Il silenzio di Veronika - Mariapia De Conto

Trama: Cade il Muro nel 1989 e Veronika si allontana da Berlino e sparisce, abbandonando il marito e la figlia. Petra, ormai adulta, investiga con una mirabile caparbietà la scomparsa della madre, la cerca per la Germania seguendo deboli tracce, ferita profondamente, spinta da una fortissima rabbia e insieme da una tenerezza filiale, mai affievolita.
Titolo: Il silenzio di Veronika
Autore: Mariapia De Conto
Casa editrice: Santi Quaranta
Anno pubblicazione: 2018
Pagine: 193
Il silenzio del titolo aleggia in tutto il libro, anche ora che ne scriviamo pare ci sia rimasto addosso. Ci sono diversi tipi di silenzio, non tutti negativi, anzi il silenzio è uno stato di quiete, di intima condivisione con se stessi che può risultare rivelatore di importanti verità. Poi ci sono silenzi, come quelli di Veronika, che sono portatori di incomprensioni e di travisamenti. Ad inizio libro troviamo una figlia abbandonata, Petra, che cerca di ricomporre i pezzi di quel rompicapo che è la sua vita, un'esistenza che è rimasta come sospesa la notte della caduta del Muro di Berlino, una nottata maledetta che le ha portato via la madre. Prima Veronika era con lei e con il padre Gunter e all'improvviso non c'era più e quel ricordo nella piccola, ora divenuta grande, è insopportabilmente doloroso. Da adulta Petra vuol far luce su quella scomparsa e andando a ritroso, ricostruendo la vita della madre attraverso i parenti e gli amici, si trova di fronte ad una verità che forse non può accettare. Anche se tutto si deve superare, per continuare ad andare avanti. Intorno a lei il padre Gunter, uomo mite e gentile che ha idealizzato la figura della moglie e un'amica solare, Frau Blumen, che forse è l'unico raggio di sole nel grigiore dell'esistenza emotivamente bloccata di Petra. Un personaggio veramente incantevole che è portatrice di un diverso punto di vista. Forse le cose le vediamo nere o colorate grazie allo sguardo che rivolgiamo loro... a volte basta poco e non  è un palazzone grigio, residuato del periodo comunista, a poter contenere un destino, ma quanto noi siamo disposti a cambiare prospettiva.
Altro personaggio è la città di Berlino (Berlino Est, come cantava Milva): così vicina, ma scenario insolito sul quale non abbiamo mai ragionato. La Berlino del Comunismo, delle spie, dei delatori, dei buoni amici dello Stato e dei traditori. L'autrice la indaga con sottigliezza, ce ne regala uno spaccato che ci ricorda quanto potesse essere diversa la vita, oltre un muro che tagliava in due una città.
Un romanzo del ritmo lento, ma inesorabile: il lettore attende di conoscere dalle labbra di Veronika la verità e verrà esaudito; sarà diversa da come ce la aspettavamo e allo stesso tempo semplice.
La banalità del male, verrebbe da dire. Una storia che indaga come nel ricordo si deformino le immagini delle persone che abbiamo amato, forse idealizzandole e di come il rapporto madre figlia sia complesso e diversissimo, a seconda delle esperienze che ci si ritrova a vivere.
La De Conto usa uno stile narrativo molto particolare, fatto di frasi brevissime, spezzettate, dove a volte non è specificata l'origine dei pensieri e delle parole, anche se non si fatica ad attribuirne la paternità, essendo chiari i sentimenti che esprimono, quasi a volerci ricondurre dentro il groviglio di pensieri e sensazioni che abitano Petra e Veronika, alternati alla pacatezza di Gunter, un uomo deciso a rispettare la scelta della sua amata, ad occhi chiusi, e alla gioiosa positività di Frau Blumen.
La scrittura è molto curata e raffinata, oltre ad essere evocativa del clima di cupezza e grigiore che si respirava sia prima che immediatamente dopo la caduta del famigerato muro. Chi ha avuto modo di fare una passeggiata tra le strade di Berlino est nei mesi successivi alla caduta potrà certamente testimoniare la terribile percezione quasi fisica della situazione vissuta da famiglie smembrate in una notte, del terrore di non riuscire a ritrovarsi in una città che era la loro ma che nel frattempo era totalmente cambiata, così come lo erano loro. Un argomento, questo, decisamente poco considerato nella letteratura di questi anni, una scelta che abbiamo apprezzato, per poter approfondire questa parte della storia recente.




Commenti

  1. Sono piuttosto combattuta nei confronti di questo libro: l'ambientazione mi chiama, ma lo stile da come l'avete descritto temo non faccia per me. Vero è che è corto... per adesso lo mettiamo in attesa!

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    1. E' incredibile come ogni libro ti regali qualcosa di unico e diverso. E' una magia che si rinnova ogni volta.

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  2. Storia da approfondire, magari con qualche lettura che ispiri un po' di più.

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  3. Come ha scritto Nadia, lo stile mi spaventa un po', ma l'ambientazione attira. Me lo segno. Bella recensione, brave!

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