La notte allo specchio - Adriana Mazzini


Titolo: La notte allo specchio • Autore: Adriana Mazzini • Editore: Harper Collins • Data di uscita: 19 settembre 2019 • N.pagine: 376 • Copertina rigida € 19,50 • Ebook € 6,99

TRAMA
Hellen Alice Brown è una profiler. Era una delle migliori, nel suo lavoro, collaborava con successo a un'unità anticrisi della Omicidi. Finché un fatto ha sconvolto la sua vita. È stata rapita da un serial killer, che l'ha tenuta prigioniera assieme alla figlia della sua migliore amica. E poco importa che si siano salvate. Il prezzo pagato è stato comunque troppo alto. Così Hellen ha rinunciato al suo primo nome e alla sua vita. Ora è solo Alice, e vive a Torino, dove lavora come ricercatrice per le Nazioni Unite. Un'esistenza piatta e solitaria. Ma l'uccisione di una ragazza la riporterà in un mondo di morte e pulsioni profonde. Controvoglia Alice accetta di partecipare alle indagini in un susseguirsi di morti misteriose, forse opera di una setta religiosa, legata alla simbologia della Sindone. O di un serial killer. Sulle strade percorse da un'umanità dimenticata e penetrando i segreti dell'alta società, Alice dovrà rendere conto degli errori commessi in passato e provare a scoprire una terribile verità. Accanto a lei Nunzi, un commissario disilluso e incapace di superare la morte della moglie.



"Gli occhi di Alice bruciavano per la stanchezza e lei si rendeva conto che doveva riprendere continuamente il ragionamento perché non era in grado di seguire ciò che era avvenuto in modo coerente."

Ecco, la sensazione di Alice è stata anche la mia per buona parte del libro: ho avuto spesso difficoltà a seguire il filo della narrazione per un insieme di fattori che cercherò di spiegare, per farvi capire cosa per me non abbia funzionato durante questa lettura.
La storia viene narrata in terza persona e sono diversi i personaggi dei quali si seguono i ragionamenti, i pensieri e le sensazioni, ma non sempre il passaggio da un personaggio all'altro mi è risultato chiaro e immediato, spesso mi sono ritrovata a dover andare avanti di qualche riga per capire a chi ci si stava riferendo, salvo poi tornare indietro per poter comprendere a pieno il discorso. Altre volte invece era il soffermarsi su particolari, a mio avviso superflui, che descrivevano alcuni stati d'animo, a rallentare il ritmo della lettura.
Questa cosa mi spiace parecchio, perché l'idea di base è buona, la storia che viene raccontata è interessante e ci sono stati momenti in cui la lettura andava spedita, grazie a un colpo di scena o a una rivelazione, ma nel complesso non sono stati sufficienti a farmela apprezzare a pieno.

La narrazione parte dal ritrovamento del cadavere di una ragazza che galleggia sulle acque di un lago artificiale, contornato da fiori e vestito con una tunica realizzata con un tessuto molto antico. Delle indagini si occcupa un commissario rimasto vedovo e con una figlia adolescente che gli dà non pochi pensieri. Gli viene affiancata Alice, una ex profiler americana che era stata rapita, insieme alla figlia della sua migliore amica, da uno squilibrato al quale dava la caccia. Questa vicenda ha avuto conseguenze tragiche sulla sua vita, tanto da farle decidere di lasciare il lavoro e trasferirsi in Italia a lavorare come ricercatrice per le Nazioni Unite. Dicevo che Alice gli viene affiancata, perché il principale sospettato dell'omicidio è un professore che lavora per lo stesso campus di Alice, ma del suo passato da profiler il commissario non è a conoscenza.

E, mentre potrebbe essere plausibile che Alice collabori con la polizia in merito alla sua conoscenza con il sospettato, ho trovato abbastanza strano che il commissario riferisse a lei particolari delicati delle indagini, si appoggiasse quasi completamente alle sue intuizioni, arrivando a lasciare del tutto in disparte la sua squadra per la maggior parte delle indagini, arrivando solo verso la fine, e solo dopo il ritrovamento del terzo cadavere, a dare un po' di spazio ai suoi collaboratori ufficiali. 
Anche la rivelazione finale, quella che mette in ordine tutti i tasselli sparsi dando un quadro chiaro di cosa ci fosse dietro alla catena di omicidi, non è riuscita ad appassionarmi, a creare pathos, un po' perché qualcosa l'avevo già capita, un po' perché mi è mancato il coinvolgimento emotivo in merito alle motivazioni date. 
In definitiva una lettura che avrebbe potuto essere molto piacevole e coinvolgente per i temi trattati e le vicende narrate, ma che non è riuscita ad appassionarmi, a darmi la voglia di andare avanti e di scoprire cosa sarebbe successo, prerogative che per me sono imprescindibili durante la lettura di un thriller.
Ringrazio l'ufficio stampa dell'autrice e Harper Collins per avermi fornito la copia cartacea del romanzo.




Commenti

  1. Condivido pienamente le riflessioni espresse da Stefy nella bellissima recensione. Anche per me (sono ancora a metà) rimane complesso capire chi parla e spesso le situazioni non sono ben correlate. E' davvero un peccato perchè la struttura del romanzo è davvero buona.ma questa difficoltà di "seguire il ragionamento" rende a volte un po' complessa la lettura. Ci rivedo anche un po' troppe similitudini con la protagonista dei romanzi di B. Baraldi, Aurora Scalviati.

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    1. Grazie Giorgia!
      È davvero un peccato che la narrazione sia così confusa, perché l’idea di base è molto interessante. In effetti le similitudini con Aurora ci sono 😉

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