Eppure cadiamo felici - Enrico Galiano

Trama:  Il suo nome esprime allegria, invece agli occhi degli altri Gioia non potrebbe essere più diversa. A diciassette anni, a scuola si sente come un’estranea per i suoi compagni. Perché lei non è come loro. Non le interessano le mode, l’appartenere a un gruppo, le feste. Ma ha una passione speciale che la rende felice: collezionare parole intraducibili di tutte le lingue del mondo, come cwtch, che in gallese indica non un semplice abbraccio, ma un abbraccio affettuoso che diventa un luogo sicuro. Gioia non ne hai mai parlato con nessuno. Nessuno potrebbe capire. Fino a quando una notte, in fuga dall’ennesima lite dei genitori, incontra un ragazzo che dice di chiamarsi Lo. Nascosto dal cappuccio della felpa, gioca da solo a freccette in un bar chiuso. A mano a mano che i due chiacchierano, Gioia, per la prima volta, sente che qualcuno è in grado di comprendere il suo mondo. Per la prima volta non è sola. E quando i loro incontri diventano più attesi e intensi, l’amore scoppia senza preavviso. Senza che Gioia abbia il tempo di dare un nome a quella strana sensazione che prova. Ma la felicità a volte può durare un solo attimo. Lo scompare, e Gioia non sa dove cercarlo. Perché Lo nasconde un segreto. Un segreto che solamente lei può scoprire. Solamente Gioia può capire gli indizi che lui ha lasciato. E per seguirli deve imparare che il verbo amare è una parola che racchiude mille e mille significati diversi.
Titolo: Eppure cadiamo felici
Autore: Enrico Galiano
Casa editrice: Garzanti
Anno pubblicazione: 2017
Pagine: 384
Prima di iniziare a scrivere metto le cuffie e cerco i Pink Floyd, il gruppo preferito di Gioia Spada ed evidentemente dello scrittore Enrico Galiano. Ho molti motivi per lasciarmi trasportare dalla musica e dalle emozioni: un libro che mi è piaciuto molto, una protagonista indimenticabile e nuovamente un autore della mia città. Con Gioia cammino per le vie di Pordenone, mi siedo tra i banchi delle aule delle scuole del centro, mi fermo su una panchina del parco di San Valentino e a fine giornata torno nei quartieri della case popolari che sono parte della mia geografia umana. Allo stesso tempo potrei essere ovunque, a Roma come a Milano, perché questa è una storia d'amore e di crescita che può appartenere a qualsiasi città. Eppure è anche un romanzo del nostro tempo con una protagonista fuori dal tempo, per questo unica, "strana" come la definisce l'autore. Gioia Spada è l'eccezione: la virgola che in una frase, ne cambia il senso, quella che si dirige verso il centro delle cose mentre tutti se ne allontanano.

Lei non odia la gente, odia solo le bugie: e il casino è che quasi sempre le due cose corrispondono.
Nessuno lo sa, ma lei è una che quando alle elementari le chiedevano "Che cosa vuoi fare da grande?" rispondeva sempre nello stesso modo, e cioè: "Felice qualcuno".

Lei, che raramente in famiglia è stata resa felice, con un padre mezzo alcolizzato, inconcludente e manesco e una madre che non ha rispetto per se stessa e si trascina di relazione in relazione, senza occuparsi della figlia, in continui ed estenuanti tira e molla con l'ex marito. Due genitori inesistenti, anzi dannosi, una nonna paralizzata con la quale Gioia comunica per oracoli e una fantastica amica (immaginaria). L'unico contatto umano ed intellettuale questa atipica diciasettenne lo intrattiene con il professore di filosofia. Tutto il resto è solitudine, sogni ad occhi aperti, parole da collezionare tra le pagine di un taccuino, centinaia di foto di persone viste di spalle e la musica dei Pink Floyd, ricordo felice di un nonno che non c'è più.
Ho anticipato che si tratta di una storia d'amore e quindi arriverà anche un protagonista maschile, molto misterioso. Sono rimasta ammirata dalla capacità dell'autore di sviluppare la storia in modo tanto originale: non voglio spoilerare, ma due volte ho avuto quella sensazione di cadere dal letto che si prova ogni tanto mentre si dorme. Il battito accelerato, la paura e poi la sensazione di irrealtà, senza riuscire più a capire in che tipo di intreccio mi ero persa.
Potremmo intrappolare questo romanzo in una definizione di comodo: young adult, libro sul bullismo, storia d'amore, racconto di incomunicabilità, ma sarebbe troppo e troppo poco. E non ho parlato del mito di Eros e Psiche, del lago di Redona, dei maiali in volo, del significato della parola yuugen e della spiegazione del titolo. Lascio a voi il piacere di scoprire pagina dopo pagina tutta la ricchezza di suggestioni che sono nascoste all'interno.
A me piace pensare che una Gioia possa esistere, come la Stargirl di Jerry Spinelli. Difficile essere se stessi a diciasette anni come a cinquanta, ma non bisogna mai smettere di cercare e nell'imperfezione di questa ricerca, sempre destinata a non concludersi, forse la felicità...che cade.
Vi aspetto domani con una piccola sorpresa collegata a questo libro e ringrazio la casa editrice Garzanti per avermi fornito la copia digitale.





Commenti

  1. Altre recensioni mi avevano lasciata sinceramente indifferente, la tua no, quindi sai cosa ti dico? Che nella Pordenone di carta un giro ce lo faccio!!! Brava brava e ancora brava <3

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    1. Grazie Cuore! La collezione di parole della protagonista mi ha lasciata incantata, ma anche come si sviluppa la storia...per un attimo ho pensato di essere finita in un altro libro. E' stato spiazzante, ma bello.
      Poi mi farai sapere.
      un abbraccio

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  2. Io continuo ad avere una sorta di freno nei confronti di questo libro. E neanche tu sei stata in grado di convincermi con le tue parole.

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    1. Ne prendo atto con un pizzico di dispiacere, stemperato dal fatto che questo libro mi ha regalato tante suggestioni e idee.

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  3. ero in libreria ed ero indecisa se prendere questo libro oppure quello di francesca barra. alla fine ho optato per quest'ultimo ma le recensioni che sto leggendo mi stanno facendo pentire della mia scelta :)
    comunque sia lo leggerò di certo.

    ps
    hai scritto una recensione favolosa!

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    1. Sempre gentilissima Chicca! Sono proprio curiosa di sapere se ti piacerà e per quali motivi.
      ciao

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  4. Mi frena un pochino la definizione YA, che probabilmente a questo romanzo va stretta. Però un giro a Pordenone lo farei, e poi ..cover e titolo, come già dicevo a Mr Ink, sono meravigliosi. La tua recensione è bella e sentita!

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    1. A Pordenone devi venirci a prescindere, ma fisicamente!
      Grazie delle tue parole Tessa.

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  5. Come sai, mi è piaciuto molto!
    Ho riscontrato giusto un poco poco di fretta, sul finale, nel parlare del problema - serio - di lui. :)

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    1. Forse hai ragione, ma il problema era così serio da meritare un libro a parte! Invece io avevo voglia di stare con Gioia, con tutto il rispetto per Lo.
      Ho iniziato anche ad ascoltare i Pink Floyd.
      ;-)

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  6. uh già mi ispirava ma ai maiali in volo ho deciso che devo assolutamente leggerlo!

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