[Le BB leggono...] Stephen King - Il miglio verde

Siamo giunti al mese di dicembre, il mese delle lucine colorate, degli addobbi, delle feste in famiglia.
Potevano le Bancarella Bloggers essere così scontate da scegliere come autore qualcuno che tratti di questi argomenti? Giammai! E infatti, l'autore che ci accompagnerà per questo ultimo mese dell'anno è il RE, Stephen King. A me l'onore di aprire le danze con un libro che ho amato follemente alla sua prima uscita e che ho scelto di rileggere, visto che sono passati parecchi anni dalla sua prima pubblicazione.

TRAMA
Il miglio verde è un romanzo scritto da Stephen King e pubblicato nel 1995. Originariamente era costituito da una serie di 6 volumi. Nel penitenziario di Cold Mountain, lungo lo stretto corridoio di celle noto come "Il Miglio verde", i detenuti come lo psicopatico "Billy the Kid" Wharton o il demoniaco Eduard Delacroix aspettano di morire sulla sedia elettrica, sorvegliati a vista dalle guardie. Ma nessuno riesce a decifrare l'enigmatico sguardo di John Coffey, un nero gigantesco condannato a morte per aver violentato e ucciso due bambine. Coffey è un mostro dalle sembianze umane o un essere in qualche modo diverso da tutti gli altri?




Titolo: Il miglio verde • Autore: Stephen King • Editore : Sperling & Kupfer • N.pagine:556 • Anno di pubblicazione: 1995 • Copertina flessibile € 11,90 • Ebook € 7,99


Dovete sapere che King è uno dei miei autori del cuore, la sua maestria nel delineare la psicologia dei personaggi è unica e la sua abilità nel sondare i recessi più oscuri dell'animo umano ne fanno un autore imperdibile, da leggere almeno una volta nella vita. Fortunatamente è anche un autore prolifico e c'è stato un periodo della mia vita nel quale leggevo praticamente solo libri suoi. Proprio in quel periodo venni a conoscenza di un suo esperimento letterario: la pubblicazione di un "serial thriller", cioè di un thriller pubblicato a puntate, con uscita mensile. Ovviamente mi ci sono buttata a pesce e ricordo l'ansia di attendere l'uscita della nuova puntata per sapere come proseguiva la storia e la frenesia con cui leggevo il nuovo libricino. Ognuna di queste uscite si aggirava sulle 110 pagine, che divoravo avidamente in poche ore. Ho amato ogni singola parte di questo romanzo, così diverso dalle sue altre produzioni, ma sicuramente tra i suoi migliori lavori, se non IL migliore.
In questo romanzo King tocca varie tematiche: il diritto di decidere per la vita altrui, il significato di colpa, il razzismo, la violenza inaccettabile e quella giustificabile, e lo fa in modo da far riflettere il lettore su quanto sia difficile dare un giudizio univoco. 
La voce narrante è quella di Paul Edgecombe, guardia carceraria all'epoca dei fatti, e attualmente ospite di una casa di riposo, tormentato dai ricordi degli avvenimenti che hanno travolto la sua esistenza nel lontano 1932. Il doppio piano temporale aiuta a far aumentare la tensione e la voglia di scoprire come sono andati realmente i fatti e la parte del Paul anziano è resa in maniera sublime, con le imprecisioni tipiche di chi ha vissuto talmente tanto da non poter ricordare nel dettaglio ogni particolare, se non quelli che lo hanno segnato maggiormente.
Se avete visto la meravigliosa e fedele trasposizione cinematografica, conoscete bene la storia di John Coffey, il gigante nero arrestato mentre urlava tenendo tra le mani due bambine orrendamente seviziate, che per tutto il periodo della sua detenzione non ha mai dato segno di essere un violento, ma certamente un'anima dannata; la storia di Eduard Delacroix e del suo topolino ammaestrato Mr.Jingles; la storia dell'infimo William Wharton e della sua perfidia; le storie delle guardie carcerarie che prestavano servizio in quel periodo al Blocco E del penitenziario di Cold Mountain, quello che custodiva la terribile "Old Sparky", la sedia elettrica sulla quale si concludevano le vite di pericolosi assassini.
Se avete visto il film, ma non avete letto il libro, quello che vi manca sono le minuziose descrizioni degli ambienti, talmente minuziose da fartici entrare dentro e sentirne gli odori, e le descrizioni particolareggiate degli stati d'animo dei vari protagonisti; vi manca la magia di provare rabbia e indignazione, di riuscire ad affezionarvi anche ad un topolino di campagna e temere per la sua sorte, e il privilegio di emozionarvi fino alle lacrime solo tenendo in mano un libro.
Io vi assicuro che ho pianto quando ho letto l'ultima parte del libro all'epoca della sua uscita, ho pianto guardando il film e ho pianto di nuovo, copiosamente, durante questa rilettura. 
Questo è un libro che consiglio veramente a tutti, un capolavoro della narrativa che a mio giudizio va assolutamente letto. 
Se non lo avete ancora fatto, non privatevi di questo grande piacere, leggetelo.
Il prossimo appuntamento con Stephen King è per venerdì prossimo, sul blog Silenzio, sto leggendo con la recensione de "La bambina che amava Tom Gordon".



Commenti

  1. Oggi inizio a leggere King, il mio primo libro di King, speriamo bene!

    RispondiElimina
  2. Anche io ho avuto una fase "solo King", incentiva sicuramente dall'avere comodamente e gratuitamente a disposizione tutta la sua bibliografia: mi bastava entrare nella camera del fratello della mia migliore amica per poter spaziare tra un'infinità di titoli! E mentre il povero ragazza se ne stava a Bologna per studiare, io attingevo alla sua riserva di romanzi! Che dire? King è il re, ma tu, in questo caso, sei stata regina nel trasmetterci le emozioni che questa storia riesce a trasmettere!
    Ecco sì, brava, fai screen che quando ti ricapita che io ti faccia un complimento in pubblico?

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ecco spiegata l'allerta meteo!
      Scherzi a parte, sono felice di essere riuscita nell'intento di far capire quanto questa storia continui ad emozionarmi. Grazie!

      Elimina
  3. Asciugo qui in salotto (hai bagnato dappertutto con le tue lacrime) poi vado a dargli un'occhiata. Quanti sono? Sette libricini? E che sarà mai? Arrivo in fondo all'epopea di Gilgamesh, passo dal La ferrovia sotterranea e approdo al primo volumetto (intorno a Pasqua).
    Speriamo che Lea mi rinnovi il prestito. Ci metti una buona parola tu?

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ah, a proposito, bellissima recensione. 😙

      Elimina
    2. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

      Elimina
    3. Non hai asciugato bene, sono rimaste gocce sparse. Con Lea ho già messo parolina e i sette libricini non si muovono da casa. Se poi tu volessi regalarmi la versione in volume unico...

      Elimina

Posta un commento