Trama: Tutte le sere Lucilla, la figlia del guardiano del faro, sale
sessantuno scalini per accendere la luce che avverte le navi di tenersi lontane dagli scogli. Ma in una notte di burrasca Lucilla si rende conto di non avere più zolfanelli, la luce non viene accesa e una nave si schianta contro uno scoglio. Per ripagare i danni, Lucilla dovrà lavorare per sette anni nella casa dell’Ammiraglio, la Casa Nera, dove si dice che viva un mostro. Quel che Lucilla troverà però è più inquietante e più straordinario di quanto chiunque possa immaginare…Lucilla ci trascina in un mondo da fiaba in cui convivono pirati, sirene e artisti bizzarri e ci ritroviamo al suo fianco in una storia che comincia proprio lì dove ha fine la favola della Sirenetta, una storia in cui si lotta con coraggio in nome dell’amicizia, per la libertà e il diritto a essere diversi.
Titolo: Lucilla
Autore: Annet Schaap
Casa editrice: La Nuova Frontiera
Anno: 2019
Pagine: 357
Che fortunata coincidenza imbattersi in questo libro che
profuma di antico, di avventura e di misteri! Con Lucilla sembra di immergersi
nelle atmosfere dei libri ambientati nel 1800, mi vengono in mente Dickens, le
sorelle Brönte (soprattutto Jane Eyre) e una certa famosa fiaba di Andersen, ma
sicuramente ci sono molti riferimenti a libri che non ho letto, ma che forse mi
porto dentro comunque, come una sorta di retaggio letterario. Leggendo Lucilla
ho ritrovato situazioni conosciute che devo aver interiorizzato per osmosi non
solo attraverso i libri, ma anche grazie a racconti orali e film.
Emilia soprannominata Lucilla è una bimba che ha perso
prematuramente la madre e vive con il burbero padre che fa il guardiano del
faro in un paesino di mare. Augustus,
questo è il suo nome, non è mai gentile con la figlia: da quando ha perso la
moglie e parte di una gamba è un po’ troppo attaccato alla bottiglia, per
questo è sempre Lucilla (“Ma non è che brilli tanto” le ricorda crudelmente lui)
a dover salire i sessantuno gradini del faro per accendere la lanterna. E’ solo
una bimba, con tante responsabilità sulle spalle e una sera di tempesta si
dimentica di aver finito gli zolfanelli e accade l’inevitabile. Una nave si
schianta sugli scogli con conseguenze tragiche. Il padre verrà rinchiuso dentro
al faro, dovrà restarci per 7 anni, mentre la piccola dovrà prestare servizio
presso la casa dell’Ammiraglio, nobile del paese, per risarcire il danno. Abbiamo
quindi una bimba senza mamma, con un padre inaridito ed anaffettivo che si
trova improvvisamente in una buia e grande casa che non conosce, in mezzo a
persone che non comprende. C’è la donna di servizio con il figlio gigantesco,
ma semplice di cuore, il guardiacaccia giardiniere tutto fare, due cagnacci
minacciosi, ragni e angoli bui ed una stanza, al piano di sopra, nella quale è
impossibile andare. Che rumori arrivano da lassù, quale creatura o mostro vi
abita? Il seguito della storia non si può assolutamente svelare: creature misteriose,
forse fantastiche, ipocrisia, aridità di chi ha sempre messo al primo posto le
apparenze, prima degli affetti per l’incapacità di amare le persone per quelle
che sono. Lucilla invece ha una meravigliosa progressione positiva, non si
lascia abbattere, sopporta e cresce e nel contempo contagia con la sua vitalità
e la sua dolcezza semplice anche chi le sta intorno. Non sa leggere, ma è disposta ad imparare, è umile, ma non
accetta di farsi tiranneggiare, ha sofferto, ma non permette al suo cuore di indurirsi.
Un personaggio ricco di sfaccettature, umano e vero, stropicciato come i
suoi vestiti, ma che profuma di erba appena tagliata, di cose nuove e di
possibilità di ricominciare. Mentre la trama ci porta a spasso tra situazioni
horror, storie di pirati, fiere con personaggi grotteschi che ammiccano a certe
nostre paure segrete, all’improvviso ci si ritrova alla fine del libro. Un
commiato forse troppo brusco, dopo più di 300 pagine, eppure, considerato che siamo
provetti lettori, qualche nota aggiuntiva possiamo immaginarcela da soli. O
forse ritroveremo Lucilla in una nuova avventura. Tutto è possibile.
E’ notevole che questa sia l’opera prima di quella che in
Olanda è anche una famosa illustratrice. Il talento non viene equamente ripartito
tra le persone: chi ne ha tantissimo e chi non ne ha. La Schaap ovviamente
appartiene al primo gruppo. Chissà cosa ci regalerà in futuro.
Ciao Lea! Leggendo la trama e la prima parte della tua recensione mi è esplosa una rabbia fortissima nei confronti del padre di Lucilla accidenti! Ma al tempo stesso una gran voglia di conoscere il personaggio di questa bambina così "tosta". Segno anche questo e prima o poi li leggerò tutti, quelli che segnali!
RispondiEliminaCiao cara Nadia, come stai? Il padre all'inizio è odioso, ma un po' alla volta impariamo a conoscerlo e a comprenderlo, anche se non a giustificarlo. Per fortuna Lucilla ha un cuore grandissimo. Un libro meraviglioso.Lea
EliminaPer fortuna tutto bene Lea, anche se mi manca non poter vedere di persona i miei genitori (sono molto mammona nonostante non sia più una bambina!). Per fortuna ci sono i libri, mi aiutano un sacco ad estraniarmi un po' dalla situazione attuale... un abbraccio!
EliminaCiao Nadia, io pure sono mammona, ma facciamo la videochiamata tutte le sere! Coraggio. Un saluto
EliminaVery nice bllog you have here
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