Quando arrivi chiama - Anna Mittone

Titolo: Quando arrivi, chiama • Autore: Anna Mittone • Editore: Mondadori • Data di uscita: 25 giugno 2019 • N.pagine 173 • Copertina rigida € 18,00 • Ebook € 9,99 
TRAMA
Silvia ha quarantasette anni, un ex marito e una figlia adolescente, Emma. Tra madre e figlia si alternano momenti di grande complicità ed epiche sfuriate - la normalità, insomma - fino al giorno in cui Emma parte con la sua classe per un viaggio di studio che la terrà lontana da casa per un anno, in Canada. Silvia l'accompagna all'aeroporto insieme a Luca, il suo ex marito e, proprio quando pensa che quella giornata non potrebbe contenere più emozioni di così, un drammatico imprevisto la inchioda alle sue peggiori paure: un attentato terroristico sconvolge l'aeroporto Charles de Gaulle durante lo scalo dei ragazzi. In preda al panico, Silvia decide su due piedi di partire per Parigi insieme a Michele, il padre di un compagno di Emma, conosciuto poche ore prima all'aeroporto. I due salgono in macchina diretti in Francia e, in un clima di dolorosa incertezza, dandosi il cambio alla guida tra una lacrima e una battuta per sopravvivere, durante quel lungo on the road avranno l'occasione di conoscersi.


Per me un libro può dirsi un buon libro quando riesce a farmi immedesimare nella narrazione, quando riesco ad identificarmi nel protagonista o in uno dei personaggi, ma con questo libro sono andata oltre: durante la narrazione mi sono spesso detta "Silvia sono io".
Silvia è una donna alla soglia della menopausa, madre (non esattamente da manuale) di una diciassettenne, dotata di una grande dose di ironia e autocritica, e Anna Mittone ne traccia un ritratto assolutamente realistico, come estremamente realistico è il rapporto madre figlia che esce dalle sue pagine. Non troverete rapporti idilliaci, sedute di shopping o sessioni di make-up madre e figlia, come spesso vengono dipinti i rapporti con le figlie femmine, ma troverete episodi di vita quotidiana dove il "ma chi me l'ha fatto fare" è spesso sottinteso, seguito a ruota dal senso di colpa per averlo pensato e dal pensiero che quell'essere che ci fa uscire dai gangheri ad ogni scambio di battute è un pezzo del nostro cuore, senza il quale non saremmo più in grado di vivere, la parte migliore di noi, che fatalmente è riservata solo agli altri.

"Non vedo l'ora che parta eppure non posso immaginare la mia vita senza di lei."

Questa è la frase più significativa del rapporto tra Silvia ed Emma, ed è anche la frase che racchiude perfettamente il mio sentire nei confronti di mia figlia quasi quattordicenne.

Leggere questo libro è stato come un percorso sulle montagne russe: la salita è stata lenta e costellata di risate a crepapelle, nelle descrizioni che Anna Mittone regala e nelle situazioni che descrive:

"Alla mia età succedono un sacco di cose, a quanto pare, e nessuna è particolarmente entusiasmante.
(...)
Il girovita, nonostante molteplici e disperati tentativi di trattenerlo, è partito per un lungo viaggio alla ricerca di se stesso e non ha più dato sue notizie."

Poi il vagone sul quale ero seduta si è fermato, dandomi una panoramica di quello che mi aspettava e per il quale non ero assolutamente pronta.
Ed è iniziata la discesa, inesorabile, che mi ha lasciata senza fiato con una mano sullo stomaco e un macigno al posto del cuore.

L'angoscia la fa da padrone per tutta la seconda parte del libro, lunga un viaggio in auto in direzione Parigi, durante il quale insieme ai chilometri si snoda il rapporto tra Silvia ed Emma, fatto di sensi di colpa, di scelte dolorose ma necessarie, di ripensamenti e di momenti di grande intensità emotiva.
"La speranza è la ricchezza di chi non ha più niente."
Come già detto da La libridinosa nella sua recensione, c'è un solo tasto negativo, una situazione che anche a mio avviso è poco realistica oltre che fuori luogo in un contesto come quello che viene descritto, ma è decisamente un difetto minimo, paragonato alle sensazioni che questo libro regala al lettore.
È un libro che consiglio vivamente a tutti di leggere, a prescindere dal riconoscersi o meno nella protagonista, perché ha la rara capacità di suscitare reazioni forti ed estreme, come le risate a crepapelle e il dolore quasi fisico per le sorti dei protagonisti, esattamente come succede nella vita di tutti i giorni. In sostanza, un libro che contiene vita, in tutte le sue sfaccettature, senza filtri morali. 




Commenti

  1. Altro romanzo che non conoscevo. Da dove saltano fuori? Perché queste recensioni super positive che creano ingorghi nella WL? Arghhh. :)

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    1. Questo mi è stato "caldamente consigliato" da Laura e, per quella che è la mia esperienza di vita, è stato amore. Non parliamo di WL per favore che soffro ogni volta che ci penso...

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  2. L'ho appena finito di leggere! Mi è piaciuto molto e concordo su tutto.. anche su quella "nota stonata " che dici tu.. ciaooo

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    1. Un'intensità che non immaginavo, soprattutto visto il modo in cui inizia. Peccato per quella "nota stonata", non ci fosse stata sarebbe stato perfetto.

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  3. Vi odio sappiatelo! L'episodio che dite tu e l'altra sadica io non l'ho visto tanto fuori luogo.

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