Trama: Come ogni anno Emma, Mark e i loro amici trascorrono l'ultimo dell'anno insieme. Per Emma, l'ultima arrivata, l'unica a non aver frequentato Oxford con gli altri, è l'occasione per fare bella figura e integrarsi nel gruppo. Ma qualcosa va storto nell'esclusivo cottage che si affaccia sulle gelide acque di Loch Corrin. Sui boschi già imbiancati si abbatte la peggiore tempesta di neve degli ultimi tempi e poi, improvvisamente, uno degli ospiti scompare. Le condizioni meteo sono così proibitive che i soccorsi non possono arrivare e nessuno può andare via. Quando l'ospite viene ritrovato - morto - tutti sono dei potenziali sospettati. Ci sono Heather, la manager del resort, Doug, l'ex marine ora guardiacaccia, una inquietante coppia di islandesi e poi gli amici: Miranda e Julien, tanto belli quanto snob, Samira e Giles con la loro bambina di 6 mesi, Nick e il suo fidanzato americano, e infine Katie, l'unica single del gruppo. Chi è l'assassino? Ma, soprattutto, chi è la vittima?
Titolo: Morte nelle Highlands
Autore: Lucy Foley
Casa Editrice: Giunti
Anno pubblicazione: 2019
Pagine: 364
Il mio incontro con il giallo classico, quello di Agatha Christie, risale a molti anni fa. Frequentavo la quinta elementare e durante la ricreazione si svolgeva una lettura di gruppo, anzi di classe: Ginevra che aveva capelli ricci e biondi ed occhi azzurrissimi leggeva a puntate per il suo gruppetto di adepte, del quale facevo parte, "Polvere negli occhi". Ricordo e forse la memoria mistifica, il guanto nero di lana che spiccava in contrasto con la sua mano bianca che reggeva l'edizione Mondadori tascabile del libro. Erano brividi di paura quelli che ci assalivano ed era anche brama di andare avanti. Una sensazione bellissima, scandita dalla filastrocca macabra che tornava alla morte di ogni nuova vittima:
Canta una canzone da sei soldi, una tasca piena di segale. Ventiquattro merli chiusi dentro una focaccia. / Quando la focaccia è stata tagliata i merli si sono messi a cantare. Non era degno di un re un piatto così pregiato? / Il re stava nella stanza del tesoro a contare le sue monete, La regina era in salotto a mangiare pane e miele. / La servetta era in giardino a stendere il bucato, quando è arrivato un uccellino a beccarle via il nasino.(quando mi aveva colpita all'epoca la cameriera morta con una molletta da bucato sul naso!!! dovrei rileggere il libro per vedere come gioca con me la memoria)
Negli anni successivi non ci sono più state letture condivise, ma io ho trascorso notti in bianco, durante le vacanze estive, a divorare i gialli della Christie che per me da allora è sempre rimasta un modello mai superato, Regina assoluta del genere, forse a tratti vagamente, ma mai completamente raggiunta da Ruth Rendell.
Questa lunga premessa per dire che negli anni non ho mai smesso di ricercare quell'identico brivido e quella sensazione di meraviglia unita all'orrore. Una fascinazione lugubre, un tributo al delitto perfetto con rassicurante finale in cui l'ordine viene ristabilito.
La trama del libro della Foley mi ha immediatamente fatto pensare alla Regina, anche se ad altri titoli, Dieci piccoli indiani in primis per l'ambientazione isolata in cui vittima e assassino si trovano in un gruppo ristretto di persone che ci vengono presentate nel dettaglio. La piccola scritta thriller che appare sulla cover del romanzo non mi ha sviata neanche per un momento, perché cercavo un giallo classico e questo prometteva di esserlo.
Si tratta di un libro che sviluppa la traccia in modo veramente originale, in quanto grazie ai continui salti temporali, pre e post delitto, il lettore brancola nel buio non solo sull'identità dell'assassino, ma anche su quella della vittima! Una trovata molto intrigante, anche se con il procedere del libro risulta sempre più evidente chi possa essere.
Un gruppo di amici che si conosce dai tempi della scuola si ritrova per trascorrere Capodanno in un resort isolato sulle rive di un lago. L'isolamento amplifica da subito i legami e le dissonanze presenti nella comitiva. Risultano evidenti antichi rancori, rapporti mai completamente risolti, giochi psicologici di dominio e di seduzione, scherzi pesanti e risentimenti mai sopiti. Nel gruppo ci sono la bella, quella riservata, il bello e vanesio, il simpaticone con la moglie frizzante, la coppia gay, il potenzialmente violento e la sua nuova fidanzata non ancora perfettamente inserita in equilibri consolidati, ma fin troppo desiderosa di compiacere tutti. Dal passato arrivano scorie tossiche e nessun personaggio risulta pienamente simpatico, tutti hanno un lato oscuro e nascondono qualcosa, tutti sono potenziali assassini e potenziali vittime. A complicare ulteriormente un quadro non positivo si aggiunge una direttrice della struttura con un passato di dolore da dimenticare, un guardiacaccia con una fedina penale di un certo rilievo e due ospiti non previsti, due islandesi, che non sono per nulla rassicuranti (e mi mordo la lingua per non fare spoiler riguardo ad una certa scena "ricreativa" all'aperto che mi ha messo i brividi...veramente non sai mai cosa puoi trovare dietro ad una siepe, in una radura nel bosco).
Bravissima l'autrice nel far crescere la tensione, nello svelare un po' alla volta i tratti abbastanza detestabili di tutti i personaggi, al punto che, confrontata con la vacanza di questa allegra brigata, l'idea di trascorrere il Capodanno guardando il countdown di Gigi d'Alessio in televisione sembra un'opzione molto tranquillizzante e addirittura consigliabile.
Il romanzo si legge in modo molto fluido e veloce, coinvolge ed incuriosisce. L'unico aspetto che non mi ha convinta del tutto e mi ha lasciata insoddisfatta è stato il finale frettoloso ed è proprio lì che a mio avviso si è innestato il thriller, con maggior azione rispetto al giallo, senza contare un piccolo risvolto rosa che personalmente avrei sviluppato meglio o eliminato del tutto.
Ad ogni modo una buona lettura d'intrattenimento per gli amanti del genere, cattiva il giusto o quanto ci piace per poi far ritorno alle nostre vite, per contrasto molto più serene, senza dimenticare che forse alcuni rapporti che portiamo avanti da anni hanno più ombre che luci e vanno trattati con molta attenzione.
Ecco, adesso lo voglio leggere. Ogni volta mi bevo le tue godibilissime recensioni come un bicchiere di acqua frizzante (il mio unico vizio!), e penso sempre che dovresti scrivere una storia anche tu. Secondo me hai stoffa Lea! Un abbraccio!
RispondiEliminaCommenti come il tuo, Nadia, mi rallegrano il lunedì. Grazie.
EliminaDopo questo, allora, il giallo di Turton ti tocca!
RispondiEliminaE' già nel Kobo Michele.
EliminaIl finale ni (con anche un po' di rosa) mi trattiene, per il resto sembrerebbe il mio genere! ;) Ciao!
RispondiEliminaMa pochissimo rosa, tranquilla.
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