Canto della pianura - Kent Haruf

Trama: Con "Canto della pianura" si torna a Holt, dove Tom Guthrie insegna storia al liceo e da solo si occupa dei due figli piccoli, mentre la moglie passa le sue giornate al buio, chiusa in una stanza. Intanto Victoria Roubideaux a sedici anni scopre di essere incinta. Quando la madre la caccia di casa, la ragazza chiede aiuto a un'insegnante della scuola, Maggie Jones, e la sua storia si lega a quella dei vecchi fratelli McPheron, che da sempre vivono in solitudine dedicandosi all'allevamento di mucche e giumente. Come in "Benedizione", le vite dei personaggi di Holt si intrecciano le une alle altre in un racconto corale di dignità, di rimpianti e d'amore. In particolare, in questo libro Kent Haruf rivolge la sua parola attenta e misurata al cominciare della vita. E ce la consegna come una gemma, pietra dura sfaccettata e preziosa, ma anche delicato germoglio. 

 Titolo: Canto della pianura
Autore: Kent Haruf
Casa editrice: NN Editore
Anno di pubblicazione: 2015
Pagine: 301

Di alcuni libri ti arriva notizia come portata dal vento, il titolo, il nome dell'autore, coincidenze che si sommano, suggerimenti appena accennati e poi un giorno ti svegli e dici "lo leggo" convinta che sia una tua decisione, ma tutto invece ti ha portato in quella direzione, come in un percorso obbligato. Prima una blogger che stimi (ma che non ti legge mai), poi un'altra gentile e amica con la quale discorri quotidianamente, poi una giovane che scrive in maniera sublime, ma molto enigmatica e infine una con la quale ti confronti e sai di poterti fidare perchè i suoi suggerimenti sono sempre andati a buon fine. Oltre al giochino delle maschere e dei mezzi svelamenti, che è poco più di un vezzo, ora mi trovo a parlare di un libro che è particolare, per tematica ed ambientazione. Sono sempre molto cauta con la letteratura americana, non per pregiudizio, ma per la difficoltà di capire una realtà tanto diversa. Eppure come per Stoner un anno fa, per la Strout ad inizio estate, dopo sole poche pagine mi ritrovo totalmente dentro al libro e capisco che ci sono storie che parlano a tutti, perchè i sentimenti non hanno collocazione geografica. Lo ammetto: non ho avuto il coraggio di iniziare la trilogia (perchè quella di Haruf è una trilogia) da Benedizione perchè la tematica della malattia mi spaventava e allora ho letto il Canto della Pianura. La parola canto mi portava a qualcosa di elegiaco e nostalgico, ma non di definitivo, come la morte. Ho voluto entrare forse dalla porta secondaria, per sbirciare senza farmi coivolgere. Non è stato possibile.
Ho trovato un'America per me remota, fredda e lontana, avulsa dalla mia reltà, ma pulsante di vita, di vite, di personaggi molto americani e molto universali. Il professore, i due figli, il bullo della scuola, la ragazzina incinta con la sua arida madre senza pietà e due fratelli-zitelli traboccanti di tenerezza e di comprensione, goffi fino alle lacrime nell'esprimerla. Situazioni a volte forti e violente che mi hanno disturbata, ma descritte sapientemente con un loro fine. Nulla è dettato dal caso: un disegno rigoroso nella mente dell'autore. Non lo capisci fino in fondo, ma capisci che esiste un piano d'insieme ed è grandioso. Quello che mi ha colpita è la capacità delle autore di raccontare vicende molto forti, mantenendo uno strano riserbo, una distanza, quasi mirato a farci osservare il tutto con un particolare distacco. In questo distacco, che non è freddezza, in un'aria rarefatta i personaggi diventano emblematici. Ho amato moltissimo i fratelli McPheron e la loro presenza nella storia dona una speranza, la possibilità di un riscatto anche quando tutto sembra compromesso. Spero di ritrovarli nel terzo libro, Crepuscolo. Non dovessero esserci li terrò con me, nella mia memoria selettiva di lettrice. Lo meritano.
Ovvio, leggerò Benedizione, ora è il momento, perchè oramai mi fido, non più delle voci e delle suggestioni, ma dell'autore. Questa trilogia sarà ed è un nuovo classico contemporaneo.
Voto: 5
Lea








Piccola precisazione: Penserete che per me esistano solo grandi libri! Vi svelo un segreto: ho voglia di parlare e di scrivere solo dei libri che mi sono veramente piaciuti. Infatti spesso vedete nel blog che sto leggendo dei libri e poi non li recensisco. Ecco...o sto attendendo il momento giusto, o li ho mollati a metà o non mi hanno convinta del tutto. Scrivere una recensione è sempre un investimento emotivo. Non sempre vale la pena di farlo. Ad ogni modo farò un piccolo sforzo, mi applicherò di più e vedrò di articolare qualche recensione di un libro ni, giusto per mettervi sull'avviso e magari farvi risparmiare tempo (quello che invece ho buttato io). Che ne dici Stefi? Facciamo la rubrica dei libri "Era meglio stirare"? Ma a gruppi di cinque. Ci stai?



Commenti

  1. Ho sentito nominare molto Kent Haruf e sempre con commenti positivi. Mi incuriosiscono tutte queste recensioni positive e chissà, magari leggerò qualcosa di suo

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    1. Avrai mie notizie. ;-)
      Non è una minaccia, tranquilla.
      Lea

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  2. Hai reso perfettamente l'idea dello stile di Haruf. Io, come sai, ho messo in pausa Benedizione e presto leggerò Il canto della pianura, sicura che mi colpirà al cuore. Baci xxx

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  3. Canto della pianura l'ho messo in stand by quando è iniziata la terza tappa, ma stava coinvolgendo anche me con la sua storia così densa ma al contempo delicata. Lo riprenderò! Mi hai fatto venir voglia.
    Splendida recensione la tua e, se posso, leggi Benedizione, affronta la morte con Haruf, è catartico ed edificante!

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    1. Certo che lo leggerò. E pure Crepuscolo. ;-)
      Grazie per le belle parole.
      Lea

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  4. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  5. Lea! Ora come faccio a non leggerlo subito? Mannaggia a te, ai troppi libri belli e il troppo poco tempo...e complimenti! Per la rubrica, per qualsiasi altra cosa tu abbia in mente, per te, io ci sono sempre!
    Un bacio

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  6. Lo sai che Haruf lo amo, quindi sono contentissima che Holt e la sua gente sia stata accogliente anche con te. Ti aspetto al Crepuscolo (penso che ormai sarebbe meglio lasciassi Benedizione per ultimo). Ciao Lea!

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  7. Eppure non lo avrei mai preso in considerazione, la copertina non mi ispira per niente. Lo terrò presente ^_^

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    1. A dargli una possibilità non sbagli di certo. Prova!
      Lea

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  8. Voto per la rubrica "Era meglio stirare"!
    Scherzi a parte, Lea, ti capisco: scrivere una recensione significa sviscerare e ricomporre sensazioni che ti sfuggono di mano mentre cerchi di acchiapparle.
    Qui direi che hai reso bene l'idea, dalle tue parole si comprende la portata delle emozioni che questo libro ti ha suscitato. E poi, caspita, credo di non aver mai visto sul vostro blog prima d'ora un 5 pieno!

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    1. Di 5 pieni ne metto pochino, ma qui siamo al cospetto della Letteratura, con l maiuscola.
      Un bacio da Lea
      P.s. rubrica decisa allora!!

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  9. Fate la rubrica Era meglio stirare!
    Leggendo le prime righe di questa recensione ho pensato che hai espresso benissimo un mio pensiero e, alla fine della lettura, questo sarà uno di quei libri che non ho scelto ma voglio leggere a tutti i costi.

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    1. Wow! Che bel risultato. Poi mi dirai...ci sono due episodi che mi hanno colpita e non me li aspettavo in questo tipo si libro. Non vedo l' ora di parlarne.
      Un saluto da Lea

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    2. Wow! Che bel risultato. Poi mi dirai...ci sono due episodi che mi hanno colpita e non me li aspettavo in questo tipo si libro. Non vedo l' ora di parlarne.
      Un saluto da Lea

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  10. Bellissima recensione, complimenti se ti va passa a vedere il mio ultimo libro letto !

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  11. Ciao Lea, ho scoperto tramite voi blogger questa trilogia e sta piacendo proprio a tutte! Per quanto riguarda la tua ultima annotazione concordo perfettamente con il tuo pensiero... anche a me capita di leggere solo libri belli e scrivere di conseguenza solo recensioni positive, ma questo non significa essere poco credibili. Hai ragione quando dici che scrivere una recensione comporti un grosso investimento emotivo (almeno per me è cosi), ma ti dico di più, quando un libro non mi piace e non riesco a leggerlo mi sento in colpa e solo in casi estremi lo lasciò a metà. Nel mio piccolo ho scritto recensioni negative ma sempre nel rispetto dell'autore, dietro una storia c'è sempre una"storia! "! Alla prossima, Rosa

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    1. Cara Rosa, mi piace molto quello che scrivi! Io i libri riesco a lasciarli a metà, però vado sempre a leggere come finiscono. Il rispetto per l' autore è dovuto, a parte alcuni casi di libri smaccatamente commerciali. In quel caso penso si possa riderci un pochino sopra. ^_^
      Lea

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  12. Ciao Lea, ho scoperto tramite voi blogger questa trilogia e sta piacendo proprio a tutte! Per quanto riguarda la tua ultima annotazione concordo perfettamente con il tuo pensiero... anche a me capita di leggere solo libri belli e scrivere di conseguenza solo recensioni positive, ma questo non significa essere poco credibili. Hai ragione quando dici che scrivere una recensione comporti un grosso investimento emotivo (almeno per me è cosi), ma ti dico di più, quando un libro non mi piace e non riesco a leggerlo mi sento in colpa e solo in casi estremi lo lasciò a metà. Nel mio piccolo ho scritto recensioni negative ma sempre nel rispetto dell'autore, dietro una storia c'è sempre una"storia! "! Alla prossima, Rosa

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  13. Lea, forse lo sai, forse no, ma anche io sto corteggiando autore e trilogia. Dici bene, i libri che parlano di malattie non mi affascinano tanto, preferisco rimanerne alla larga ma in questo caso sento la necessità di iniziare dal principio e sono contenta di aver letto che anche tu recupererai "Benedizione" perché ormai ti fidi. Una sensazione bellissima! Un bacio

    Ps: io voto a favore di "Era meglio stirare?", mi sono già innamorata del titolo di questa rubrica :)

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    1. Ciao Anna, voglio leggere anche Benedizione. Tanto più che alcune lo reputano superiore al canto quindi ho grandissime aspettative. Buona serata.
      Lea

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  14. Benedizione...sono stata avvolta dalle atmosfere americane e ho scoperto di amarle. Vedrai non ti deluderà, Haruf sa parlare di malattia con grande rispetto, sembra distacco, ma non lo è.
    Bellissime le tue parole, le terrò care per quando "ascolterò" Il canto della pianura. Buona notte Lea

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    1. Siamo d'accordo Cuore! E mentre tu leggerai il Canto ..io forse starò leggendo Benedizione. :)
      A presto Lea

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  15. Mi hai convinta! Ero lì lì che titubavo, questa trilogia mi attrae ma al tempo stesso mi spaventa un po'. Me l'aspetto intensa, profonda e molto "toccante", nel senso più profondo del termine.

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    1. Ciao Eva,
      è una lettura che proprio val la pena di fare. Il libro a lungo mi ha dato da pensare.
      Un saluto da Lea

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  16. Rubrica Era Meglio Stirare oramai x voi 2 Socie è un obbligo!! 😆
    Recensioni "Ni e/o No" secondo me vanno fatte, se si è completato il libro. Immagino che possano essere un "ancor di più" degli impegni, ma:
    possono essere utili a chi ha un dubbio se leggere o meno un determinato libro;
    sono utili per chi le scrive.
    Perchè ad un lettore non deve piacere tutto cmque e a prescindere, come mi insegnate.
    Ma fare un blog dove si scrive solo di ciò che leggendo ci è piaciuto fa mancare un po' di spessore. Non parlo di credibilità, eh. Parlo proprio di emozioni che vi identificano e vi fanno conoscere, senza la completezza delle quali vi conosceremmo solo a metà, in un certo senso.
    Non so se mi sono spiegata proprio proprio bene. Scusa.
    Detto ciò la narrativa americana mi coglie ancora impreparata x pensare di approcciarmici a breve.
    Ma come sempre la tua puntuale e ben circostanziata recensione me la fa aggiungere alla Lista.
    Auguri per Benedizione, dato il tema trattato. Aspetto di leggerti.
    A presto, Marina

    RispondiElimina
  17. Rubrica Era Meglio Stirare oramai x voi 2 Socie è un obbligo!! 😆
    Recensioni "Ni e/o No" secondo me vanno fatte, se si è completato il libro. Immagino che possano essere un "ancor di più" degli impegni, ma:
    possono essere utili a chi ha un dubbio se leggere o meno un determinato libro;
    sono utili per chi le scrive.
    Perchè ad un lettore non deve piacere tutto cmque e a prescindere, come mi insegnate.
    Ma fare un blog dove si scrive solo di ciò che leggendo ci è piaciuto fa mancare un po' di spessore. Non parlo di credibilità, eh. Parlo proprio di emozioni che vi identificano e vi fanno conoscere, senza la completezza delle quali vi conosceremmo solo a metà, in un certo senso.
    Non so se mi sono spiegata proprio proprio bene. Scusa.
    Detto ciò la narrativa americana mi coglie ancora impreparata x pensare di approcciarmici a breve.
    Ma come sempre la tua puntuale e ben circostanziata recensione me la fa aggiungere alla Lista.
    Auguri per Benedizione, dato il tema trattato. Aspetto di leggerti.
    A presto, Marina

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