Trama: Una sera, nel più improbabile angolo di Chicago, due ragazzi di nome Will Grayson si incontrano. Dal momento in cui i loro mondi collidono, le vite dei due Will, già piuttosto complicate, prendono direzioni inaspettate, portandoli a scoprire cose completamente nuove sull'amicizia, l'amore e su loro stessi.
Titolo Will ti presento Will
Autori: John Green & David Levithan
Casa Editrice: Piemme
Anno pubblicazione: 2015
Pagine: 329
Autori: John Green & David Levithan
Casa Editrice: Piemme
Anno pubblicazione: 2015
Pagine: 329
Eccoci giunti al secondo appuntamento della rubrica che condivido con Chiara del blog La lettrice sulle nuvole. Come la scorsa volta, una ha consigliato all'altra un libro da leggere e precisamente un Young adult, un genere che piace moltissimo ad entrambe. Io ho avuto in sorte "Will ti presento Will" di John Green (e David Levithan). Inizialmente ho storto il naso perché dell'autore avevo letto "Cercando Alaska" e a fine lettura ero rimasta un po' in sospeso, con molte domande e pochissime risposte. "Will ti presento Will" è un libro scritto a quattro mani e, come sempre mi capita quando ci sono due voci narranti, mi affeziono sempre più ad una che all'altra, di conseguenza la lettura è andata avanti a balzi: veloce con il primo Will e lenta e meno coinvolta con il secondo.
Protagonisti del romanzo sono due adolescenti con lo stesso nome che in una serata bislacca si incontrano. Will uno, adolescente compassato e laconico (lui si sente uno sfigato e io l'ho trovato invece una voce fuori dal coro molto, molto affascinante) con una famiglia solida e unita alle spalle e un amico, Tiny, che è una forza della natura. Tiny è grasso, allegro, carismatico e felicemente gay. Una di quelle persone che le mode non le seguono, ma le creano. Tiny, all'opposto del suo nome, è eccessivo, strabordante, vitale e meraviglioso; ha anche scritto un musical Tiny Dancer che ha la ferma intenzione di mettere in scena a scuola:
"Tiny Dancer fondamentalmente è la storia della sua vita, solo vagamente romanzata, a parte il fatto che è cantata e giuro su tutto quello che volete che è il musical più gay di tutta la storia umana."
Will due vive in una cittadina poco distante dal primo e ha una vita totalmente diversa. Madre sola, rapporto molto teso con i coetanei, depressione, un'amica che non è un'amica e il desiderio e la paura di poter finalmente dichiarare la propria omossessualità. Quando parla questo secondo Will un'aura grigia scende sul libro e sul lettore: tristezza, malessere e un grande sollievo nel rendersi conto di avere più di 40 anni e di non dover più affrontare questi snodi fondamentali della crescita (chi sono, chi mi piace, cosa voglio, cosa mi aspetto dagli altri e da me stesso...)! Questo Will riassume in se tutti gli aspetti più controversi dell'adolescenza e si è divisi tra la voglia di aiutarlo e quella di scuoterlo e di imporgli un po' di coraggio, quel coraggio e quella forza che fanno invece di Tiny un personaggio che ha saputo volgere tutto in positivo. Bella la scena in cui Will due riflette sui patetici (per lui) tentativi della madre di rifarsi una vita:
"per cui, mamma, la tua vita non è là fuori che ti aspetta, non illuderti che tutto ciò che devi fare è trovarla e portartela a casa. no, la tua vita è proprio qui. e sì, fa cagare"
Questo umorismo amaro mi garba assai, lo definirei il mio preferito: un veloce ridimensionamento che funge da monito e strappa una risata, quasi un'esplosione. Ovviamente la vita non fa (esclusivamente) cagare e Will lo scoprirà quando in quella serata di cui vi parlavo all'inizio conoscerà il suo omonimo e soprattutto Tiny.
Che sviluppi potrà avere la storia? Aspettatevi amori, delusioni, rivelazioni, incomprensioni e riavvicinamenti e un musical finale che si resta increduli nell'apprendere che non esiste nel mondo reale: ma non esiste sul serio? perché non lo mettono in scena? cosa aspettano?
Un libro che accelera e rallenta, che fa ridere e fa pensare e dentro al quale giganteggia Tiny. Non posso dire che il romanzo mi abbia totalmente conquistata, prevalentemente per il mio problema connesso alle voci che si alternano, ma credo sia un libro da leggere e da far leggere per fare una pernacchia al bigottismo, al perbenismo e per cogliere l'esempio di Tiny: accettarsi per quel che si è, senza camminare in punta di piedi, quasi a chiedere scusa, ma rivendicando il proprio modo di essere.
Voto: 3.5
Protagonisti del romanzo sono due adolescenti con lo stesso nome che in una serata bislacca si incontrano. Will uno, adolescente compassato e laconico (lui si sente uno sfigato e io l'ho trovato invece una voce fuori dal coro molto, molto affascinante) con una famiglia solida e unita alle spalle e un amico, Tiny, che è una forza della natura. Tiny è grasso, allegro, carismatico e felicemente gay. Una di quelle persone che le mode non le seguono, ma le creano. Tiny, all'opposto del suo nome, è eccessivo, strabordante, vitale e meraviglioso; ha anche scritto un musical Tiny Dancer che ha la ferma intenzione di mettere in scena a scuola:
"Tiny Dancer fondamentalmente è la storia della sua vita, solo vagamente romanzata, a parte il fatto che è cantata e giuro su tutto quello che volete che è il musical più gay di tutta la storia umana."
Will due vive in una cittadina poco distante dal primo e ha una vita totalmente diversa. Madre sola, rapporto molto teso con i coetanei, depressione, un'amica che non è un'amica e il desiderio e la paura di poter finalmente dichiarare la propria omossessualità. Quando parla questo secondo Will un'aura grigia scende sul libro e sul lettore: tristezza, malessere e un grande sollievo nel rendersi conto di avere più di 40 anni e di non dover più affrontare questi snodi fondamentali della crescita (chi sono, chi mi piace, cosa voglio, cosa mi aspetto dagli altri e da me stesso...)! Questo Will riassume in se tutti gli aspetti più controversi dell'adolescenza e si è divisi tra la voglia di aiutarlo e quella di scuoterlo e di imporgli un po' di coraggio, quel coraggio e quella forza che fanno invece di Tiny un personaggio che ha saputo volgere tutto in positivo. Bella la scena in cui Will due riflette sui patetici (per lui) tentativi della madre di rifarsi una vita:
"per cui, mamma, la tua vita non è là fuori che ti aspetta, non illuderti che tutto ciò che devi fare è trovarla e portartela a casa. no, la tua vita è proprio qui. e sì, fa cagare"
Questo umorismo amaro mi garba assai, lo definirei il mio preferito: un veloce ridimensionamento che funge da monito e strappa una risata, quasi un'esplosione. Ovviamente la vita non fa (esclusivamente) cagare e Will lo scoprirà quando in quella serata di cui vi parlavo all'inizio conoscerà il suo omonimo e soprattutto Tiny.
Che sviluppi potrà avere la storia? Aspettatevi amori, delusioni, rivelazioni, incomprensioni e riavvicinamenti e un musical finale che si resta increduli nell'apprendere che non esiste nel mondo reale: ma non esiste sul serio? perché non lo mettono in scena? cosa aspettano?
Un libro che accelera e rallenta, che fa ridere e fa pensare e dentro al quale giganteggia Tiny. Non posso dire che il romanzo mi abbia totalmente conquistata, prevalentemente per il mio problema connesso alle voci che si alternano, ma credo sia un libro da leggere e da far leggere per fare una pernacchia al bigottismo, al perbenismo e per cogliere l'esempio di Tiny: accettarsi per quel che si è, senza camminare in punta di piedi, quasi a chiedere scusa, ma rivendicando il proprio modo di essere.
Voto: 3.5
Ed ora cosa aspettate? Andate qui da Chiara per scoprire quale libro ha recensito!
Vi saluto proprio con sue parole:
Vi saluto proprio con sue parole:
Perché leggere Will ti presento Will:
La prima cosa che mi viene in
mente è: per conoscere Tiny! E’ un personaggio secondario straordinario, che fa
sorridere anche in contesti dove non avresti voglia. E quanto ce n’è bisogno! E
poi per parlare di inquietudine esistenziale, di genitori non proprio presenti
al massimo, di accettazione per quel che si è e non per quel che la società
vorrebbe. E amicizia. Farlo però col sorriso, alla maniera di John Green. E’ un
libro adatto ai ragazzi ma che una più attempata come me ha apprezzato
tantissimo, proprio per il modo in cui tratta argomenti così impegnativi:
facilmente, semplicemente. Come se fosse normale parlarne, no?
oh Lea, hai espresso meravigliosamente l'idea! A me le due voci alternate piacciono, ma con questo libro all'inizio ho un pochino faticato proprio per il modo in cui è scritta la parte di Will2, senza punteggiatura. Poi però mi ha intrigato forse più dell'altra. E prenoterei già i posti in prima fila per Tiny Dancer, anche ora!!!
RispondiEliminaGrazie Chiara, con le due voci narranti faccio sempre un po' fatica e la vicenda di Will due era proprio tristarella, mentre Will uno mi piaceva un sacco.
EliminaCon il musical di Tiny ho riso un sacco.
Alla prossima!
Lea
quindi a quanto sembra è bello e scorrevole a metà e triste e piatto dall'altro. Una lettura da provare
RispondiEliminaProprio come dici Patrizia! Grazie di essere passata.
Eliminaun caro saluto da Lea
è stato il primo libro di green che ho letto e l'ho adorato. non una metà si e l'altra no. proprio tutto tutto. :)
RispondiEliminaCiao Chicca,
Eliminabeata te! Io con i libri a due voci ne ho sempre una di preferita (sempre sempre).
un saluto da Lea