[Le BB leggono] Stephen King - Cuori in Atlantide

Trama: Il romanzo, simbolico e allusivo già a partire dal titolo - un popolare gioco di carte e il nome in gergo del Vietnam -, è composto da cinque episodi consequenziali e tra loro collegati, ambientati nei decenni che vanno dal 1960 al 1999. Ciascuno è profondamente radicato nel periodo iniziale e pervaso da fantasmi, quasi tutti di guerra. Ciascuno contiene occulte premesse che si sviluppano poi in maniera bizzarra e inaspettata. E un legame sottile e a tratti subliminale li percorre tutti, fino a un epilogo pacato e pacificatore.
 
Titolo: Cuori in Atlantide
Autore: Stephen King
Casa editrice: Sperling & Kupfer
Anno pubblicazione: 2000
Pagine: 584
 
Oggi è il mio turno di parlarvi di Stephen King, un autore che per me è stato una rivelazione. Insieme a lui mi sembra di percorrere una strada che non so ancora dove potrà condurmi, ma ad ogni nuovo romanzo si amplifica dentro di me la sensazione di stupore misto ad ammirazione per la sua maestria narrativa. La trama descritta sopra non dice molto delle vicende narrata, anche perché il libro è composto da cinque diversi racconti, seppur strettamente legati da un filo rosso. Si parla di adolescenza, di giovinezza e infine di età adulta. Forse il racconto più bello è il primo, ma ogni racconto trova una sua pienezza alla luce del racconto che lo segue, come un gioco ad incastro o un puzzle del quale puoi vedere il disegno solo alla fine.
Non sono racconti horror, ma l'orrore li abita, reso tangibile dal presagio di qualcosa di negativo che se ne sta nascosto in un posto oscuro, che sporca l'anima. L'orrore che ci racconta King è quello presente in ognuno di noi: un gesto che abbiamo compiuto, un pensiero che abbiamo avuto, un'omissione o una bugia, il non aver messo fine ad una situazione. Quella macchia che portiamo impressa dentro, quella singola occasione e il non averla colta, poi ci definirà per il resto della nostra vita. In negativo e in positivo. Questo grande autore ci racconta proprio di quei momenti emblematici di transizione e li descrive con una precisione e con una finezza introspettiva che lascia a bocca aperta. L'amore di una madre per il figlio, con tutti i suoi limiti e i suoi lati inconfessabili, il passaggio dall'adolescenza all'età adulta, che non è mai, mai indolore. Ad ogni azione corrisponde un'azione uguale e contraria, come ad ogni non azione. E su ogni cosa si allunga lo spettro della guerra in Vietnam (o Atlantide) che c'è anche quando non c'è; si annuncia come una voce di dormitorio all'università e via via cresce e diventa reale e lo resta anche quando oramai è un ricordo. La guerra è un'allucinazione da svegli, un film in technicolor a volume troppo alto, con odori e corollario di viscere al vento e altri particolari raccapriccianti. Eppure a King non serve nemmeno indugiare troppo su queste scene, perché la sua visione spazia, con precisione chirurgica, all'interno delle teste, nei pensieri e nei ricordi dei suoi personaggi.
La lotta è sempre quella, del bene contro il male, ma non è sempre facile identificare il nemico, perché puoi scoprire guardandolo, che è il tuo viso allo specchio.
Un romanzo veramente bellissimo, acuto, amaro e allo stesso tempo dolcissimo.
Tanto altro vorrei dire, ma mi riservo di farlo con il tempo, poiché tornerò con una certa frequenza ad analizzare le tematiche presenti nei libri di King, con quella gioia difficile da contenere del lettore che ha trovato una vena d'oro.
 



 

Commenti

  1. Ne abbiamo parlato, questo libro, che è l'unico di King che ho letto, pur lontano dalla mia comfort zone, mi ha stregato. Ne ho un ricordo amaro e dolcissimo insieme. Proprio come scrivi tu. Bellissime parole, come sempre.

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    1. Ma allora Tessa devi passare ad un altro libro di King! Io vado avanti e poi ti dico. ;-)

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  2. Mi duole ma tanto tanto ammettere che non l'ho letto.

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    1. Non è un problema: lo leggerai e ti farà meno male...anzi ne parlerai ispirato in una bella recensione.

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  3. Recensione perfetta Lea. Cuori in Atlantide è una delle mie raccolte preferite del re, la consiglio a tutti.

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    1. Grazie Nadia! Nel 2017 ho scoperto questo grande scrittore: meglio tardi che mai giusto?

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