TRAMA
Il mondo intorno a lei è fatto solo di suoni, rumori, voci. Ed è grazie a quelle voci frammentarie e confuse che Amber Reynolds capisce di aver avuto un incidente d’auto e di essere in una stanza di ospedale. In coma. Amber non ricorda nulla di quanto le è accaduto, e una domanda la perseguita da subito: com’è possibile? Io non guido quasi mai… Poi, tra quelle voci ne riconosce due, che diventeranno il suo unico contatto con l’esterno. Quelle di suo marito e di sua sorella. Ignari che Amber li possa sentire, i due discutono, litigano, rivelano dettagli e indizi. E lei si rende conto di non potersi fidare. Entrambi hanno qualcosa da nascondere. E, forse, non sono un'ancora di salvezza, bensì un pericolo vicino e insidioso. No, l’unico modo per scoprire cosa le è successo è ricostruire nella sua mente, passo dopo passo, gli eventi dell’ultima settimana, fino al momento dell’«incidente». Ma Amber ha paura. È impotente, in balia di chi le sta intorno. Come l’uomo che si accosta al suo letto la sera, quando gli altri sono andati via. E che le sussurra all’orecchio velate e inquietanti minacce…
Amber deve svegliarsi, prima che sia troppo tardi.
Perché anche lei ha un segreto da proteggere.
Anche lei ha un piano da portare a termine.
Amber deve svegliarsi, prima che sia troppo tardi.
Perché anche lei ha un segreto da proteggere.
Anche lei ha un piano da portare a termine.
Titolo: Ogni piccola bugia • Autore: Alice Feeney • Editore: Nord • N.pagine: 336 • Data di pubblicazione: 31 agosto 2017 • Copertina Rigida € 16,90
E dopo le impressioni di Laura del blog La Libridinosa eccomi a parlarvi del trhriller che abbiamo letto praticamente in contemporanea.
Questo libro mi ha incuriosita da subito per la trama intrigante e per la copertina vagamente inquietante, con quello spicchio di viso che ti osserva e i segni sulla parte bianca che ricordano un foglio calpestato.
Mi affascinava il fatto che la protagonista avesse una parte passiva nella storia, una donna in coma che può sentire quello che le succede intorno senza aver la possibilità di comunicare. Mi sono chiesta spesso cosa si provasse a sentire la vita che ti scorre intorno senza realmente viverla, a raccogliere le confessioni di chi è certo di non poter essere capito e non potervi reagire.
Questo è esattamente quello che succede alla protagonista, Amber, che entra in coma in seguito a un incidente automobilistico del quale non ricorda nulla e che cerca di ricostruire i ricordi sfuggiti alla sua memoria attraverso le parole di chi si avvicenda intorno al suo letto d'ospedale.
Il romanzo all'inizio scorre piacevolmente in un'alternanza di capitoli nei quali Amber ci racconta gli accadimenti che hanno preceduto l'incidente e le sue giornate trascorse prigioniera del suo corpo, intervallate da pagine di un diario scritto da bambina. Attraverso questi tre piani temporali pian piano le distanze si riducono e i ricordi riaffiorano, in quello che, fin qui, definivo un buon romanzo, scorrevole, a tratti ansiogeno, con una protagonista che spesso si commisera un pochino troppo e che non suscita particolare simpatia. Per questa prima parte del romanzo mi sono trovata a fare diverse considerazioni e congetture, del tipo "Ma quanto è stronza la tipa per cui lavora?" "Ma niente niente Amber è mentalmente disturbata?" "Ma quanto è ipocrita la sorella?".
Arrivata circa a metà libro, quando credevo di avere più o meno tracciato il quadro della situazione e mi ero detta che si trattava sì di un buon romanzo, ma che mi sarei aspettata qualcosa in più, ecco che...BOOOOM! la situazione si capovolge, quello che avevo pensato fino a quel momento completamente cancellato a favore di nuove teorie, nuove congetture e un nuovo quadro delineato. E poi, un nuovo capovolgimento, un'altra rivelazione che sconvolge quello che fino ad un attimo prima era scontato, al punto da indurmi a mollare tutto quello che stavo facendo per arrivare quanto prima a girare l'ultima pagina e scoprire quale fosse la verità di quella storia. E finalmente, ecco l'ultimo capitolo, l'epilogo, che ho letto con il sorriso che affiorava perché finalmente il cerchio si chiudeva...fino ad arrivare alle ultime otto righe (sì, avete letto bene, righe) e alzare gli occhi, con il sorriso ormai spento in favore di un rilassamento mandibolare senza precedenti, e pensare "E quindi?". Rileggere le fatidiche otto righe almeno altre otto volte e pensare "O è previsto un seguito o questa autrice è dannatamente diabolica e mi ha presa in giro per l'ennesima volta."
Un esordio davvero notevole, un'autrice che spero vivamente di rileggere presto; un romanzo che consiglio vivamente a tutti coloro i quali amano essere spiazzati durante la lettura.
Ringrazio la Editrice Nord per avermi inviato la copia del romanzo in anteprima.
Sono curiosissimo.
RispondiEliminaSono a metà e, per ora, pochi scossoni e troppi echi di Gone Girl.
Voglio rimanare a bocca aperta, però.
Recensione bellissima.
Grazie Michele,
Eliminain effetti fino a metà la narrazione procede liscia, dalla metà in poi inizi a dover considerare nuove chiavi di lettura.
Poi, quando ne parlerai, passerò a controllare lo stato delle tue mandibole ;)
Da leggere proprio per vedere i vari boom che ha questa storia ^_^
RispondiEliminaCertamente! Tieni duro per la prima metà, il bello viene dopo
EliminaBacio
Intrigante, assai!
RispondiEliminaDa un po' non mi trovavo spiazzata durante la lettura.
EliminaUn abbraccio
Mi incuriosisce e non poco! :)
RispondiEliminaNon ti resta che leggerlo ;)
EliminaBacio
BOOOOMMMM!!! Però adesso chiudi la bocca che è pieno di mosche in giro =D
RispondiEliminaMetà delle mosche in circolazione sono nella tua =D
EliminaDa acquistare assolutamente! Segno il titolo e corro in libreria!
RispondiEliminaBrava! Poi passa a darmi le tue impressioni ;)
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