Cose che non voglio dimenticare - Lara Avery


Trama: "Se stai leggendo queste parole, probabilmente ti stai chiedendo chi sei. Sei me, Samantha Agatha McCoy, in un futuro non troppo lontano. Sto scrivendo queste righe per te. Dicono che la mia memoria non sarà più la stessa, che comincerò a dimenticare le cose. Per questo ti scrivo. Per ricordare." Samantha aveva in testa un piano ben preciso. Per prima cosa vincere il campionato nazionale di dibattito, poi trasferirsi a New York e diventare un affermato avvocato per i diritti umani. E infine, ovviamente, conquistare Stuart Shah, il ragazzo di cui è pazza. Tra lei e i suoi progetti però si mette in mezzo la rara malattia genetica di cui è affetta e che poco alla volta – così dicono i medici – le porterà via la memoria e la salute. Ma tutto si può dire di Sammie tranne che sia una diciassettenne che si abbatte facilmente. A un destino tanto assurdo, infatti, decide di opporsi con tutte le sue forze. E lo fa nell'unico modo che conosce: scrivendo. In un diario assolutamente non convenzionale, indirizzato alla sua futura sé e ribattezzato Libro delle cose che non voglio dimenticare, inizia ad annotare tutti i momenti belli (e meno belli) della sua vita: dal riavvicinamento al suo più vecchio e caro amico ai mille modi che lui si inventa per farla ridere, al primo romanticissimo appuntamento con il suo grande amore. E poi, ancora, dalle persone che le hanno spezzato il cuore e quelle che glielo hanno "aggiustato". Perché se davvero lei dovrà andarsene presto, almeno lo farà con la consapevolezza di aver prima assaporato tutto ciò che la vita poteva regalarle. Un romanzo tenero e delicato, una storia struggente che non abbandonerà facilmente il lettore, neanche dopo che avrà letto l'ultima pagina e riposto il libro sullo scaffale.
Titolo: Cose che non voglio dimenticare
Titolo: Lara Avery
Casa editrice: Mondadori
Anno pubblicazione: 2017
Pagine: 307
Ho accettato di leggere questo libro prima ancora di conoscerne la trama, uno di quei rari casi, almeno per quanto mi riguarda, in cui è la cover a fare la differenza. Ringrazio Mondadori e Anna Da Re per avermelo fornito in versione ebook. Apro e chiudo parentesi: questa cosa che ogni settimana Mondadori mi offra di scegliere tra una selezione di libri appena usciti mi fa sentire privilegiata e felice, senza contare che pubblica molti autori che amo e quindi a breve arriverà un libro che attendo da un anno. Di chi sarà mai? (Il primo che indovina vince un segnalibro).
Tornando a questo romanzo di Lara Avery posso dire che l'ho terminato da cinque giorni, ma sono stata a rifletterci sopra un po' per poi giungere ad un'importante conclusione. Spesso mentre leggo certi libri ne sento subito le qualità: hanno un messaggio importante e sono scritti nel modo giusto. Sembra che si accenda la luce al neon con scritto "Attenzione: alta letteratura". Altre volte invece chiaramente il libro mi sta piacendo, ma temo di cadere in facili trappole. L'autrice è stata furbetta? Il libro è troppo romantico? Oppure "Oddio, sto piangendo!!! Sarò diventata melensa?"
Ma se invece fosse giusto tributare un valore ad un libro solo per quello che emotivamente ti ha dato, senza stare troppo a filarci sopra? Perché a dirvela tutta con questo libro ho pianto e singhiozzato e cavolo se mi è piaciuto! Perché non piangi e singhiozzi per qualcosa che è carino, piangi quando ti senti molto coinvolto. Anche questa volta mi sono trovata al cospetto di un libro per ragazzi (o young adult se preferite) con una trama tristissima: la protagonista è affetta da una terribile malattia, la Niemann-Pick Tipo C, che provoca il decesso quasi sempre prima dei venti anni. Samantha all'inizio sembra ottimista ed ancora in salute e scrive un diario per la futura se stessa. Fino quasi metà libro sembra la storia di un'adolescente come tante, con i suoi problemi e le sue storie d'amore. Sammie è tutta protesa verso il futuro, verso l'università e ha scarse attitudini a socializzare con i coetanei, soprattutto alle feste o in altre situazioni "poco strutturate". E' un'adolescente già adulta: tutto deve essere perfetto e sotto controllo, quando niente potrà più esserlo. Una protagonista profondamente umana, fragile e combattiva con dei genitori e dei fratelli che non sono da spot televisivo, ma veri e pieni di difetti e di doti.
Da metà libro in poi tutto cambierà: non voglio spoilerare, ma ho amato il fatto che il libro abbia due anime: quella dello ya, con le cotte, i tremori e gli errori e l'altra anima, quella di un libro che è un inno alla vita, che parlandoti d'amore ti dice al tempo stesso che ogni cosa ha un termine, ma non per questo gli istanti che vivi sono meno belli.
Ho chiuso il libro con un groppo in gola e al tempo stesso un senso di pace.

"A volte la vita è davvero terribile. A volte ti porta una malattia strana. A volte invece è davvero bella, ma mai in modo semplice."

Voto: 4






Commenti

  1. Ho già sentito parlare di questo libro, però mi spaventa un poco lo ya iniziale anche se la seconda parte mi intriga parecchio. Lo metto in lista ^_^

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ciao Patrizia, il libro è bello, ma prepara una scorta di fazzoletti.

      Elimina
  2. A me ricorda sempre troppo Colpa delle stelle (che ho poco apprezzato, lo sanno anche i muri), ho un pregiudizio verso i romanzi che parlano anche di malattia. Mi sa che passo.
    (Aspetti...Fabio???). Bacio.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ciao Tessa,
      non ho letto Colpa delle stelle...mi è bastato il film.
      ;-)

      Elimina
  3. Le tre "stelle" di Laura mi avevano fatto titubare, ma mi sa che lo prenderò in considerazione. Sono sempre in cerca di YA belli. :)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Io pure sono sempre alla ricerca di ya belli! Voglio libri validi da consigliare ai giovani.

      Elimina
  4. Mi piace la copertina, mi piace il titolo e ora che me l'hai presentata mi piace anche la trama.
    Io amo i libri che fanno stare male, sono masochista o scaccio demoni?
    Questo comunque finisce nella wish list, grazie Lea

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ciao Chiara! Ogni tanto un libro come questo fa bene: ci fa ricordare quanto siamo fortunati a vivere la nostra quotidianità.
      Bacio

      Elimina
    2. Assolutamente sì.
      Se non lo hai già letto ti consiglio "I 10 mesi che mi hanno cambiato la vita", preso al mercatino del libro per Anna ma me lo sono divorato io ieri sera... con la mia scorta di fazzoletti si intende ;-)

      Elimina
  5. Risposte
    1. E io curiosa di leggere presto la tua opinione in merito.

      Elimina

Posta un commento