Ogni libro di Sara Rattaro è un fiume di emozioni che scorrono senza freni, e questa è l'ennesima conferma della sua grande capacità nel creare immediata empatia con i suoi personaggi.
Sara Rattaro torna e lo fa con una storia che pur nella sua semplicità, arriva dritta al cuore.
Sara è maestra nel tratteggiare dei personaggi che vivono storie quotidiane, rendendoli "di famiglia" agli occhi del lettore. Impossibile non provare empatia, non affezionarsi ai suoi protagonisti, perché in ognuno di loro c'è qualcosa di noi o di qualcuno con cui abbiamo condiviso un tratto di strada. Le sue storie raccontano l'amore in tutte le sue sfaccettature, amori che cullano, che distruggono o che risanano.
In questo romanzo la Rattaro ci racconta l'amicizia tra due donne, Fosca e Valeria, che nasce casualmente sul tetto di un palazzo che domina Genova, la Superba, città che in questo romanzo a tratti si fa lei stessa personaggio: attraverso le frasi in corsivo che abitualmente intervallano la narrazione nei romanzi di Sara, Genova si racconta e racconta la sua gente che tanto le somiglia, con le sue storie fatte di resilienza, forza e caparbietà, ma soprattutto fierezza.
E così sono le sue donne, entrambe vittime di un abbandono tanto incomprensibile quanto doloroso, che trovano conforto nel potersi aprire una con l'altra. Questa però non è solo la storia di Fosca e Valeria, ma anche di Lorenzo, Sergio, Ale, Fabrizio, e poi il padre di Valeria, che pur essendo un personaggio secondario, a me è entrato nel cuore per il suo smisurato amore per la figlia.
Uomini che restano e uomini che vanno, uomini che vanno pur rimanendo e uomini che restano pur andandosene. I capitoli si alternano dando voce a Fosca e Valeria, al racconto del vuoto generato dalla loro perdita e alla grande forza d'animo nel voler ritornare a sorridere, fino ai due capitoli finali nei quali si raccontano due degli uomini di questa storia, Ale e Fabrizio, capitoli che mi hanno commossa alle lacrime, degna chiusura di un romanzo che mi ha travolta come un fiume in piena. Lorenzo è un personaggio presente in maniera discreta lungo tutto il libro, per il quale faticavo a prendere posizione, fino a quel capitolo conclusivo nel quale apre il suo cuore e si mette a nudo, portandoci a vivere a ritroso la storia di Fosca e riconsiderandola nella sua interezza.
Non vi voglio raccontare nulla di più di quanto succede, perché è un romanzo che va letto e vissuto ed ognuno di voi ci troverà qualcosa di diverso, ma allo stesso modo prepotentemente emozionante.
Ringrazio Sperling & Kupfer per avermene inviato copia.
Titolo: Uomini che restano • Autore: Sara Rattaro • Editore: Sperling & Kupfer • N.pagine: 250 • Anno di pubblicazione: 2018 • Copertina rigida € 16,90 • Ebook € 9,99
TRAMA
All'inizio non si accorgono nemmeno l'una dell'altra, ognuna rapita dal panorama di Genova, ognuna intenta a scrivere sul cielo limpido pensieri che dentro fanno troppo male. Fosca e Valeria si incontrano per caso nella loro città, sul tetto di un palazzo dove entrambe si sono rifugiate nel tentativo di sfuggire al senso di abbandono che a volte la vita ti consegna a sorpresa, senza chiederti se ti senti pronta. Fosca è scappata da Milano e dalla confessione scioccante con cui suo marito ha messo fine in un istante alla loro lunga storia, una verità che per anni ha taciuto a lei, a tutti, persino a se stesso. Valeria nasconde sotto un caschetto perfetto e un sorriso solare i segni di una malattia che sta affrontando senza il conforto dell'uomo che amava, perché lui non è disposto a condividere con lei anche la cattiva sorte. Quel vuoto le avvicina, ma a unirle più profondamente sarà ben presto un'amicizia vera, di quelle che ti fanno sentire a casa. Perché la stessa vita che senza preavviso ti strappa ciò a cui tieni, non esita a stupirti con tutto il buono che può nascondersi dietro una fine. Ti porta a perderti, per ritrovarti. Ti costringe a dire addio, per concederti una seconda possibilità. Ti libera da chi sa soltanto fuggire, per farti scoprire chi è disposto a tutto pur di restare al tuo fianco: affetti tenaci, nuovi amici e amici di sempre, amori che non fanno promesse a metà.
Sara Rattaro torna e lo fa con una storia che pur nella sua semplicità, arriva dritta al cuore.
Sara è maestra nel tratteggiare dei personaggi che vivono storie quotidiane, rendendoli "di famiglia" agli occhi del lettore. Impossibile non provare empatia, non affezionarsi ai suoi protagonisti, perché in ognuno di loro c'è qualcosa di noi o di qualcuno con cui abbiamo condiviso un tratto di strada. Le sue storie raccontano l'amore in tutte le sue sfaccettature, amori che cullano, che distruggono o che risanano.
In questo romanzo la Rattaro ci racconta l'amicizia tra due donne, Fosca e Valeria, che nasce casualmente sul tetto di un palazzo che domina Genova, la Superba, città che in questo romanzo a tratti si fa lei stessa personaggio: attraverso le frasi in corsivo che abitualmente intervallano la narrazione nei romanzi di Sara, Genova si racconta e racconta la sua gente che tanto le somiglia, con le sue storie fatte di resilienza, forza e caparbietà, ma soprattutto fierezza.
E così sono le sue donne, entrambe vittime di un abbandono tanto incomprensibile quanto doloroso, che trovano conforto nel potersi aprire una con l'altra. Questa però non è solo la storia di Fosca e Valeria, ma anche di Lorenzo, Sergio, Ale, Fabrizio, e poi il padre di Valeria, che pur essendo un personaggio secondario, a me è entrato nel cuore per il suo smisurato amore per la figlia.
"Le famiglie non si possono inventare, si devono sentire."
Uomini che restano e uomini che vanno, uomini che vanno pur rimanendo e uomini che restano pur andandosene. I capitoli si alternano dando voce a Fosca e Valeria, al racconto del vuoto generato dalla loro perdita e alla grande forza d'animo nel voler ritornare a sorridere, fino ai due capitoli finali nei quali si raccontano due degli uomini di questa storia, Ale e Fabrizio, capitoli che mi hanno commossa alle lacrime, degna chiusura di un romanzo che mi ha travolta come un fiume in piena. Lorenzo è un personaggio presente in maniera discreta lungo tutto il libro, per il quale faticavo a prendere posizione, fino a quel capitolo conclusivo nel quale apre il suo cuore e si mette a nudo, portandoci a vivere a ritroso la storia di Fosca e riconsiderandola nella sua interezza.
"Non esiste una sola verità, ne esistono tante versioni. Dipende da cosa sappiamo, da quello che riusciamo a vedere e da quello che abbiamo voglia di ascoltare."
Non vi voglio raccontare nulla di più di quanto succede, perché è un romanzo che va letto e vissuto ed ognuno di voi ci troverà qualcosa di diverso, ma allo stesso modo prepotentemente emozionante.
Ringrazio Sperling & Kupfer per avermene inviato copia.
Beh...me lo presti?
RispondiEliminaLea
Certamente!
Eliminaè di sicuro tra i prossimi che leggerò! bellissima recensione Stefy davvero sentita.
RispondiEliminaGrazie Chicca, sono sicura che lo amerai molto.
EliminaBacio
Sara è una garanzia!
RispondiEliminaSempre! Non sbaglia un colpo
EliminaL'ho ordinato sarà la mia prossima lettura prima di tempo di Libri! Non vedo l'ora di conoscerla!
RispondiEliminaSarà una bellissima lettura, ne sono certa!
EliminaLeggo e vorrei rileggere questa perla! L'ho amato follemente e la tua recensione rende pienamente giustizia ad un libro che tutti - e sottolineo tutti - dovrebbero leggere!
RispondiEliminaGrazie Cristina! Il tuo commento mi fa particolarmente piacere perché tu sai benissimo quanto sia difficile rendere giustizia al contenuto di queste pagine e concordo con te sul fatto che questo è un libro da leggere. Punto.
Eliminanon vedo l'ora di cominciarlo anche io, bellissime parole Bacci
RispondiEliminaGrazie Chiara ;*
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