Titolo: Quello che non siamo diventati • Autore: Tommaso Fusari • Editore: Mondadori • Data di uscita: 9 luglio 2019 • N.pagine 262 • Copertina flessibile € 17,00 • Ebook € 9,99
TRAMA
«Andrà tutto bene, Michael.» «E come fai a dirlo, Sara? Prevedi il futuro?» «Non prevedo il futuro, ma siamo insieme, no?» Mi volto verso il campo di cocomeri e le vigne, che avevamo attraversato per arrivare alla recinzione. Non c'è nessuno all'orizzonte. «E se andasse tutto male?» «Be', restiamo insieme.» «Sempre?» «Per tutta la vita.» Una promessa fatta da bambini, calda e rassicurante come una carezza, come un abbraccio quando fuori fa tanto, tanto freddo. Un fratello e una sorella, Michael e Sara, che una volta erano inseparabili e ora sono quasi due estranei, due che, pur abitando sotto lo stesso tetto, si sfiorano appena. E, nel mezzo, la vita, fatta di momenti belli ma anche brutti, momenti in cui tutto può andare avanti, oppure può interrompersi bruscamente. Momenti che arrivano inaspettati per dirti che tutto deve cambiare. Anche se non vuoi, anche se non sei pronto. E a quel punto, poco importa come, tu devi trovare un modo per andare avanti. E questo hanno fatto Sara e Michael. Ognuno per conto proprio, però. Lei attenta a non far trapelare il dolore che le si appiccica alle ossa, agli occhi, ai battiti cardiaci e che le fa mancare l'aria, e a controllare sempre tutto, a non lasciarsi sfuggire niente, in un ingenuo tentativo di tenere ogni cosa in equilibrio. Lui in balia di ciò che accade, senza trovare mai la forza di avere un orientamento, col cuore imbottito di hashish e la testa di sogni infranti. Entrambi sempre più estranei, e lontani l'uno dal cuore dell'altra. Ma a un certo punto però qualcosa, o meglio qualcuno, irrompe nella loro vita facendo vacillare il loro piccolo mondo cristallizzato, fatto di giorni sempre uguali, silenzi, muti rimproveri, possibilità sospese, distanze che diventano siderali e ricordi sbiaditi. Di nuovo, Michael e Sara sono di fronte a qualcosa che potrebbe stravolgere la loro esistenza. E se soltanto smettessero di vivere ogni cambiamento come una crepa dalla quale possono entrare solo cose brutte, forse potrebbero riprendere il cammino interrotto tanti anni prima, trovare il modo di tornare a respirare, a credere nel futuro, e, magari, infine, ritrovarsi.
Ci sono libri che aspetti perché vuoi ritrovare una scrittura che hai amato e ci sono libri che attendi con un pizzico di ansia perché temi di non riuscire a ritrovare le sensazioni provate con il libro precedente di quel determinato autore.
Per questo libro è la seconda situazione: quando ho saputo che sarebbe uscito un nuovo romanzo di Tommaso Fusari, la prima cosa che ho pensato è stata "Sìììì, bello!" (no, bugia! La prima cosa che ho pensato è stata "Maledetto, non gli è bastata la coltellata che ci ha dato col primo!"), un attimo dopo, però, l'entusiasmo si è smorzato e ho avuto paura che qualcosa potesse andare storta, che fosse possibile una delusione.
Con questo doppio stato d'animo mi sono immersa in una lettura che mi ha tolto il fiato e che non sono riuscita a mettere giù finché non ho letto la parola "fine".
Con questo romanzo Tommaso Fusari mi ha dato la conferma di saper usare le parole per arrivare al cuore dei propri lettori.
Si tratta di una storia diversa dalla precedente, più triste, man mano che la lettura procede, una cappa di malinconia avvolge il lettore che non può far altro che raggomitolarsi, proteggendosi dal dolore che esce da quelle pagine, rendendosi però conto che, mentre si chiudeva su se stesso, stava chiudendo il dolore dentro di sè.
Leggere questo libro è stato come indossare un cappotto di tristezza e sentirlo sempre più pesare sulle spalle (e con le temperature di questi giorni, caro Tommaso, è una grandissima dimostrazione d'affetto), aspettando quel venticello di speranza che arriva solo verso la fine, dando a tutta la narrazione la sua giusta dimensione.
La storia è quella di due fratelli, Sara e Michael, cresciuti sereni e inseparabili finché un tragico evento scuote le loro vite, portandoli ad allontarsi, un millimetro alla volta senza accorgersi che la distanza stava diventando insuperabile, a guardarsi anni dopo e scoprire che non sono più centimetri a separarli, ma metri, tanti metri, fatti di non detti, di rimpianti, di strade sbagliate, di abbracci dimenticati, fino alla scossa che fa tremare la terra sotto ai piedi e nella caduta aggrapparsi, come in un tiro alla fune, a uno spaghetto al pomodoro, per riavvicinarsi, stando attenti a non macchiare il divano.
Se deciderete di leggere questo romanzo proverete più volte la tentazione di prendere per le spalle a turno Sara e Michael, di scuoterli e dire loro "Cosa state combinando? Cosa vi state facendo?", ma li amerete alla follia.
Proverete anche istinti omicidi, verso Lola, verso Alex, personaggi talmente deleteri da risultare indispensabili.
Per me, Tommaso Fusari con questo romanzo è stata decisamente un'ottima conferma.
Quest'anno mi ispira un po' meno, su carta, ma sicuramente cambierò idea nel corso di questa estate. :)
RispondiEliminaTroverai una scrittura decisamente più matura rispetto al precedente
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