Trama: L'insegnante di scrittura creativa, il ragazzo delle consegne, la barista di Starbucks, il migliore amico di lui, la compagna di stanza di lei, lo scoiattolo nel parco. Che cos'hanno in comune? A prima vista nulla, ma in effetti molto: sono, infatti, tutti convinti che Gabe e Lea dovrebbero stare insieme. Lea e Gabe frequentano lo stesso corso di scrittura creativa. Amano lo stesso tipo di cultura pop, ordinano lo stesso cibo cinese, e frequentano gli stessi posti. Purtroppo Lea è un po' riservata, Gabe è molto timido, e nonostante la cotta che hanno preso l'una per l'altro, le cose non si sbloccano. Ma sta succedendo qualcosa tra di loro, e tutti se ne sono accorti. L'insegnante di scrittura creativa spinge perché si mettano insieme. I baristi di Starbucks li osservano come si guarda uno show in TV. L'autista dell'autobus che entrambi prendono parla di loro alla moglie. La cameriera fa in modo che si siedano vicini alla tavola calda. Anche lo scoiattolo che vive nel verde del college pensa che siano una coppia perfetta. Sicuramente Gabe e Lea capiranno di essere destinati a stare insieme...
Titolo: Qualcosa di molto speciale
Autore: Sandy Hall
Casa editrice: Newton Compton
Anno Pubblicazione: 2015
Pagine: 250
Buongiorno! Oggi ritorna la rubrica, a cadenza libera, pensata e realizzata in collaborazione con Chiara del blog La lettrice sulle nuvole e nata dalla nostra passione comune per la narrativa per ragazzi. Chiara mi ha suggerito di leggere "Qualcosa di molto speciale" di Sandy Hall. A lei è piaciuto perché:
Questo libro è veramente qualcosa di molto speciale. E’come un cioccolatino che assapori quando ti senti giù. Dolce, delicato, tenero e ti lascia col sorriso sulle labbra. E’ la storia dell’inizio di un amore, anzi della fatica a far iniziare questo amore.
Chiara questa volta mi ha fatto uno scherzetto perché il libro ...è un romance! Un romance garbatissimo, con scene romantiche e hot ridotte al minimo (anzi di hot ci sono solo i mille caffè e derivati che i due prendono da Starbucks), ma pur sempre un romance. Cose di amore. Sapete come si chiama la protagonista? Lea! Come me (in realtà Azalea abbreviato a Lea). Insomma era destino.
Il mio rapporto difficile con il genere in questione anche in questo caso è stato confermato. Cioè il romance può anche andare, ma solo se condito con mille difficoltà: genitori assenti o pessimi ("Eleanor e Park"), sindrome di Asperger ("La teoria imperfetta dell'amore"), tendenza al suicidio ("Raccontami di un giorno perfetto"), difficoltà esistenziali ("Cercando Alaska") e via dicendo. A ben vedere anche in questo libro ci sono delle difficoltà da superare, ad esempio il protagonista maschile, Gabe, oltre ad essere timido cronico ha anche un altro problema che non vi svelo, ma sostanzialmente protagonisti e personaggi secondari sono tutte delle brave persone e nella peggiore delle ipotesi delle brave persone che hanno avuto qualche giornata storta.
Passiamo al punto di forza della narrazione, alla sua originalità rispetto ad altri libri di questo tipo. La storia viene raccontata da 14 punti di vista esterni a Gabe e Lea. Gli amici, i professori, le cameriere del locale che frequentano, l'autista del bus, i compagni di corso (anche quella antipatica), lo scoiattolo (avete detto nocciolina????) che vive sull'albero vicino alla panchina sulla quale si siedono e ....la panchina stessa (che vede solo chiappe)! Tutti osservano la nascita di questo amore e vorrebbero in qualche modo aiutare i due protagonisti, che invece ostinatamente (soprattutto Gabe) sbagliano tutto. A metà del libro ero quasi esasperata. Mi dicevo "Eh daje!"... e invece nulla. Avrei quasi voluto inserire a matita una mia personale nota, per aiutare i due ragazzi a trovare una strada, che poi semplicemente si sarebbe chiamata dialogo e spontaneità.
Quasi alla fine arriva la svolta, che poi ci traghetta verso l'epilogo che tanto ci hanno fatto sospirare.
Un romanzo gradevole e delicato, ma che non è riuscito a coinvolgermi totalmente per la mancanza di tratti distintivi dei protagonisti. Gabe e Lea potremmo essere tutti noi e al tempo stesso nessuno di noi. L'utilizzo dei diversi punti di vista esterni, se da un lato rappresenta un tratto insolito e distintivo del libro, dall'altro non consente al lettore di entrare nel caos emozionale dei personaggi. Si resta spettatori, complici e divertiti, ma sempre lievemente distaccati.
Quanto alla panchina ... non vorrei mai sapere cosa potrebbe dire di me!
Passiamo al punto di forza della narrazione, alla sua originalità rispetto ad altri libri di questo tipo. La storia viene raccontata da 14 punti di vista esterni a Gabe e Lea. Gli amici, i professori, le cameriere del locale che frequentano, l'autista del bus, i compagni di corso (anche quella antipatica), lo scoiattolo (avete detto nocciolina????) che vive sull'albero vicino alla panchina sulla quale si siedono e ....la panchina stessa (che vede solo chiappe)! Tutti osservano la nascita di questo amore e vorrebbero in qualche modo aiutare i due protagonisti, che invece ostinatamente (soprattutto Gabe) sbagliano tutto. A metà del libro ero quasi esasperata. Mi dicevo "Eh daje!"... e invece nulla. Avrei quasi voluto inserire a matita una mia personale nota, per aiutare i due ragazzi a trovare una strada, che poi semplicemente si sarebbe chiamata dialogo e spontaneità.
Quasi alla fine arriva la svolta, che poi ci traghetta verso l'epilogo che tanto ci hanno fatto sospirare.
Un romanzo gradevole e delicato, ma che non è riuscito a coinvolgermi totalmente per la mancanza di tratti distintivi dei protagonisti. Gabe e Lea potremmo essere tutti noi e al tempo stesso nessuno di noi. L'utilizzo dei diversi punti di vista esterni, se da un lato rappresenta un tratto insolito e distintivo del libro, dall'altro non consente al lettore di entrare nel caos emozionale dei personaggi. Si resta spettatori, complici e divertiti, ma sempre lievemente distaccati.
Quanto alla panchina ... non vorrei mai sapere cosa potrebbe dire di me!
Ed ora vi raccomando di andare a leggere qui la recensione di Chiara del libro Una per i Murphy di Lynda Mullaly Hunt. Mi ha detto che le è piaciuto, ma che era pieno di congiuntivi sbagliati! Ed io (somara che non sono altro) non me ne sono neanche accorta. Sigh.
Ci rileggiamo relativamente presto, credo. Chiara per la prossima volta mi ha suggerito un libro molto, molto intrigante. Non vedo l'ora di leggerlo.
Lea mi trovo molto in sintonia con la tua recensione. io sono una che ama i romance ma questo qui però nonostante l'originalità non è riuscito a prendermi,.
RispondiEliminaIo invece i romance nemmeno li amo quindi...Grazie del commento Chicca.
EliminaPeccato, perché aveva tutto il potenziale per essere, per una volta, un Newton Compton bellino...
RispondiEliminaQuando ne trovi uno avvertimi. Purchè non venga definito "un grande thriller".
EliminaLea che ridere la panchina! A me era piaciuto proprio per la sua strana struttura, tutti quei POV e l'ho trovato delicato, ma comprendo il tuo pensiero. Nel prossimo libro guai ne troverai a bizzeffe, tranquilla!
RispondiEliminaSai che con i Pov vado in confusione. Comunque è sempre gradevole leggere qualcosa di diverso. Alla prossima.
EliminaSo che ti sembrerò una brutta persona, ma io ti farei leggere almeno un paio di libri così ogni mese, per il solo piacere di avere da te recensioni come questa!
RispondiEliminaUn paio mi sembrano troppi. Al limite solo uno.
EliminaLo scoiattolo e la panchina, le uniche cose che mi sono piaciute di questo libro! xD
RispondiEliminaL'ho trovato troppo dolce...
Sicuramente è delicato e per niente volgare. Nocciolina?
Elimina..ero convinta di averti già commentata, che rimbambita! Forse mi sono persa pensando a te immersa nella lettura di un romance o pensando a me che il genere proprio faccio fatica ad approcciarlo :)
RispondiEliminaNon ridere briccona!
Elimina