Siete pronti ad avventurarvi nel Sud Tirolo, precisamente a Kreuzwirt, l'unico paese in Italia a non avere una chiesa che protegga le anime dei propri paesani dal leggendario Wanderer?
TRAMA
Titolo: Il respiro del sangue • Autore: Luca D'Andrea • Editore: Einaudi • N.pagine: 384 • Data di pubblicazione: 28 maggio 2019 • Copertina flessibile € 19,00 • Ebook € 9,99
TRAMA
È parecchio tempo, ormai, che Tony Carcano conduce un'esistenza appartata, costruita sulla routine. Le sole emozioni con cui entra in contatto sono quelle che descrive nei suoi romanzi, storie d'amore che gli hanno dato successo e benessere. Questo finché Sibylle, ventenne spericolata e affascinante, non irrompe nella sua vita sbattendogli in faccia una fotografia che lo ritrae piú giovane, sorridente, accanto al cadavere di una donna: la madre della ragazza. A quel punto Tony è costretto a riprendere in mano i fili di una vicenda che avrebbe voluto dimenticare, l'unica inchiesta della sua brevissima carriera di giornalista. E con Sibylle si inoltrerà fra le ombre della piccola, chiusa comunità di Kreuzwirt. Un paese che custodisce un mistero impensabile fatto di menzogne e di violenza, di avidità e di follia.
Ci troviamo nelle valli del Tirolo, dove le tradizioni sono ancora vive e le leggende popolari ben radicate e nello specifico in un paesino che la famiglia Perkman protegge da tempo, e dove, grazie a loro
"...non manca niente, tranne due cose. I poveri e i turisti. Solo aria pulita e gerani alle finestre."
Tanti sono i segreti conservati tra il bosco e la villa dei Perkman e tanta è la cura per tenerli racchiusi, evitando che sorgano domande, ma soprattutto che queste trovino risposta.
Tra gli abitanti di Kreuzwirt c'è Sibylle, ventenne irruente la cui madre, Erika Knapp detta Erika la Stramba, è stata trovata morta sulle rive del lago il 22 marzo di vent'anni prima. Suicidio, viene dichiarato. Sibylle è cresciuta dovendosi far scivolare le dicerie sulla madre e sui motivi della sua morte, sulla sua nascita e su chi potesse essere il padre.
Ormai ci ha fatto l'abitudine, ma il giorno in cui le viene recapitata una foto che ritrae il cadavere della madre con a fianco un giornalista sorridente, capisce che è giunto il momento di cercare risposte. Quel giovane giornalista è Tony Carcano e la sua carriera giornalistica è finita con quel servizio, che non si aspettava di dover scrivere e che lo ha segnato nel profondo. Ora è uno scrittore di romanzi rosa discretamente famoso, uno di quelli che si mette sempre in discussione, bonaccione, spesso goffo ma genuino e soprattutto arguto.
"Mi tranquillizzano ... le cattive recensioni. Significano che non sono un genio. I geni muoiono giovani e poveri, mentre io desidero una vita lunga e comoda."
(Ah, come vorremmo che tutti gli autori fossero così!)
Ed è a lui che Sibylle si rivolge, dopo un incontro non propriamente pacifico, per trovare le sue risposte.
Insieme rimesteranno nel torbido di un paese che custodisce gelosamente la sua storia e la storia dei suoi abitanti, e scopriranno intrecci impensabili, alleanze improbabili e segreti inconfessabili, coperti da credenze popolari che si spingono nel paranormale per creare il giusto grado di terrore capace di tenere alla larga chi è troppo curioso.
Scopriranno anche che negli ultimi vent'anni diverse ragazze giovani e bionde, come Erika, sono sparite nel nulla nelle zone circostanti a Kreuzwirt. Coincidenze?
"Il respiro del sangue" non è un libro da leggere nei ritagli di tempo, richiede attenzione e concentrazione per potersi districare tra i numerosi personaggi e i loro intrecci e tra le alternanze di vicende passate e presenti, ma è un libro che vi catturerà, vi metterà di fronte alla fragilità umana e vi condurrà nei meandri della follia umana: sono rabbrividita quando ho ricondotto il titolo al suo reale e terrificante significato, che non è specificato espressamente, ma lo capirete, oh se lo capirete!
Luca D'Andrea non ha nulla da invidiare ai tanto osannati autori di thriller stranieri, anzi, con questo romanzo riesce a ricreare in Tirolo atmosfere degne delle più cupe foreste del Maine.
ho finito alcuni giorni fa un bel thriller (psicologico) e mi fa sempre piacere aggiungere titoli interessanti alla mia lista
RispondiEliminaLe liste sono fatte per essere allungate! Grazie Chicca ;)
EliminaMi hai convinto a "paranormale", questo finisce dritto in WL!
RispondiEliminaIn realtà il paranormale è l'animo umano (come sempre accade). Curiosa di sapere se ne apprezzerai le atmosfere ;)
EliminaQuanto fascino queste ambientazioni. Da provare.
RispondiEliminaSoprattutto se, come me, da troppo a digiuno di thriller belli.
I thriller ambientati nei paesini montani hanno sempre un fascino particolare. D'Andrea è un autore che non conoscevo e che mi ha piacevolmente colpita
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