Quando eravamo eroi - Silvio Muccino

Un libro che mi ha stupita, coinvolta, travolta. Un libro "denso" di bellezza, quella dei sentimenti più intensi, dolorosi e necessari. Un libro bello. Davvero.
TRAMA
Alex ha trentaquattro anni e sta per tornare in Italia. Dalla sua casa ad Amsterdam guarda una vecchia foto che lo ritrae adolescente insieme ai quattro amici che allora rappresentavano tutto il suo mondo. Gli stessi che ha abbandonato da un giorno all'altro senza una spiegazione, quindici anni prima. Lui, Melzi, Eva, Torquemada e Rodolfo erano indissolubili, fragili e bellissimi, esseri unici e uniti come alieni precipitati su un pianeta sconosciuto a cui non volevano, non sapevano conformarsi. Poi, qualcosa si è rotto. Ora Alex sta per affrontare il passo più importante della sua vita, ma, prima di chiudere i conti con quel passato e con la causa della sua fuga, ha bisogno di rivederli perché sente di dover confessare loro la verità. Una verità che nel corso di quegli anni lo ha portato ad un punto di non ritorno oltre il quale, di Alex, non resterà più nulla. Per Eva, Alex è stato il grande amore, per Rodolfo il rivale-amico che aveva rubato il cuore della ragazza di cui era innamorato, per Melzi un dio messo su un piedistallo, per Torquemada un enigma da risolvere. Nessuno è mai riuscito a superare il dolore di quell'abbandono che ha alterato il corso delle loro vite. È per questo che, nonostante tutto, decidono di accettare l'invito di Alex a trascorrere tre giorni nella sua casa in campagna - meta e rifugio di tanti momenti passati insieme. Ma quando vi arriveranno, la rivelazione che li attende sarà infinitamente più scioccante di quanto avessero mai potuto immaginare. Sarà solo l'inizio di un weekend fatto di verità e confessioni, pianti e risate. Al loro risveglio, il lunedì mattina, nulla sarà più lo stesso.

Titolo: Quando eravamo eroi • Autore: Silvio Muccino • Editore: La Nave di Teseo • N.pagine: 236 • Anno di pubblicazione: 2018 • Copertina flessibile € 17,00 • Ebook € 9,99


Io faccio parte di quel gruppo di persone che conosce il Silvio Muccino attore, lo apprezza in quella veste, ma alla vista di un libro con il suo nome sopra ha storto il naso, nicchiato e pensato "Sì, vabbè, eccone n'antro". Poi inizi a leggere un paio di recensioni, molto positive, poi ne leggi altre, poi arriva quell'amica che ti fa tap tap sulla spalla e ti dice "Devi assolutamente leggerlo!". E tu di lei ti fidi, purtroppo (perché ormai hai i solchi sulla spalla a forza di tap, tap e hai ridotto drasticamente le tue ore di sonno per poter leggere TUTTI quei meravigliosi libri) e il libro lo compri. E lo leggi. E lo stomaco ti si attorciglia, perché in quel libro c'è un universo di emozioni che ti entrano dagli occhi, ti attraversano il cuore e lì rimangono, dopo averti dato la scossa. E quando hai chiuso l'ultima pagina ti senti orfana, come succede solo con i libri belli, senti un vuoto e vaghi per casa pensando a come fare a spiegare cosa ti è successo, a cosa leggere DOPO e soprattutto a fare la lista delle persone alle quale fare tap tap sulla spalla. E tra quelle persone ci siete anche voi. 
Potrei definire "Quando eravamo eroi" un romanzo di formazione che parte quando la formazione è già ultimata, anche se più che di formazione si tratta di una sospensione nel tempo, una sorta di apnea, di questi quattro amici che, rimasti improvvisamente orfani del fulcro che li teneva insieme e che faceva girare il loro gruppo, dopo quindici anni riprovano a respirare. Cinque amici, gli Alieni

"Meravigliosi Alieni, che splendevano al confronto con una società di zombi. Loro non erano comparse come gli altri, loro erano protagonisti."

Cinque amici cresciuti insieme, che insieme hanno attraversato la tempesta chiamata adolescenza, bastandosi, sorreggendosi, spalleggiandosi, creando il loro micro mondo, al centro del quale c'era Alex, e intorno a lui gravitavano Melzi, Rodolfo, Eva e Torquemada.

Per ognuno di loro c'era un Alex: Alex il motivatore, Alex l'antagonista, Alex l'amore, Alex l'incognita, Alex il centro; Alex che un brutto giorno scompare nel nulla lasciando gli Alieni soli, senza un motivo, senza una soluzione per sopravvivere. Ognuno di loro ci prova, a ricostruirsi, a colmare il vuoto lasciato da Alex, ma Alex è insostituibile e andandosene ha portato con sé un pezzetto di loro. Quindici anni dopo Alex si rifà vivo per comunicare loro una notizia importante, una notizia che li sconvolgerà.
Si sopravvive alla mancanza di un organo? Sì, ma inevitabilmente il fisico si indebolisce nel tentativo di sopperire alla mancanza, Alex era un organo vitale per gli Alieni, che faticosamente si erano costruiti una nuova traballante identità, e ora crollano su se stessi, ritrovano la ferita aperta e sanguinante lasciata dalla sua partenza, prendendo coscienza del fatto che non si era mai richiusa, ma anzi, tutte le azioni compiute per rimarginarla hanno sortito l'effetto contrario, hanno scavato una voragine.

In tre giorni da passare nella casa di campagna di Alex, che li ha visti invincibili, di nuovo tutti e cinque insieme, proveranno a chiudere il cerchio, a capire chi sono stati e chi sono diventati, non senza chiedersi chi avrebbero potuto essere se Alex non fosse sparito. Prima di fare i conti con Alex, di sapere perché li ha abbandonati, saranno costretti a fare i conti con se stessi e lo faranno lanciandosi addosso colpe come lanciarsi sassi che fanno male solo alla mano che li scaglia, ma che servono per capire. Prima di conoscere bisogna riconoscersi. 
Gli Alieni incarnano il male di vivere dei nostri giorni, il bisogno di cercare colpe negli altri per non riconoscere le proprie, e leggere di loro è una sorta di terapia per il lettore stesso.
Da quei tre giorni usciranno malconci, più Alieni di quando ci sono entrati ma meno ciechi e più consapevoli, finalmente capaci di "vedere le nuvole da entrambi i lati"
E altrettanto succederà a chi lo legge. 
Quindi, se cercate emozioni intense, leggetelo. E stavolta vi lascio anche il consiglio musicale.
"This is Ground Control to Major Tom, I'm stepping through the door"
(questa la capirete solo leggendo il libro) 





Commenti

  1. Molto più simpatico del fratello, Silvio mi era già piaciuto con i romanzi precedenti. In lista!

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    1. Io come autore l'ho conosciuto solo ora e devo assolutamente recuperare i precedenti perché mi ha piacevolmente colpita.
      Sulla simpatia non c'è dubbio ;)

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  2. Volevo già metterlo in lista, pur con qualche pregiudizio (appunto, eccone n'antro!),adesso corro a metterlo in borsa! Tap tap molto efficace!

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    1. Mi fa piacere che il tap tap sia arrivato! Curiosa di sapere se colpirà anche te ;)

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  3. Mi hai fatto rivivere le emozioni del libro, recensione bellissima

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  4. Sai quando dicevamo che ultimamente abbiamo tanta pancia? Forse ho capito perché! Superlativa, ma questo già lo sai ;)

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    1. Ehm...il discorso pancia era correlato ai carboidrati, ma quelli vanno bene sempre e in ogni contesto!

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  5. Oh sì, adesso voglio leggerlo ancora di più!

    Bella recensione Bacci! Bella bella bella!

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  6. Mamma mia che meraviglia! Devo cercare di inserirlo da qualche parte tra le mille letture in arretrato. DEVO!

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  7. Lo voglio assolutamente leggere, dopo aver letto la tua recensione...mi hai incuriosita!!

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    1. A me è piaciuto veramente tanto il suo modo di entrare nella psicologia dei personaggi. Mi dirai!

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