Chi dice e chi tace di Chiara Valerio

 


Titolo: Chi dice e chi tace • Autore: Chiara Valerio • Editore Sellerio • N.pagine: 288 • Data di pubblicazione: 20 febbraio 2024 • Copertina flessibile € 15,00 • Ebook € 9,99

TRAMA

Un golfo dalla linea morbida, una lunga spiaggia di sabbia che corre parallela alla via Appia tra due colline, il Monte d’Oro e il Monte d’Argento. Un lungomare pieno di oleandri scandito da stabilimenti colorati e a volte sbiaditi, ognuno diverso dall’altro: la Tintarella, il Lido Delfini, il Lido del Pino, il Lido Maria, e molti altri. E poi la pizzeria Lu Rusticone, il bar Luccioletta, due chiese, una sola vera piazza. Poco più a sud scorre il fiume Garigliano e inizia la Campania. Subito a nord ci sono Formia, Gaeta, Sperlonga; in meno di due ore si arriva a Napoli e a Roma. Scauri, nel Lazio, sul Tirreno, seimila residenti nei mesi invernali e centomila nei mesi estivi. Un paese né bello né brutto, ma con una sua grazia scomposta. Qui ha scelto di vivere Vittoria, che è morta nella sua vasca da bagno. È stato uno stupido incidente. 
L’avvocato Lea Russo, un marito e due figlie, è sempre stata affascinata da Vittoria. Una donna distante ma curiosa, accogliente ed evasiva; nel parlare ha un fatalismo che lascia sgomenti. Era arrivata a Scauri con la sua risata che cominciava bassa e finiva acuta, aveva comprato una casa nella quale tutti potevano entrare e uscire, non aveva mai litigato con nessuno, non aveva mai cambiato taglio di capelli. Viveva con Mara, forse l’aveva adottata, forse l’aveva rapita, si dicevano tante cose. Ora Vittoria è morta per uno stupido incidente in una vasca da bagno, e Lea Russo non ne è convinta. Lea non vuole più accontentarsi di ciò che ha avuto sempre davanti agli occhi. Vuole capire come è morta Vittoria, e chi era davvero. 

Questo è il primo libro di Chiara Valerio che leggo e l'esperienza è stata decisamente positiva, al netto di alcune difficoltà incontrate all'inizio.
Mi spiego meglio: la scrittura si presenta a volte per immagini altre volte per sensazioni, e i dialoghi, molto frequenti in tutta la narrazione, si presentano senza virgolette o trattini o altro identificativo, e questo sul primo momento mi ha un po' confusa. Come mi ha inizialmente spiazzata l'accennare ad alcuni argomenti per poi approfondirli più in là nel racconto. Nonostante questi intoppi, però, la scrittura mi ha catturata e incuriosita.

La storia inizia con la morte accidentale di Vittoria, una donna enigmatica, estremamente libera, che a un certo punto della sua vita si trasferisce a Scauri, paesino sul litorale laziale al confine con la Campania. Vittoria arriva a Scauri con Mara, una ragazza molto più giovane di lei, forse la figlia, forse una nipote, un'amica o chissà. Nonostante Scauri sia il classico paesello dove tutti sanno tutto di tutti, la personalità di Vittoria fa sì che venga accolta senza troppi interrogativi, senza che l'amor di pettegolezzo la faccia da padrone. 

Quando la notizia della morte di Vittoria per annegamento in vasca da bagno raggiunge Lea, che a Scauri è nata e cresciuta e ha vissuto il suo riscatto diventando avvocato, nonostante le umili origini, la coglie incredula: Vittoria, che ogni mattina andava a nuotare al largo, non può essere annegata in una vasca da bagno.  
Lea non crede alla disgrazia e si incaponisce per cercare di capire come e perché sia morta Vittoria. Ma per quale motivo?  Per amor di verità o perché non riesce a lasciarla andare? 
Il percorso alla ricerca del come e del perché di questa morte diventa un viaggio che, attraverso la scoperta della vita e della personalità di Vittoria, Lea compie dentro sé stessa. 
“La morte di Vittoria ci aveva svelato ciò che per Vittoria era chiaro, e cioè che di lei non sapevamo niente.” 

Tante sono le cose che Lea non conosceva, ma altri a Scauri sì.
La sua ammirazione per Vittoria, per le sue scelte di vita e il suo senso di libertà, nascondevano una forma di attrazione? 
“Premura e seduzione hanno gli stessi gesti” 
A poco a poco questo sentimento si trasforma in una percezione più vicina all’invidia, Lea si interroga inconsciamente sul suo essere donna, moglie e madre che forse tradisce una forma di conformismo e pian piano scopre che forse non si conosce bene come crede, che la donna di quando ha incontrato per la prima volta Vittoria non è la stessa di ora e non era la stessa di prima.

Quanto siamo disposti a guardarci dentro senza pregiudizi e con onestà? 
Ognuno di noi è convinto di conoscersi a fondo, salvo poi stupirsi di fronte a reazioni delle quali non si credeva capace, perché quello che siamo è frutto di un adattamento continuo. 
Leggendo queste pagine mi sono soffermata a riflettere su quanto io sia cambiata negli anni e su quanto influiscano i condizionamenti esterni nel formare le persone.

Nel personaggio di Vittoria, nel suo fascino, nella sua insolente autodeterminazione, nella sua ironia e nel suo provocare interrogativi in chi la incontrava, ho rivisto alcuni tratti di Michela Murgia, una suggestione forse data dalla sua vicinanza con l'autrice ma che mi ha reso ancora più amabile questo personaggio.

Un romanzo che smuove tasti nascosti e a volte dolenti, per chi decida di farsi toccare dalle sue parole.









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