TRAMA
Secondo i meteorologi, l'estate sarà fredda e piovosa. E una Madrid silenziosa e soprattutto fresca è ciò che serve a un giornalista per concentrarsi sulla stesura del suo romanzo. Peccato, però, che i meteorologi si siano sbagliati e ad agosto la città diventi un deserto d’asfalto infuocato. Il giornalista è stremato dal caldo e completamente privo di idee. Ma tutto cambia quando, per caso, trova il mazzo di chiavi della portinaia del suo condominio, anche lei partita per le vacanze. La tentazione è troppo forte e il giornalista lo usa per entrare negli appartamenti dei vicini. Comincia così uno strano vagabondaggio alla scoperta dei mondi celati dietro le porte chiuse: dall'attico spoglio dell'attore fallito, che mente alla famiglia dicendo di essere diventato un divo, alla casa della signora Margarita, piena dei ricordi che l'Alzheimer le ha portato via. Ma sono i segreti di Simón, l'inquilino del quinto piano, ad attrarre maggiormente l'attenzione del giornalista. Perché da trent'anni, ogni 20 settembre, Simón fa pubblicare sul giornale una lettera per Ana, la moglie morta troppo presto… e non per cause naturali. Ana è caduta dal balcone. È stato un incidente? O forse qualcuno l'ha spinta? Per il giornalista, capire che cosa sia accaduto ad Ana diventa quasi una missione. Come se ricostruire quella vecchia storia fosse l'unico modo per ritrovare l'ispirazione perduta. Inizia così a riannodare i fili di quel matrimonio celebrato nell'amore e minato dalla gelosia; di quella donna fragile e misteriosa; di quell'uomo devoto fino all'ossessione. Per poi rendersi conto che, spesso, la realtà è più sorprendente di un romanzo…
Titolo: L'anno senza estate
Autore: Carlos Del Amor
Editore: Nord
N.Pagine: 266
Anno pubblicazione: 2016
ISBN: 9788842927143
Il 2013 si preannuncia un anno senza estate, come lo era stato il 1816, che aveva visto nascere il famoso "Frankenstein" di Mary Shelley. Anche nel 2013 uno scrittore ha in germoglio una nuova storia, che però fatica a decollare e si ritrova in una Madrid vuota e afosa, combattuto tra il senso di perdita per la morte del padre e il sentimento di euforia che porta con sè una nuova vita che germoglia. La sua compagna, incinta, trascorre l'estate dai suoi genitori, mentre lui rimane a lavorare in una città svuotata e la sera rientra nel suo appartamento, l'unico abitato di tutto il condominio.
Una sera, lo scrittore che abitualmente studia le esistenze dei suoi condomini dal terrazzino di casa sua, trova sul pianerottolo un mazzo di chiavi: quelle di tutti gli appartamenti del suo condominio fantasma, sicuramente perse dalla portinaia prima di partire anch'essa per le ferie.
La tentazione fa l'uomo ladro, e lo scrittore decide di provare a rubare le esistenze dei suoi vicini, introducendosi negli appartamenti vuoti, notte dopo notte.
Se la prima cosa che salta ai suoi occhi è quanto può essere diverso un appartamento con uguale metratura e disposizione a seconda di chi lo abita, la cosa che più lo sconcerta e lo intriga è scoprire quanta vita sia racchiusa tra quelle mura, e quanto quelle esistenze siano diverse da quello che ognuno lascia intendere nella propria vita sociale.
"Inventiamo: lo facciamo di continuo, fino a costruire ricordi nei quali il vissuto e la finzione si fondono in modo tale che, dopo un po' non sappiamo se quelle cose sono successe davvero oppure no."
Attraverso i racconti delle sue incursioni notturne il lettore conosce le vite dell'attore, di Hector, di Amalia, di Margarita in capitoli che alternano la voce del protagonista ad una narrazione in terza persona che dà il quadro completo di quelle esistenze.
Ma sarà il quinto di sinistra l'appartamento che riserva il maggior numero di interrogativi e la morbosità del protagonista nel volerne sapere di più, fin dalla prima incursione durante la quale scopre un portariviste colmo di giornali del 20 settembre degli ultimi trent'anni. Quell'appartamento ha contenuto l'amore di una giovane coppia, Simon e Ana, fino al 20 settembre di trent'anni prima, quando la loro storia si interrompe bruscamente con l'apparente suicidio di Ana, lanciatasi dal balcone del sesto piano. Lo scrittore non si dà pace, incalzato dall'urgenza di conoscere la verità, compie ricerche e passa al setaccio l'appartamento alla ricerca di ogni possibile indizio.
E pian piano anche la traccia del suo libro prende forma.
Un libro che ho letto in un soffio, spinta dalla curiosità di sapere cosa fosse effettivamente successo ad Ana e con un finale che mi ha piacevolmente sorpresa, anche se molto in linea con tutto il libro stesso.
"I pensieri corrono molto più veloci del tempo; in pochi secondi possiamo pensare molte più cose di quelle che saremmo in grado di verbalizzare o di fare."
Sono sincera, io non avrei colto l'opportunità che offre un mazzo di chiavi in un condominio vuoto, non perché non sia curiosa, anzi, ma perché sono pigra e un lavoro di indagine come quello svolto dal protagonista implica un impegno non indifferente e la rinuncia a preziose ore di sonno; sono però felice che l'abbia fatto lui per me, trasformandomi in un voyeur per 266 pagine, standomene comodamente seduta sul divano di casa.
Adesso so di poter tranquillamente lasciare le mie chiavi a casa tua!
RispondiEliminaIo a sapere che vieni a casa mia, invece, mica sto tanto tranquilla...
EliminaCretina!
EliminaBuongiorno Stefania.
RispondiEliminaAnche a me questo libro è piaciuto, e parecchio. Oltre alla storia, abbastanza intrigante e che ha spinto anche me a leggerlo molto in fretta, per la curiosità di sapere cosa fosse successo realmente ad Ana, mi ha conquistato la voce dell'autore, il suo stile (complimenti per la traduzione), un po' diverso dal solito. Non leggo molti autori di lingua spagnola e in effetti mi è sembrato da subito risuonare in modo diverso.
Buona settimana
Ciao Eva. Ti dirò che gli ultimamente dalla Spagna arrivano belle voci, anche Moreno mi era piaciuto tantissimo. E concordo con te sulla traduzione, veramente ottima!
EliminaBuona settimana a te, Stefi
Piaciuto anche a me! Intrigante e scorrevole; c'è solo da sperare che i miei vicini di casa siano un po' meno curiosi del protagonista (sennò la poltroncina ikea in bagno.. come la spiego?). ;)
RispondiEliminaHihihihi! Non sei l'unica ad avere la poltrona in bagno ;). Per quanto riguarda i vicini io con i miei ho poco da star tranquilla: ogni volta che cambio un orario mi chiedono se va tutto bene!
EliminaIl libro invece è stata una piacevole scoperta
Bacioni, Stefi
oh che curiosità!
RispondiEliminaanche io come te non sarei mai andata a sbirciare negli appartamenti dei vicini, però leggerlo attraverso un libro sembra più divertente.
Decisamente divertente e intrigante, Chicca. E un modo diverso di raccontare una storia.
EliminaUn saluto, Stefi
Il voyeurismo...Non credo tu lo intenda
RispondiEliminanel senso letterale del termine ;-p
Mi hai proprio tanto incuriosita...Io non sono affatto pigra (sto macinando km mentre scrivo e leggo), il divano non mi piace più di tanto e forse un pensierino sul quel mazzo di chiavi ce lo farei...E anche sul libro! Brava Stè :-)
Ciao Cuore!
EliminaIo ho la massima stima di chi come te riesce ad essere costante nel praticare attività fisica, io purtroppo manco di costanza (e soprattutto di voglia, hihihihi).
Ovviamente il termine voyeurismo è inteso in senso lato (l'ho messo appositamente in corsivo), anche perchè con quello in senso stretto ho paura di avere brutte sorprese!
Bacio, Stefi
Effettivamente nel senso stretto del termine non ti ci vedo ;-P
EliminaMi hai convinta: lo leggo pure io!
RispondiEliminaLea
E brava Lea!
EliminaSai le sorpresine a sbirciare in casa altrui? Ihihihhh!
RispondiEliminaNon lo so se arriverà mai sui miei scaffali ma la tua recensione mi ha incuriosita...
Eh, potrebbero essere anche sorprese poco piacevoli...ihihihihi!
EliminaBacio
Ciao Stefania,
RispondiEliminaAvendo letto il romanzo, posso leggere subito la tua recensione.
L'idea del romanzo è fresca. La copertina mi piace. Le varie storie che si intrecciano rendono il romanzo molto godibile.
Anche il quadro (con i personaggi raffigurati) che fa incontrare Ana e Simon è particolare.
Così come la bella storia dei genitori di Simon.
Pure la scrittura "giornalistica" (asciutta) dell'autore mi è stranamente piaciuta.
Lettura interessante.
Chiavi sì - Chiavi no: chissà?
Un saluto ne, Ciao, Marina
Oh! Anche a me è piaciuta molto la storia dei genitori di Simon e ho apprezzato lo stile dell'autore che mi ha permesso di leggerlo veramente in un soffio.
EliminaBacioni,Stefi