Trama:questo libro è la sintesi perfetta di avventura, suspense, impegno civile. Ambientato nel 1943, all’ombra delle due guerre, è il racconto di una ragazzina alle prese con situazioni difficili ma vitali: una nuova compagna di classe prepotente e violenta, un incidente gravissimo e un’accusa indegna contro un uomo innocente. Annabelle imparerà a mentire e a dire la verità, perché le decisioni giuste non sono mai facili e non possiamo controllare il nostro destino e quello delle persone che ci sono vicine, a prescindere da quanto ci impegniamo. Imparerà che il senso della giustizia, così vivo quando si è bambini, crescendo va difeso dalla paura, protetto dal dolore, coltivato in ogni gesto di umanità.
Titolo: L'anno in cui imparai a raccontare storie
Autore: Lauren Wolk
Casa editrice: Salani
Anno pubblicazione: 2018
Pagine: 278
Oggi vi parlo di un libro che mi ha conquistata. Non c'è altra definizione.
La cover mi ha subito colpita e quando poi ho letto sulla rivista "Il Libraio" che questo romanzo è stato paragonato a "Il buio oltre la siepe" non ho più capito nulla, ho solo dovuto seguire la vocina nel mio cervello che diceva "Compra quel libro! Compra quel libro!". Iniziato il martedì e terminato il giovedì. Con rammarico, perché sarei stata ancora un po' in sua compagnia.
Per prolungare il contatto sapete cosa ho fatto? Ho scritto con l'uniposca nero le due ultime (bellissime) righe del romanzo su di un grande sasso piatto e dall'altro lato del sasso ho scritto autore e titolo. Poi ho lasciato il mio "testimone di pietra" all'entrata di una scuola superiore nella speranza che qualcuno preso da curiosità si metta alla ricerca del libro, per saperne di più. Basta una sola persona per creare l'effetto domino. Sono una pazza sognatrice e ne vado abbastanza fiera.
Per prolungare il contatto sapete cosa ho fatto? Ho scritto con l'uniposca nero le due ultime (bellissime) righe del romanzo su di un grande sasso piatto e dall'altro lato del sasso ho scritto autore e titolo. Poi ho lasciato il mio "testimone di pietra" all'entrata di una scuola superiore nella speranza che qualcuno preso da curiosità si metta alla ricerca del libro, per saperne di più. Basta una sola persona per creare l'effetto domino. Sono una pazza sognatrice e ne vado abbastanza fiera.
Ora scrivo questa recensione per dirvi che di libri come questo c'è bisogno, andate a cercarlo in libreria, andate in biblioteca e poi passate parola. Non potrà che piacevi, ne sono certa.
"L'anno in cui imparai a raccontare storie" da "Il buio oltre la siepe" (modello inarrivabile) prende il meglio: ne raccoglie il messaggio e lo porta qui, ora, per i nostri giovani di oggi. L'ambientazione non è attuale, ma la storia sì e soprattutto è a misura di ragazzo: dice grandi cose con parole semplici, movimenta l'animo e risveglia la coscienza.
Siamo nel 1943 in America e nel piccolo paese in cui vive Annabelle, la protagonista voce narrante, arriva Betty, una compagna di classe dal cuore di tenebra. Nessuno sarà al sicuro dalla sua prepotenza, dalla sua violenza e dalle sue menzogne che mirano ad infangare le altre persone. Più di tutti sembra farne le spese Toby, un uomo misterioso senza fissa dimora che vive nei boschi. Toby, rimasto traumatizzato dagli orrori della Prima Guerra Mondiale, è il capro espiatorio ideale per ogni nefandezza ed Annabelle, che ne conosce la gentilezza d'animo, si troverà di fronte ad una scelta cruciale. Prendere le difese di Toby o lasciare che le cose seguano il loro corso, per quanto ingiusto possa essere? Annabelle non avrà esitazioni. Ad un certo punto della vita bisogna decidere da che parte stare e questo mi ha fatto pensare ad Atticus e al suo senso etico e al suo rigore morale. Alcune strade si devono intraprendere per amore di giustizia a prescindere dal fatto che si riveleranno un vicolo cieco.
Avvincente l'evolversi della storia perchè lascia il lettore in sospeso, con il dubbio che non tutto si possa sistemare. La realtà spesso è crudele ed ingiusta, ma aver combattuto per i propri ideali, a fianco dei propri amici è comunque una consolazione, un modo per ristabilire la giustizia.
Annabelle cambierà e sarà la sua dolorosa presa di coscienza a renderla migliore.
Un romanzo che ci porta nei luoghi oscuri dell'animo umano. Per Annabelle crescere significherà diventare consapevole, ma non perdere la purezza o la tenerezza.
Avvincente l'evolversi della storia perchè lascia il lettore in sospeso, con il dubbio che non tutto si possa sistemare. La realtà spesso è crudele ed ingiusta, ma aver combattuto per i propri ideali, a fianco dei propri amici è comunque una consolazione, un modo per ristabilire la giustizia.
Annabelle cambierà e sarà la sua dolorosa presa di coscienza a renderla migliore.
Un romanzo che ci porta nei luoghi oscuri dell'animo umano. Per Annabelle crescere significherà diventare consapevole, ma non perdere la purezza o la tenerezza.
"Se la mia vita non era che una nota di una sinfonia infinita, dovevo cercare di farla risuonare il più a lungo e il più forte possibile".
Siamo piccole particelle dell'universo, ma possiamo fare la differenza! Un libro importante che consiglio a grandi e piccoli.
Me ne avevi parlato mentre lo leggevi e già mi avevi convinta: è in WL. Ciao "pazza sognatrice!" :)
RispondiEliminaCiao amica! Leggilo, leggilo, leggilo!
EliminaCiao Lea dopo quel breve scambio di battute su Facebook ho recuperato subito il libro. Ho letto tempo fa "Il buio oltre la sirpe" e quindi ho altissime aspettative. Molto bella l'idea del sassolino... mi sa di romantico e poi mai dire mai può darsi che capiti proprio nelle mani giuste!
RispondiEliminaComplimenti per le belle parole mi hai convinta ancora di più, poi ti farò sapere! Baci Rosa
Ciao cara Rosa,
Eliminanon vedo l'ora di scoprire se ti piacerà, ma allo stesso tempo ne sono convinta. Magari per i sassi farò un post a parte, sul libro che me li ha ispirati.
A presto
Mi piace l'idea! Aspetto il post! Buona giornata!
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