Finalmente anch'io ho letto "Io che amo solo te" di Luca Bianchini, romanzo del quale ho sentito parlare molto, grazie alla rubrica #Bookswiffer. Questa volta è stata La Libridinosa a scegliere quale libro dovessi leggere tra i cinque dormienti nella mia libreria (posso dire che non avevo grossi dubbi sulla sua scelta?). Scopriamo insieme se mi avrà colpita tanto quanto successe a lei.
Titolo: Io che amo solo te • Autore: Luca Bianchini • Editore: Mondadori • Data di pubblicazione: 18 maggio 2016 • N.pagine: 264 • Copertina flessibile € 13,50 • Ebook € 7,99
TRAMA
Ninella ha cinquant'anni e un grande amore, don Mimì, con cui non si è potuta sposare. Ma il destino le fa un regalo inaspettato: sua figlia si fidanza proprio con il figlio dell'uomo che ha sempre sognato, e i due ragazzi decidono di convolare a nozze. Il matrimonio di Chiara e Damiano si trasforma così in un vero e proprio evento per Polignano a Mare, paese bianco e arroccato in uno degli angoli più magici della Puglia. Gli occhi dei 287 invitati non saranno però puntati sugli sposi, ma sui loro genitori. Ninella è la sarta più bella del paese, e da quando è rimasta vedova sta sempre in casa a cucire, cucinare e guardare il mare. In realtà è un vulcano solo temporaneamente spento. Don Mimì, dietro i baffi e i silenzi, nasconde l'inquieto desiderio di riavere quella donna solo per sé. A sorvegliare la situazione c'è sua moglie, la futura suocera di Chiara, che a Polignano chiamano la "First Lady". È lei a controllare e a gestire una festa di matrimonio preparata da mesi e che tutti vogliono indimenticabile: dal bouquet "semicascante" della sposa al gran buffet di antipasti, dall'assegnazione dei posti alle bomboniere - passando per l'Ave Maria -, nulla è lasciato al caso. Ma è un attimo e la situazione può precipitare nel caos, grazie a un susseguirsi di colpi di scena e a una serie di personaggi esilaranti.
Siete pronti ad assistere a un matrimonio? Non un matrimonio qualsiasi, ma il matrimonio dell'anno, quello tra il figlio del "Re delle patate" e la figlia della donna di cui è sempre stato innamorato.
Vestitevi bene (mi raccomando le scarpe, che siano nuove, possibilmente), fatevi dare una sistematina dal parrucchiere, un velo di trucco e appuntamento alla Chiesa di Polignano a Mare, per vedere coronato il sogno di Chiara e Damiano.
Ma sarà veramente un sogno d'amore quello che si sta per realizzare? I due sposi sono realmente innamorati l'uno dell'altra, o piuttosto lo sono dell'idea del matrimonio? Si sa che al Sud l'idea di realizzazione personale si concretizza nel costruirsi una famiglia, in regola agli occhi di Dio e del paese che ci guarda. Ed è proprio questo, quello che Luca Bianchini ci racconta in questo romanzo: i vizi e le virtù che appartengono un po' a tutti gli italiani, ma che al Sud trovano la loro massima espressione perchè non c'è titubanza nell'ammetterlo.
Perciò quando il fratello di una ragazza si mette in guai grossi, la famiglia del fidanzato inizia a far pressioni perchè il loro nome non sia associato a quello di una famiglia chiacchierata. Poco importa se il sentimento che li lega sia talmente forte da resistere nel tempo, anche se divisi, anche se ormai sposati ad altre persone, anche se genitori a loro volta: l'importante è che l'onore sia salvaguardato. Mimì, il padre dello sposo, e Ninella, la madre della sposa, erano quei due ragazzi, e nei loro cuori lo sono ancora. Il destino li ha voluti far riunire attraverso i loro figli, e mentre Ninella è rimasta vedova, Mimì è ancora sposato, nonostante non abbia mai smesso di pensare al suo primo amore.
Perciò quando il fratello di una ragazza si mette in guai grossi, la famiglia del fidanzato inizia a far pressioni perchè il loro nome non sia associato a quello di una famiglia chiacchierata. Poco importa se il sentimento che li lega sia talmente forte da resistere nel tempo, anche se divisi, anche se ormai sposati ad altre persone, anche se genitori a loro volta: l'importante è che l'onore sia salvaguardato. Mimì, il padre dello sposo, e Ninella, la madre della sposa, erano quei due ragazzi, e nei loro cuori lo sono ancora. Il destino li ha voluti far riunire attraverso i loro figli, e mentre Ninella è rimasta vedova, Mimì è ancora sposato, nonostante non abbia mai smesso di pensare al suo primo amore.
Devo dire che questo sentimento romantico che resiste al tempo non mi ha rapita come è successo a tanti altri lettori, perché durante la lettura il mio pensiero andava sempre ai due poveri disgraziati che hanno avuto la disdetta di inserirsi tra queste due anime gemelle: il marito di Ninella e la moglie di Mimì. Nessuno di loro due è stato responsabile di quella separazione, ma sono stati condannati in un matrimonio privo di reale sentimento a pagare una colpa non loro. Ninella poi, in certi momenti l'avrei presa a scarpate sulle gengive! L'uomo della sua vita la lascia, spinto dalla famiglia, perché suo fratello ha commesso delle illegalità, dimostrando di non avere le palle per difendere il loro sentimento e lei che fa? Continua a pensarlo anche dopo che ha sposato un altro e che lui ha sposato un'altra, lo guarda con occhi languidi prima del matrimonio dei loro figli e fantastica... e il rispetto per te stessa dove sta? E il rispetto per quella moglie amata a metà? Certo, non è un campione di simpatia, ma io avrei fatto ben di peggio!
Moto di sdegno a parte, devo dire che questa lettura si è rivelata molto piacevole: con uno stile molto frizzante e scorrevole Luca Bianchini mette in scena una serie di personaggi che incarnano le piccolezze dell'uomo medio, a volte esagerando volutamente e rendendoli quasi caricature di se stessi; le ambientazioni sono descritte in maniera da far percepire al lettore anche gli odori e sentire sulla pelle quell'alito di maestrale che imperversa per tutti e tre i giorni durante i quali la vicenda si snoda. Un romanzo piacevole che strappa qualche risata oltre a qualche timida emozione e, come è successo a me, può anche far arrabbiare. Di certo non lascia indifferenti.
Ai tempi non mi aveva convintissimo, nonostante la leggerezza. Lo avevo regalato senza sensi di colpa e con Luca, purtroppo, non ci avevo più riprovato.
RispondiEliminaIo di suo avevo letto "Nessuno come noi" e non mi era piaciuto granché, questo titolo lo sentivo raccontare da parecchio e mi incuriosiva. Prova superata, anche se con un piccolo neo. Aspetto il prossimo per la prova del nove ;)
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