Il destino dell'orso - Dario Correnti


Titolo: Il destino dell'orso • Autore: Dario Correnti • Editore: Mondadori • Data di pubblicazione: 2 luglio 2019 • N.pagine 403 • Copertina rigida € 19,50 • Ebook € 10,99
TRAMA
In una valle svizzera, un giorno di luglio, un industriale milanese viene sbranato vivo da un orso. Marco Besana, giornalista di nera con troppi anni di lavoro alle spalle e altrettanta disillusione addosso, è costretto controvoglia a occuparsi di quella strana morte. Sarebbe facile archiviare il caso come un incidente di montagna se Ilaria Piatti, giovanissima reporter, perennemente precaria, non fosse convinta di avere davanti un serial killer. Molto più feroce di qualunque animale. Ilaria e Marco, accompagnati dal cane Beck's, lasciano Milano e partono per l'Engadina. E lì scoprono una catena di morti orribili e misteriose, tutte apparentemente accidentali: un uomo caduto in un crepaccio, uno carbonizzato nel suo aereo privato, un altro mummificato in un bosco. La sequenza non può essere casuale. Anche se la polizia locale non collabora e in redazione nessuno crede in loro, i due cronisti non si danno per vinti. Sono sicuri di avere di fronte un soggetto molto pericoloso, che uccide le sue vittime con armi non convenzionali, in modi originali e sofisticati. E sembra ispirarsi alla più famosa avvelenatrice seriale del Settecento, Giovanna Bonanno, conosciuta come la Vecchia dell'Aceto.


Secondo romanzo a firma Dario Correnti (pseudonimo dietro il quale si nascondono due misteriosi autori) con protagonisti Marco Besana e Ilaria Piatti, due giornalisti "drogati" di cronaca nera; in pensione lui, alle prime battute lei (e con difficoltà ad avere un incarico stabile), entrambi con la nera nel sangue. Nonostante i pochi fondi messi a disposizione dal giornale, nonostante la crisi dell'editoria che porta ad investire più sul glamour che sulla cronaca, quando la Piatti sente puzza di serial killer l'unica cosa che Besana può fare è assecondarla e accompagnarla tra le montagne svizzere.

È proprio questo lo scenario della nuova indagine che i due cronisti si ritrovano a seguire, dove la Milano "bene" e snob passa le vacanze, tra cene e cocktail dove tutti conoscono tutti e si stringono alleanze d'affari e dove non è tutto oro quel che luccica. Una serie di morti archiviate come accidentali e apparentemente non collegate tra loro risvegliano il sesto senso di Piatti, che non riesce a convincersi che quelle morti siano slegate e che non troverà pace finché non individuerà il particolare stonato, quello che farà luce su alcune incongruenze sospette.

Se nel romanzo precedente "Nostalgia del sangue" le vicende narrate si alternavano a quelle di Vincenzo Verzeni, il primo serial killer della storia italiana, in questo romanzo sarà il racconto del processo a Giovanna Bonanno, un'avvelenatrice seriale vissuta nel 1700, a fare incursione nelle vicende odierne, dando modo alla storia di prendere corpo e direzione. Attraverso capitoli brevissimi la narrazione diventa più appassionante via via che l'indagine procede rendendo difficile interrompere la lettura anche per una breve pausa.  Molto ben delineata è anche l'evoluzione dei personaggi di Besana e Piatti e il modo in cui il loro rapporto si consolida rimanendo sempre sul piano dell'amicizia quasi fraterna. Per Ilaria c'è un passato tragico e pesante che rivendica attenzioni, mentre per Marco prende il sopravvento il ruolo di padre alternato a quello dell'uomo che avverte la necessità di sentirsi di nuovo importante per una donna, con tutti i rischi che l'avventurarsi in un nuovo rapporto comporta.

Un romanzo avvincente che pagina dopo pagina conduce il lettore ad un finale inaspettato e sorprendente, un thriller degno di questo nome, una seconda prova superata in modo brillante.
Ora non mi resta che attendere una nuova avventura del duo Besana-Piatti, nella speranza che vengano soddisfatte alcune curiosità sul passato di Ilaria, un personaggio che merita di essere approfondito e al quale mi sono affezionata senza quasi rendermene conto.
Ringrazio Mondadori per la copia cartacea.




Commenti

  1. L'ho iniziato e l'ho dovuto abbandonare, ma in questi giorni lo riprendo sicuramente!

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    1. Merita veramente, soprattutto per il finale che, per quanto mi riguarda, è tutt'altro che scontato

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  2. Dopo la Tuti, sono pronto a scoprire altre valli, e altri gialli. :)

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    1. Giallo che mi ha regalato più soddisfazione di quanto mi aspettassi.

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