fido delle tue recensioni. Tanto che ora non ho più voglia di leggere Haig.

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  2. Ce l'ho ma non l'ho ancora letto, anche se adesso mi hai fatto venir voglia di iniziarlo.

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  3. Beh Lea con una recensione così non posso lasciarmelo scappare.. Appena "ci liberano" me lo vengo a prendere ;-)

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    1. Davvero una bellissima recensione. Mi ero messa in coda per questo libro in biblioteca che adesso purtroppo è chiusa fino a data da destinarsi, non si sa mai che lo compro, la tua recensione mi ha colpito.

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