Trama: A dodici anni, Apple Yengko crede che tutti abbiano almeno tre Fatti Interessanti che li riguardano. Peccato che siano proprio i suoi FI a farne una reietta nella scuola media di Chapel Spring. Quando viene inserita nell'elenco delle ragazze più brutte della scuola, la sua vita cade a pezzi e l'unica via d'uscita diventa la musica. Apple è filippina e fare i conti con le proprie origini non è semplice. Le sembra che sua madre viva su un altro pianeta: non vuole sentir parlare di comprarle una chitarra, continua a ripeterle che è viziata come le americane… Ma nella sua lotta per diventare sé stessa, c'è chi forse può aiutarla. Un insegnante, a volte, e qualche amico non proprio popolare come lei. Perché è da quel sentirsi diversi ma uniti che spesso si trova il proprio posto nel mondo.
Titolo: Impara a volare
Autore: Erin Entrada Kelly
Casa editrice: Rizzoli
Anno pubblicazione: 2020
Pagine: 229
Più che una sorpresa questo bel romanzo rivolto ai giovani lettori è stata una conferma. Ritornano le tematiche trattate in Lettera dall'universo e in Fai la prima mossa: amicizia, bullismo, diversità, ricerca di se stessi e anche tanto, tanto humor. Questa scrittrice mette in evidenza situazioni potenzialmente drammatiche, ci porta sull'orlo del baratro e poi, con un colpo d'ali, torna in quota e ci regala un sorriso, una speranza.
La vita per la giovane Apple nella scuola media della cittadina statunitense della Lousiana nella quale si è stabilita con la mamma, arrivando dalle Filippine, non è proprio semplice, anzi è decisamente complicata e poco entusiasmante. Le sue migliori amiche sono in preda agli ormoni e non stanno tanto a sottilizzare se i compagni di classe la prendono in giro chiamandola "la mangia-cani" o la inseriscono nella Lista canina, ossia l'elenco delle ragazze più brutte della scuola. Con delle amiche più preoccupate di essere popolari che di altro, non servono neanche dei nemici. Ma Apple è brutta? Non credo proprio. Ha solo dei tratti somatici diversi, orientali e per chi attività cerebrale quasi piatta parole come cinese, giapponese o filippina si equivalgono. La diversità per queste persone non è mai opportunità, possibilità di ampliare il proprio punto di vista, occasione di scambio. L'aspetto peggiore dell'adolescenza è proprio questa necessità di sentirsi parte di un gruppo, questa omologazione che tranquillizza, ma non lascia spazio alle peculiarità di ognuno. Non siamo tutti uguali, siamo tutti diversi e abbiamo tutti lo stesso valore. D'altra parte questo modo di ragionare lo sperimento tutti i giorni (ho un esemplare di adolescente in casa) soprattutto per quanto riguarda l'abbigliamento. Essere diversi, avere idee o passioni proprie, ascoltare musica degli anni passati significa farsi notare in modo non piacevole.
Apple non è convenzionale, si distingue suo malgrado: acuta, intelligente, adora le canzoni dei Beatles (e chi li conosce i Beatles al giorno d'oggi sotto i 16 anni?), ma al contempo anche lei, per dirla alla sua maniera, ha dei FI (fatti interessanti) meno belli. Ad esempio si vergogna della propria madre perché è troppo distante dal modello americano, quasi imbarazzante nel rivendicare la sua origine filippina. Persino l'odore di quello che cucina è fonte di vergogna per Apple, motivo per il quale non invita mai nessuno a casa. Vorrebbe ripudiare ogni cosa, persino la sua lingua d'origine, persino il suo soprannome, pur di confondersi con il gregge ed essere accettata. In questo è tanto umana e ci ispira tenerezza. Sua madre non vuole assolutamente comprarle una chitarra e lasciarle realizzare il suo sogno di diventare musicista e questo la porterà a compiere un'azione azzardata, quasi riprovevole, ma molto comprensibile. C'è una grandissima incomunicabilità tra Apple e la madre, a riprova che solo il dialogo lascia aperte le porte della comprensione reciproca e dell'accettazione, mentre la reticenza e il non detto ti soffocano nelle tue insicurezze. La parabola di Apple è discendente fino a quando, grazie all'esempio di due nuovi amici e di un professore, anche lei, faticosamente, non tirerà fuori la testa e raddrizzerà le spalle.
C'è una sola differenza tra come affronti i cretini tu e come lo faccio io, e non c'entra niente il fatto che io sono un maschio e tu un femmina o che siamo tipi strambi.
E quale sarebbe? ho chiesto.
Io non sto ad ascoltare quello che dicono, perché so che tutto ciò che pensano di me è sbagliato [...] Tu, invece, credi che loro abbiano ragione
Ecco. Standing ovation! Sarebbe tutto così semplice ... se invece non fosse così dannatamente complicato.
Un libro veramente piacevole da leggere, nonostante le problematiche che affronta. L'autrice riesce a strapparci più di un sorriso e a fine libro dispiace salutare la protagonista, ma al tempo stesso si è rassicurati dal fatto che ormai andrà per la sua strada. Here comes the sun, per dirla con le parole dei Beatles. ;-)
Consigliatissimo.
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