La filosofia koala - Bèatrice Rodriguez


Titolo: La filosofia koala
Autore: Beatrice Rodríguez
Casa Editrice: Terre di Mezzo
Anno pubblicazione: 2019
Pagine: 77



Certi libri ti scelgono, non c'è nulla da fare. Questo l'ho desiderato appena l'ho visto e ho sentito che sarebbe stato amore. E' un albo illustrato perfetto da regalare ad un adulto, ad un amico: è come un abbraccio, come una carezza, un modo per dire con semplicità "Qui c'è tutta la vita in parole semplici e limpide". Koala, il suo amico uccellino e il camaleonte trattano temi importantissimi, con leggerezza e poesia. Discorrono di compassione, del  tempo, della morte e dell'elaborazione del lutto, di fiducia nei propri sogni,  del desiderio di essere se stessi e della paura di essere derisi per questo. In 77 pagine un concentrato di vita e di emozioni. Tenere, buffe e lievi le illustrazioni. Evocative.
Sento il bisogno di entrare nel dettaglio di un racconto, tanto per darvi un'idea della bellezza di questo piccolo gioiello. Nella prima parte dell'episodio intitolato Il vestito uccellino mostra a koala un baule pieno di vestiti. Koala ne sceglie uno rosa, femminile con il quale si mette a ballare, reputandolo bello. All'improvviso però realizza che essendo un koala "gli altri lo prenderanno in giro" per quel vestito, mentre lui vuol avere degli amici. Uccellino commenta che i veri amici non ti giudicano se porti un vestito. E' la seconda parte che mi ha colpita e riporto puntualmente il dialogo tra i due:
Uccellino: dov'è il tuo vestito?
Koala: L'ho tolto. Non è pratico per arrampicarsi. E poi si poteva vedere sotto...non mi piace che si possa sbirciare sotto il vestito.
 Uccellino: Ma così sei tutto nudo!
Koala: Sì, e allora?
Uccellino: E' come se ti guardassero sotto il vestito, no?
 Koala: No, perché non ho nessun vestito.

Alla signora che pubblicava un commento su Facebook  criticando il libro perché propone ai bambini dei modelli fuorvianti (infatti secondo lei l'uccellino voleva costringere kaola a indossare il vestito)...ecco, a quella signora, direi che non ha compreso i termini filosofici del dialogo. Peccato, no? I libri basterebbe leggerli, semplicemente, senza gli occhi schermati da infondate paure.
Un libro talmente profondo da bucare il pavimento e riapparire nel cielo, tra le nuvole.
 

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