
Torno
a parlarvi di albi illustrati e credo lo farò sempre più spesso, perché la mia
passione per la lettura passa anche attraverso di loro. Da questo momento in
poi voglio vincere la pigrizia e farlo diventare un appuntamento fisso (ma
evito di specificare la periodicità) e segnalarvi tutti gli albi così belli,
per testo e illustrazioni, da meritare un posto virtuale su un leggio da
tavolo, per riempire gli occhi e la mente di bellezza. Infatti ogni tanto ci
sono degli albi che sono una poesia e non si sa se comprarli per i
figli o per se stessi. Io oramai questa bugia non me la racconto neanche più:
li compro per motivi “professionali” e poi me li tengo vicini vicini, nel caso
ci sia bisogno di un intervento “d’emergenza” in qualche classe o durante
qualche lettura. Sono parte della mia valigia della bibliotecaria.
Ma
veniamo a questo specifico albo edito da Babalibri, “Il postino dei messaggi in
bottiglia”, scritto da Michelle Cuevas e illustrato (splendidamente) da Erin E. Stead .
In
un paese sul mare esiste un postino che si occupa di recapitare tutti i
messaggi in bottiglia che arrivano sospinti dalle onde. A volte per consegnarli
deve compiere un lungo viaggio, a volte alcuni messaggi sono scritti con la
penna intinta nella tristezza, mentre altri invece hanno il potere di rendere
le persone che li ricevono felici perché
“un messaggio può ospitare un tesoro, come un ostrica ospita la perla”.
Il
postino ama molto il suo lavoro, ma non può fare a meno di desiderare che
qualcuno un giorno scriva un messaggio anche a lui, anche se gli sembra un sogno
irrealizzabile. E poi una mattina trova uno strano messaggio:
“Questo invito potrebbe non arrivare in
tempo, ma sto organizzando una festa. Domani, marea della sera, in riva al
mare. Per piacere, verrai?”
Un
messaggio senza mittente e senza destinatario. Il postino cercherà in tutti i
modi di consegnarlo mostrandolo a varie persone in paese fino a quando, visti i tentativi infruttuosi, deciderà di
presentarsi egli stesso alla festa e….
Non
vi dico di più.
Il
testo lieve e poetico si sposa benissimo con le illustrazioni malinconiche e
insieme creano nel lettore un sentimento di fascinazione e di riconoscimento.
Quel sentirsi di tutti, alle volte, solo messaggeri o un tramite e mai
protagonisti degli eventi, quel desiderio di qualcosa di più e poi quella gioia
così grande che quando arriva ti lascia immobile, perché già in quel momento
sai che non tornerà allo stesso modo. Perché non esistono due giornate uguali,
in tutta la vita.
Cosa
intuiranno i bambini al termine di questa lettura? Ancora non lo so di preciso, perché
l’ho testata solo una volta: di sicuro hanno gradito che a fine incontro
regalassi loro una bottiglia con un messaggio dentro. Sono convinta che se
gli adulti credono nella magia (della lettura) poi la possono trasmettere.
Questo è un piccolo grande libro; non precludetevi il piacere di leggerlo
perché pensate di essere fuori età.
Il messaggio in bottiglia che attendete presto o tardi arriverà, ma ricordatevi, per ingannare l’attesa, di
spedirne uno a vostra volta.
Buongiorno Lea, e grazie, dal profondo del cuore grazie per questo raggio di sole mattutino che è stato il tuo post.
RispondiEliminaLa lettura condivisa di albi illustrati, meglio, di *questo tipo* di albi illustrati, è stato un appuntamento fisso tra me e mio figlio negli anni magici di quando era piccolino. Li leggevo ad alta voce, con lui seduto tra le mie gambe, schiena contro petto, braccia ad avvolgerlo, e poi li rileggevo ancora, e poi ci soffermavamo sulle immagini, e poi ci inventavamo finali alternativi... Ora "purtroppo" lui è grande, legge da solo, legge tantissimo, e io cerco (invano) di scacciare la nostalgia di quei momenti solo nostri, in cui non esisteva altro che la mia voce e il suo sguardo sognante.
Ma secondo me non è un caso che i suoi albi preferiti sono le uniche cose "da piccolo" che non ha voluto togliere e mettere in cantina, quando abbiamo rinnovato e fatto spazio alla sua nuova vita da bambino grande, da ragazzino ormai lanciato verso il mondo, fuori dalla sua cameretta. Ogni tanto li ritira fuori (lo vedo dal fatto che sono spostati), li guarda e li rilegge, e secondo me si ricorda dei primi mesi, dei primi anni, in cui ha cominciato a conoscere la magia.
Ogni tanto li tiro fuori anch'io e li rileggo, con amore, perché un libro non è mai solo carta e inchiostro.
Questi erano i nostri preferiti:
"Giordano del faro"
"Una zuppa di sasso"
"La città dei lupi blu"
"La scatola di Penelope"
"I fantastici libri volanti di Mr. Morris Lessmore"
Buona giornata da Eva.
Cara Eva, il tuo commento è bellissimo. Mi ha commossa. Quei momenti non torneranno, ma ce ne saranno di nuovi. Il tempo passa e non si può fermare. Conosco i libri che citi (ad esclusione della scatola di penelope) e il fatto che fossero i suoi preferiti dice molto sul tipo di uomo che diventerà. :)
RispondiEliminaUn abbraccio da Lea
Lea tu riempi la mia anima, la mia mente e i miei occhi di cose bellissime, nuove, sai meravigliarmi sempre.
RispondiEliminaOggi ho scoperto qualcosa che farò mia e ne gioirà anche la mia mamma che tra pochi giorni compirà gli anni :-)
Dirti brava è davvero riduttivo. Ti abbraccio Cuore.
Cuore, mi disarmi e mi stampi un sorriso sognante! Come si risponde ad un commento così????
EliminaCon un abbraccio
Lea
La risposta sta nei tuoi post e nei tuoi pensieri, tra i pochissimi che ormai leggo e che mi lasciano qualcosa che non sia banale, che mi accresce 💕
EliminaBello quello che dici.. di non sentirsi fuori d'età a leggere queste cose.. io mi sentivo così prima di conoscerti..e mi hai fatto apprezzare anche questo aspetto della lettura.. e con Irene lo apprezzo ancora di più. Lea in testa sempre. Un abbraccio
RispondiEliminaLidia mia, con figli è proprio come scrive nel primo commento Eva, ma poi anche quando crescono non si smette mai di apprezzare un bel libro o un albo. C'è bisogno di bellezza. Sempre.
EliminaUn bacio Lea